PENISOLA DEI FAMOSI - MA LA MINISTRA GUIDI DOV’È? E SE C’È, FEDERICA CHE FA? - LO SA LA GUIDI CHE SUL TAVOLO DEL MINISTERO CI SONO 160 VERTENZE APERTE CHE RIGUARDANO 120 MILA LAVORATORI? MA LA “METALMECCANICA” DI MODENA NON DA' SEGNI DI VITA…

DAGOREPORT

Per gli operai della Maserati, che associano il nome di Berlinguer al marchio di una birra tedesca, e' il momento di godere. I risultati del loro lavoro stanno dando grandi soddisfazioni in termini di vendite e nessuno finora ha avuto il cattivo gusto di buttare ombre sullo stipendio di Luchino di Montezemolo che ha preferito il polo del lusso alle miserie della politica.

Ieri poi hanno sfiorato l'orgasmo quando nello stabilimento Maserati di Grugliasco alle porte di Torino hanno potuto stringere la mano a Federica Guidi, il ministro dello Sviluppo che senza nascondersi dietro le antiche amicizie ha detto:"sono grata agli amici della Fiat che mi hanno dato l'occasione di conoscere il vostro impianto".

Non si era mai visto che un ministro titolare del dicastero economico più' importante dopo il Tesoro, si esprimesse con tanta gentilezza,ma questo forse e' una conseguenza della cura Marpionne che ha purgato in profondita' il lessico della politica industriale.

Comunque la soddisfazione di stringere la mano alla donna che Matteo Colaninno definì' nel 2008 "una vera metalmeccanica" e' stata davvero grande perché' negli ultimi tempi intorno alla 45enne ministra modenese aleggiava una certa preoccupazione. In effetti da quando il governo del boy-scout fiorentino ha preso le mosse la ministra e' diventata un specie di oggetto misterioso nascosto in cono d'ombra fittissimo.

Eppure, nella foto del giuramento scattata il 22 febbraio al Quirinale la Guidi aveva l'aria contenta anche se il suo abbigliamento da orsolina strideva maledettamente con il vestito fin troppo sgargiante della Boschi, la paggetta che Renzi ha sempre voluto accanto nel suo morboso connubio con il potere.

Forse la figlia di Guidalberto, il patron di Ducati Energia che ha fornicato per due lustri con la Confindustria, non si e' ancora ripresa e vuole restare lontano dalle polemiche che sono scoppiate nel momento della sua nomina a sorpresa quando la stampa maligna ha tirato fuori la solita litania sul conflitto di interessi; oppure la signora con i capelli a caschetto sta studiando i dossier del ministero per non ripetere gli errori dei suoi predecessori che come Zanonato erano la somma di tanti zero mentali, e di Corradino Passera che scappava come una lepre davanti agli operai del Sulcis.

Resta il fatto che a distanza di poco più' di un mese dall'insediamento nel "caldo" ministero di via Veneto, la Guidi continua a non dare segni di vita. Magari qualcuno,come ad esempio l'esile viceministro Calenda che la conosce dai tempi di Confindustria,dovrebbe avere il coraggio di affacciarsi al suo ufficio per ricordarle che sul tavolo ci sono 160 vertenze aperte che toccano sulla pelle oltre 120mila lavoratori.

E non sarebbe nemmeno male sussurrare che difronte alle macerie di un sistema industriale che rischia di finire a prezzi di saldo in mani straniere,non ha alcun senso dimenticare che il ministero dello Sviluppo e' un tassello e un sinonimo fondamentale per la ripresa e per la crescita.

Pur di non lasciarsi oscurare dall'ombra di un Moretti e di un Bernabe' che morivano dalla voglia di occupare quel dicastero,l'intrepido Matteo ha sparigliato le previsioni regalando alla "metalmeccanica" di Modena un jolly prezioso. Adesso la Guidi ,che ha sempre invocato il merito come un valore fondamentale, ha il dovere di sdebitarsi.

 

FEDERICA GUIDI IN SENATO FOTO LAPRESSE pzcort14 federica guidiFlavio Zanonato Sandro Gozi Corrado Passera

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…