guido crosetto machete burocrazia

“MATTARELLA PUÒ RIMANERE SILENTE ANCHE DI FRONTE AL MANIFESTO ANTI-COSTITUZIONALE DI CROSETTO?” - IL DIRETTORE DI “DOMANI”, STEFANO FELTRI, INVOCA L’INTERVENTO DEL CAPO DELLO STATO DOPO L’USCITA DEL MINISTRO DELLA DIFESA, CHE VUOLE USARE IL “MACHETE” CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: “DIMOSTRA DI NON AVER MAI LETTO LA COSTITUZIONE E DI AVERE UNA IDEA VAGAMENTE EVERSIVA DEL RAPPORTO TRA GOVERNO E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” – “POICHÉ DI RADO SI È VISTO UN MINISTRO ANNUNCIARE SIMILI RAPPRESAGLIE, SOLTANTO MATTARELLA PUÒ RICHIAMARLO ALL’ORDINE. ALTRIMENTI…”

Stefano Feltri per www.editorialedomani.it

 

stefano feltri

In questo paese disastrato, soltanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella può arginare certe derive. Come quella del ministro della Difesa Guido Crosetto che, in una intervista al Messaggero, dimostra di non aver mai letto la Costituzione e di avere una idea vagamente eversiva del rapporto tra governo e pubblica amministrazione.

 

Secondo Crosetto, la legge di Bilancio è poco entusiasmante perché c’è stato poco tempo per lavorarci ma anche per colpa di «una classe dirigente nei ministeri e in ogni settore della macchina burocratica che va cambiata in profondità».

 

sergio mattarella guido crosetto

Il problema, infatti, è che «non si può pensare di fare politiche nuove e diverse se nei posti chiave tieni funzionari che hanno mentalità vecchie o servono ideologie di cui noi rappresentiamo l’alternativa».

 

Sorvoliamo sulla grammatica disinvolta e stiamo al senso: Crosetto dice che tutta la pubblica amministrazione dovrebbe essere politicamente allineata con il governo in carica, altrimenti l’azione dell’esecutivo è indebitamente bloccata.

 

GUIDO CROSETTO E GIORGIA MELONI

Applicare questo principio nel concreto significa che dai direttori generali dei ministeri all’Inps fino agli insegnanti e ai direttori dei telegiornali Rai, tutti devono essere sostenitori di Fratelli d’Italia, allineati con la sua politica economia, propugnatori di scudi fiscali e penali, disposti a blocchi navali e nostalgici quantomeno del Movimento sociale di Giorgio Almirante.

 

Poiché il governo difficilmente può scrutare nell’animo degli individui, ci vorrebbe dunque una certificazione ufficiale di questa consonanza ideologica, magari un’iscrizione formale al partito, forse perfino una divisa. Vi ricorda qualcosa?

 

C’è già stato un momento storico nel quale la pubblica amministrazione funzionava nel modo che immagina Crosetto, non è finita bene, anche se di quel periodo Giorgia Meloni e i suoi criticano soltanto le leggi razziali (che sono la versione estrema della ricerca di omogeneità invocata da Crosetto).

guido crosetto

 

Poi c’è stata la Resistenza ed è arrivata una Costituzione antifascista che prevede, all’articolo 97, che «i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione». Cioè il contrario di quello che Crosetto auspica.

 

Inoltre, alla pubblica amministrazione si accede «mediante concorso» e non mediante spoils system, proprio per evitare che i criteri di scelta siano discrezionali e basati sull’affidabilità politica.

 

GUIDO CROSETTO VISITA I MILITARI ITALIANI A HERAT, IN AFGHANISTAN - SETTEMBRE 2010

Invece del manganello, Crosetto vuole usare addirittura «il machete»: i tempi sono cambiati e richiedono soluzioni più drastiche che un tempo e assicura che «Giorgia Meloni la pensa come me».

 

La gestione della legge di Bilancio ha lasciato le sue cicatrici: il governo non è riuscito ad abolire il reddito di cittadinanza, non ha introdotto una vera flat tax, non ha liberato i negozianti dal fastidio del pagamento con le carte di credito, non è riuscito a introdurre lo scudo penale per gli evasori fiscali, ha distribuito poche mance.

 

GUIDO CROSETTO E GIORGIA MELONI

Serve un capro espiatorio, perché l’esecutivo non può ammettere che gran parte delle promesse fatte prima e dopo le elezioni sono economicamente assurde, inique, incompatibili con il quadro di regole europee, con la Costituzione e con il buon senso.

 

Dunque, spiega oggi Crosetto, la colpa è tutta di funzionari non ideologicamente allineati, che magari hanno osato votare alle elezioni per un altro partito e dunque per questo vanno ora epurati, a prescindere dal loro lavoro.

 

guido crosetto machete meme

Poiché di rado si è visto un ministro annunciare simili rappresaglie ed esternare un tale disprezzo per la Costituzione, soltanto Mattarella può richiamarlo all’ordine, con i modi garbati e laterali che gli sono propri.

 

Altrimenti il governo trasformerà il suo silenzio in una benedizione, come ha già fatto in varie occasioni, e proprio per negare il conflitto di interessi di Crosetto, ex lobbista di armi diventato ministro della Difesa. Se il presidente l’ha nominato, allora il problema non c’è.

 

Mattarella può rimanere silente anche di fronte al manifesto anti-costituzionale di Crosetto?

 

 

 

Articoli correlati

CROSETTO CONTRO LA BUROCRAZIA ITALIANA. MA IL MINISTRO DELLA PA NON E\' ZANGRILLO?

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”