SANITOPOLI CAUDINA - IMPRENDITORI E PROFESSIONISTI SENTITI DAGLI INQUIRENTI SU ALCUNE TRANSAZIONI MILIONARIE - PISAPIA E LE PARCELLE PER 8 MILIONI DI EURO PAGATE IN UN SOLO GIORNO

Conchita Sannino per "la Repubblica"

Le riunioni del direttorio?
«Io venivo invitato a partecipare, organizzava Luigi Barone ». Leggi: il fedelissimo del ministro Nunzia De Girolamo. Ecco cosa racconta, al gip di Benevento, Felice Pisapia, l'ex direttore amministrativo dell'Asl che con le sue registrazioni segrete ha aperto la Sanitopoli che scuote il governo. Un altro, distinto interrogatorio svela poi le gravi anomalie legate a truffe e parcelle milionarie all'interno della Asl, per 10 milioni di euro, e conferma la consuetudine di riunioni e discussioni tra l'inquisito Pisapia e l'allora deputata Pdl. Almeno fino ai primi del 2013.

«Io sono un personaggio scomodo nella Asl. Non mi piegavo », racconta Pisapia al pm Giovanni Tartaglia Polcini. E aggiunge: «Affrontai questa discussione anche con Nunzia De Girolamo». A che titolo la deputata accoglieva un personaggio che nella Asl le stava tanto a cuore da fargli ricoprire tre incarichi e che oggi, in aula, definisce di «spessore delinquenziale»? Con quali esiti? E in quali sedi?

Intanto si allarga ad altre imprese la Sanitopoli beneventana. Numerosi imprenditori e professionisti vengono sentiti dagli inquirenti su transazioni milionarie. Tra le altre vicende che imbarazzano l'entourage del ministro, spunta uno scambio di favori tra Asl e un'azienda di derattizzazione e sanificazione di Franco Raia, guarda caso fratello di una consigliere regionale Pdl, Paola. Ma quest'ultima oggi replica: «Non parlo, non so, non amministro più da anni la società». Che però resta in famiglia.

PISAPIA: «IO VENIVO INVITATO IN QUELLA CASA»
Partiamo dal verbale più recente. Risale al 30 dicembre. Pisapia risponde al gip Flavio Cusani, alla presenza del legale e del pm, è accusato di truffa e peculato. E, alla domanda sul direttorio, risponde: «Io venivo invitato a partecipare a riunioni in case private. Le riunioni erano organizzate da Luigi Barone. Si trattava di rispondere ad alcune esigenze politico-territoriali».

Il pm allora incalza Pisapia sul tentativo di strumentalizzare la vicenda mediaticamente cita il primo servizio (la Repubblica, 18 dicembre 2013) in cui, quando non c'è neanche una misura cautelare, si parla del ministro registrato e del caso pronto ad esplodere, Pisapia ribatte: «Non ho inteso attaccare nessuno, non ho dato interviste a Repubblica, non partecipo a "operazioni"». Più avanti dice che lui ha solo consegnato i file audio, e aggiunge: «Forse la stampa ha inteso strumentalizzare».

«VOLEVANO EPURARMI. NE DISCUSSI CON NUNZIA»
Un altro interrogatorio risale a un anno fa: 18 gennaio 2013. Pisapia risponde al pm. Si tocca il nodo dell'affaire: anomalie su 87 mandati di pagamento, tutti emessi nella stessa data, quasi tutti da Pisapia, per 8 milioni, come da esposto del direttore generale Michele Rossi. Lo stesso Rossi, settimane prima, era stato denunciato dal rivale Pisapia per clamorose irregolarità su altri mandati. Qui, in particolare, Pisapia ipotizza violazioni del proprio pc e accessi misteriosi in stanza.

Pm Tartaglia Polcini: «Ora noi abbiamo due versioni di un fatto gravissimo: o c'è l'emissione di mandati in violazione di legge che, avendo favorito la sua persona e una a lei vicina (l'avvocato Giovanna Perna), costituiscono abuso d'ufficio se non peculato. O, seconda tesi: qualcuno viene a seminare prove a suo carico perché lei era scomodo all'interno della Asl e bisognava farla fuori, ok? (...) Macchinazione in suo danno?».

Pisapia: «Sì, (della macchinazione) mi fu riferito anche da... « Pm: «Ma scusi: siamo laureati, specializzati e pure intelligenti. Se era deciso che lei doveva andar via da direttore del bilancio, io la posso sostituire, esautorare, perché sono il direttore, che bisogno ho di screditarla?».
Pisapia: «Mi si voleva rimuovere da quella Asl».
Pm: «E perché?».
Pisapia: «Perché sono un personaggio scomodo. Perché cerco di fare il mio lavoro al meglio, poi non mi volevo piegare... «.
Pm: «Ad alcune violazioni?».
Pisapia: «Assolutamente. Posso riferire di altre persone in grado di confermare la volontà del dg Rossi di esautorarmi non solo dalla direzione Bilancio ma da qualsiasi
altro incarico in Asl. Parlo di accanimenti ».

Pisapia poi racconta di voci raccolte da «personaggi vicini al Pdl»: vogliono farlo fuori. Pisapia afferma: « Anche questo è stato argomento di discussione, anche politica, tra me e Nunzia De Girolamo». Il pm verbalizza: «Ne parlai anche con l'onorevole... «. Come, quante volte? In quali sedi? Nessuno va oltre. Sarà Pisapia, mesi dopo, a consegnare al pm i file audio delle sue registrazioni. E sarà il gip Cusani a far deflagrare il caso, il 27 dicembre. Per lui, operava il «direttorio politico-partitico costituito al di fuori di ogni norma di legge da componenti esterni all'amministrazione che si occupava, con modalità a dir poco deprimenti e indecorose, di ogni aspetto della funzione della Asl, in funzione di interessi privati e ricerca del consenso ». Direttorio che, a detta del ministro nella sede del Parlamento, «non esiste».

 

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