sergio mattarella matteo salvini

"TRUCE" FU – SALVINI SI È INCARTATO SU SE STESSO ED È FINITO IN UN VICOLO CIECO. IL “CAPITONE” È IL VERO GRANDE SCONFITTO DELLA PARTITA SUL QUIRINALE: È RIUSCITO A BRUCIARE TUTTI I NOMI (IMPROPONIBILI) CHE HA FATTO O LASCIATO INTENDERE, DALLA MORATTI ALLA BELLONI, DA CASSESE ALLA CASELLATI – ORA ARRIVERÀ LA RESA DEI CONTI NEL CENTRODESTRA E NELLA LEGA. LA MELONI E GIORGETTI LO ASPETTANO SULLA RIVA DEL FIUME…

Antonio Bravetti per “La Stampa”

 

MATTEO SALVINI FA FINTA DI LAVORARE

Perso nel labirinto. Alla fine di una lunga giornata iniziata nella notte tra giovedì e venerdì, col via libera alla candidatura di Elisabetta Casellati, Matteo Salvini cerca in tutti i modi una via d’uscita dall’angolo in cui si è messo.

 

Mollato da Forza Italia, ai ferri corti con Giorgia Meloni, il segretario della Lega prova a riallacciare il dialogo con Pd e Cinque stelle. Ma pure qui le cose non si mettono bene. Dopo gli incontri del pomeriggio con Enrico Letta e Giuseppe Conte, fa il passo più lungo della gamba: «Sto lavorando affinché ci sia un presidente donna e in gamba, non in quanto donna ma in quanto persona in gamba».

MATTEO SALVINI ENRICO LETTA MEME

 

Il nome che rimbalza nei corridoi di Montecitorio è quello di Elisabetta Belloni. Ma la direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza viene subito bocciata da quasi tutti: Italia Viva, Forza Italia, Leu.

 

Salvini si ritrova così a vagare nel suo labirinto. A postare sui social, alle 22, una foto che lo ritrae al computer negli uffici della Lega alla Camera: «Un altro caffè e al lavoro, la prima donna presidente della Repubblica sarebbe una straordinaria innovazione».

 

SALVINI CASELLATI

La giornata, insomma, finisce com’era iniziata: con un caffè. Al mattino lo aveva preso con gli alleati di centrodestra. In quella sede era maturato il via libera al nome della presidente del Senato: alla quinta votazione il centrodestra indicherà Elisabetta Casellati. Si va alla prova di forza, al muro contro muro, come chiede da giorni Giorgia Meloni. In Transatlantico però si respira un clima ostile all’operazione.

giancarlo giorgetti e matteo salvini 2

 

Si temono, giustamente, i franchi tiratori. «Ci stiamo facendo del male da soli», si lamenta un senatore leghista in un capannello con Centinaio e Durigon. «Se gli altri non la votano è difficile che passi», ammette Giancarlo Giorgetti allargando le braccia a pochi metri dall’Aula, mentre è in corso il voto.

 

La sconfitta di Casellati è come il morso di un serpente: il veleno si diffonde presto. Tra gli alleati corrono i sospetti: chi ha voluto affossarla? «Tutta la Lega l’ha votata», assicura il vicesegretario Lorenzo Fontana. Bossi, in Transatlantico, punzecchia il segretario: «Ora Salvini farà quel che gli dice Berlusconi. Cosa dirà Berlusconi? Dirà che la sinistra vuole uno dei suoi alla presidenza». Il tempo corre, incombe la sesta votazione, bisogna decidere cosa fare. Nel vertice di metà pomeriggio Salvini, Tajani e Meloni optano per l’astensione.

 

ERIKA STEFANI MATTEO SALVINI LAURA RAVETTO

Salvini riprende a tessere la sua tela. Vede Draghi («non pongo veti nei confronti di nessuno, ma da italiano sarei più tranquillo se andasse avanti a fare il presidente del Consiglio»), poi Conte e Letta. Nuova riunione con Tajani e Ronzulli. «Ognuno si comporta come vuole - spiega - la sinistra è abituata a mettere veti, io preferisco fare proposte, dialogare, unire. Mi auguro che domani il Parlamento dia dimostrazione di lucidità, concretezza e rapidità, e che si chiuda».

matteo salvini silvio berlusconi meme by carli

 

Ma la strada è in salita. In tarda serata, quando lascia gli uffici della Camera, torna sui suoi passi. Rimastica le sue parole. Parla senza dire nulla. I partiti dicono no a Belloni? «Io sono per i sì e' non per i no. Lavoro per chiudere la partita già domani». Forza Italia ha deciso di trattare autonomamente? «Il centrodestra non è spaccato, è giusto che ognuno faccia valere le sue priorità». Sarà l’ennesima notte di lavoro, fanno sapere i suoi, di contatti. Oggi il leader della Lega ricomincerà vedendo i vertici del partito a Montecitorio. Ancora nel labirinto. Alle 8.30, con il caffè.

SERGIO MATTARELLA MATTEO SALVINI MEMEberlusconi meloni salvini toti

 

MATTEO SALVINI E IL PAPEETE SUL QUIRINALE - BY ELLEKAPPAMATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI

 

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”