SALVINI E RENZI SONO D’ACCORDO? – IN LOMBARDIA LEGA E FORZA ITALIA HANNO ELETTO LA CONSIGLIERA DI ITALIA VIVA PATRIZIA BAFFI A CAPO DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA SUL CORONAVIRUS. POLEMICA DEL PD E DEI 5 STELLE, CHE PENSANO A UN ‘DO UT DES’ CON IL VOTO SUL PROCESSO OPEN ARMS – MA AL CAPITONE NON CONVIENE MOLTO: GLI SERVE UN TEMA FORTE PER RISALIRE NEI SONDAGGI E IL NO DELLA GIUNTA, UNITO AL RINVIO SULLA DICIOTTI, LO LASCIANO A SECCO DI ARGOMENTI
matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato 1
1 – IL RINVIO DEL PROCESSO SI POTREBBE RIVELARE UNA TEGOLA SULLA STRATEGIA POLITICA DEL TRUCE CON GLI OCCHIALI. CHE È QUELLA DI CERCARE SUBITO UN TEMA FORTE DA CAVALCARE PER RILANCIARE LA LEADERSHIP (SENNÒ I SONDAGGI CONTINUANO A SCENDERE E ARRIVANO ZAIA-GIORGETTI) – DAGOSPIA DEL 25 MAGGIO 2020
2 – IN LOMBARDIA L'ALTRO CASO LEGA E FORZA ITALIA VOTANO PER ITALIA VIVA
patrizia baffi attilio fontana
Andrea Senesi e Maurizio Giannattasio per il “Corriere della Sera”
È un candidato di minoranza ma non è il candidato della minoranza. È espressione della maggioranza di governo ma viene eletta con i voti di chi si oppone al governo. Sembra l' indovinello della Sfinge, invece è l' ultima polemica che scuote la Lombardia con scosse che arrivano fin nella Capitale.
A capo della commissione d' inchiesta che dovrà far luce sulla gestione dell' emergenza coronavirus in Lombardia è stata eletta Patrizia Baffi, consigliera del partito di Renzi, Italia viva, nata e vissuta a Codogno, la stessa che quando si votò la mozione di sfiducia nei confronti dell' assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera, non partecipò al voto dissociandosi dal resto dell' opposizione.
Opposizione - in questo caso Pd, 5 Stelle e la stessa Italia viva - a cui da regolamento spetta la presidenza della commissione, che però aveva indicato come presidente Jacopo Scandella. Conclusione: Scandella ha preso 28 voti, quelli di Pd e 5 Stelle. Baffi, candidato di minoranza, è stata eletta con i voti del centrodestra.
Accendere un fiammifero in un pagliaio avrebbe provocato meno fiamme. I Cinque Stelle hanno subito preso di mira il bersaglio grosso, collegando il voto del centrodestra lombardo alla decisione dei renziani di astenersi dal voto sulla richiesta di mandare a processo Matteo Salvini per la vicenda Open Arms.
«Do ut des» secondo i pentastellati. «Non è un caso. Renzi a Roma sta cercando in tutti i modi di andare all' opposizione e le sponde con Salvini sono enormi» dice il consigliere Dario Violi. Interviene Vito Crimi: «La commissione è un paravento sotto il quale nascondere gli errori di Fontana e Gallera». Anche il Pd si scatena. Ritira i propri esponenti dalla commissione e ne annuncia una alternativa con i 5 Stelle.
«Uno strappo istituzionale gravissimo» tuona il consigliere Fabio Pizzul, che calca meno la mano contro Iv rispetto ai 5 Stelle. Parla di «due indizi» che non fanno ancora una prova. Sempre che Baffi sia coerente e dia le dimissioni da presidente. Una richiesta corale che arriva da tutta l' opposizione a cui si affianca anche il presidente di Iv, Ettore Rosato. «Vergognosa la strumentalizzazione del Pd, ma a noi le poltrone non servono, lasciamole al Pd».
Baffi però non intende fare passi indietro. L' ha chiamata anche Matteo Renzi che le ha chiesto di valutare la situazione. «Ma io credo troppo in questa commissione - dice la consigliera - Non ho partecipato a nessun giochino politico. Ho la coscienza a posto e rimango basita quando sento dei sospetti su possibili accordi nazionali».
La marea monta. «Una coalizione e una giunta che non hanno nulla da nascondere non si scelgono il presidente della commissione» attacca Andrea Orlando. Replica Salvini rivolgendosi ai pentastellati: «I 5 Stelle la smettano di speculare sulla pelle dei morti e dei medici lombardi. La commissione servirà per evidenziare eventuali errori e ritardi».
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