roberto vannacci matteo salvini massimiliano fedriga

SALVINI FA ALL-IN SU VANNACCI – MASSIMO FRANCO: “O VINCE IL SUO PARTITO, O QUELLO DEI MILITANTI E DEI GOVERNATORI DEL NORD. IL PROBLEMA È CHE SE PERDE IL CANDIDATO DEL LEADER, L’INTERO PARTITO SI RITROVERÀ AI MINIMI STORICI" - "L’OSTACOLO ALL’OPERAZIONE È LA STESSA LEGA. SONO USCITI ALLO SCOPERTO DIRIGENTI E GOVERNATORI DEL NORD, ANNUNCIANDO CHE NON VOTERANNO NÉ FARANNO VOTARE IL GENERALE. È L’ANNUNCIO DI UNA RESA DEI CONTI”

1. SULLA CORSA DEL GENERALE LA RESA DEI CONTI TRA DUE LEGHE

Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

MATTEO SALVINI E ROBERTO VANNACCI - MEME BY EDOARDO BARALDI

L’unica cosa chiara, dopo l’annuncio della candidatura del generale Roberto Vannacci, è che per la Lega le Europee potrebbero essere un gioco a somma zero: o vince il partito di Matteo Salvini, o l’«altro Carroccio», quello dei militanti e dei governatori del Nord. Il problema è che se perde il candidato del leader, vorrà dire che l’intero partito si ritroverà ai minimi storici da molto tempo.

 

D’altronde, se Salvini ha fatto una scelta così divisiva, significa che ritiene finito il vecchio modello leghista […]. Schierarsi a destra di Giorgia Meloni e di FdI vuole dire accelerare una metamorfosi dell’identità e dei valori, che Salvini ritiene obbligata. Ma la scelta rischia di rivelarsi un azzardo.

 

matteo salvini con un fucile

[…]  l’ostacolo all’operazione è la stessa Lega. Sono usciti allo scoperto dirigenti e governatori del Nord, annunciando che non voteranno né faranno votare il controverso generale, tra l’altro contrario all’antifascismo. Ed è la prima volta che «una» Lega si schiera contro un partito identificatosi finora con Salvini. È l’annuncio implicito di una resa dei conti dopo le Europee. Un gioco a somma zero, appunto, nel quale la parola decisiva non sarà quella del capo né dei suoi avversari interni: a decidere sarà il loro elettorato.

 

2. LA STRATEGIA DI SALVINI PER ATTRARRE VOTI «NUOVI» MA IL NORD RIBOLLE: PERCHÉ NON PUNTA SUI NOSTRI?

Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”

 

matteo salvini e massimiliano fedriga

Se si deve dar retta ai malumori, […] per Roberto Vannacci la vera sfida sarà portare voti nuovi alla Lega, cioè di elettori che di norma indirizzano altrove le loro scelte, perché tra i leghisti duri e puri l’appeal del generale non pare così forte. Dal Veneto al Piemonte passando per la Lombardia, c’è un magma ribollente insofferenza per una candidatura che Matteo Salvini ha voluto a tutti i costi.

 

Compreso quello […] di lasciare a casa un fedelissimo per offrire un diritto di tribuna ad una figura che ha idee e posizioni, per stessa ammissione del segretario, non sempre condivise. C’è chi lo dice apertamente, come da settimane ormai il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, o come ha fatto ieri […] il presidente del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga: «Voterò gli uomini e le donne del territorio».

 

matteo salvini roberto vannacci

[…] Luca Zaia non parla, ma il suo silenzio […] fa più rumore di una dichiarazione. Come potrebbe, lui che da tempo mostra grandi aperture sui temi dei diritti civili […], camminare al fianco di un uomo d’ordine come Vannacci che nel suo famoso primo libro ha espresso giudizi oltremodo tranchant su tendenze sessuali e integrazione di cittadini stranieri?

 

«Vannacci può professare tutte le idee che vuole — osserva uno di quei parlamentari che dissentono a microfoni spenti — ma perché deve farlo rubando un posto ad uno dei nostri? Poteva farsi una sua lista». Proprio l’esatto di ciò che pensa Salvini, convinto che far leva sulla figura del generale possa far arrivare alla Lega voti di elettori moderato-conservatori che altrimenti sarebbero andati a Fratelli d’Italia o a Forza Italia (c’è un tema di concorrenza interna alla coalizione) o magari rimasti nel limbo della astensione.

 

Per attenuare il malcontento […] il leader ieri ha chiarito che Vannacci sarà capolista solo nella circoscrizione dell’Italia centrale, mentre nelle altre quattro (salvo sorprese dell’ultima ora) sarà candidato in posizioni diverse. Fatto salvo che con il sistema delle preferenze non è fondamentale aprire la lista.

 

IL GENERALE ROBERTO VANNACCI

A suo modo, comunque, quella è una indicazione che può far immaginare che Salvini conti di fare il pieno tra Lazio e Toscana (dove pure Vannacci rischia di superare la fedelissima eurodeputata uscente Susanna Ceccardi).

 

Nelle due circoscrizioni del Nord, Est e Ovest, per il generale la raccolta delle preferenze sarà più faticosa se perfino due esponenti di primo piano del vertice leghista come i capigruppo alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, di norma rigidamente allineati, hanno avuto modo di dire in diverse circostanze che il loro voto alle Europee andrà a chi […]  vanta una tessera della Lega in tasca. «La precedenza ai militanti» è il minimo comun denominatore condiviso da Torino a Venezia […]

 

Ora tutti gli occhi sono rivolti a quando si apriranno le urne, il 9 giugno. Lì si vedrà se la sfida […] di Salvini avrà dato risultati portando ad una crescita della Lega. O se, nonostante il soccorso vannacciano, il trend discendente non si sarà arrestato. Con tutto ciò che ne potrà discendere per gli equilibri interni.

ROBERTO VANNACCIla studentessa italiana di mosca vignetta by rolli il giornalone la stampa matteo salvinigiorgia meloni matteo salvini meme by edoardo baraldi matteo salvini roberto vannacci

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…