renzi merkel

1. L’ANGELA DI TUTTI I PROFUGHI, IL SIMBOLO MORALE DELL’EUROPA (COPYRIGHT BONO VOX), IN REALTÀ È TORNATA AD ESSERE FRAU MERKEL, LA LADY DI FERRO CHE HA AFFAMATO LA GRECIA 2. I PROCLAMI SUI MIGRANTI DA ACCOGLIERE (“ANCHE 500 MILA PROFUGHI L’ANNO) DURANO LO SPAZIO DI UN MATTINO. LA MERKEL RISCHIA DI PERDERE PARECCHI VOTI ALLE PROSSIME ELEZIONI

Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano

 

La Cancelliera chiude i cancelli. Ma non li chiude in faccia agli immigrati, come qualcuno potrebbe aver pensato domenica, alla notizia che la Germania aveva bloccato il traffico ferroviario con l’Austria e sospeso momentaneamente il trattato di Schengen: i cancelli li sbarra in faccia a noi.

 

angela merkel e la profuga palestineseangela merkel e la profuga palestinese

L’Angela di tutti i profughi, il simbolo morale dell’Europa (copyright Bono Vox), in realtà è tornata ad essere Frau Merkel, la lady di ferro che ha piegato la Grecia, riducendola quasi alla fame pur di fare gli interessi del proprio Paese. E ora gli affari li vuole fare a spese nostre. Lo dimostra ciò che è accaduto in questi giorni. Avete presente i selfie con le famiglie giunte dalla Siria, gli annunci che lasciavano immaginare una corsia preferenziale per tutti i clandestini in fuga dalla guerra e della miseria? Bene, archiviate ogni cosa, perché la Cancelliera buonista è già il passato. Da domenica c’è quella realista che non guarda in faccia a nessuno, neppure a una ragazzina palestinese che chiede asilo.

 

angela merkel e la profuga palestinese 8angela merkel e la profuga palestinese 8

Che cos’è successo? Semplice. Dopo aver dichiarato ai quattro venti che i Länder tedeschi erano pronti ad accettare anche 500mila profughi l’anno, la Borgomastra ha rettificato il tiro. Troppi i migranti arrivati in Germania dopo l’annuncio. Troppi gli illusi che credevano in un’accoglienza senza frontiere. Così, da Santa protettrice di tutti i clandestini, Frau Merkel è ridiventata la Santa protettrice dei soli crucchi. E da patrona dei fuggiaschi si è trasformata in una guardiana pronta a sbarrare ogni via di fuga. Nessuna meraviglia: da pragmatica statista, la Cancelliera si sta rendendo conto che l’apertura indiscriminata delle frontiere rischia di far saltare anche un sistema organizzato come quello tedesco.

 

MERKEL RENZI EXPOMERKEL RENZI EXPO

A Monaco di Baviera in un solo giorno sono giunti quasi 20 mila profughi e i centri di accoglienza non ce la fanno più. Soprattutto non ce la fanno più i suoi elettori. Angela Merkel infatti si è resa conto del malcontento che sta serpeggiando fra i concittadini. Nonostante le promesse di finanziamenti da parte del governo centrale, i Länder protestano. E nonostante l’economia del Paese abbia bisogno di manodopera e dunque sia in grado di assorbire centinaia di migliaia di persone, l’integrazione non è così facile come parrebbe.

 

Dunque la Panzer Cancelliera ha innestato la retromarcia ed è tornata a chiedere maggior rigore. Frase che tradotta dal tedesco all’italiano significa una sola cosa: Italia, Grecia e Ungheria, ossia i Paesi dove maggiore è la pressione degli immigrati, dovranno arrangiarsi. Oh, certo, ieri al vertice convocato per discutere dell’invasione migratoria cui è sottoposta l’Europa, la Germania ha approvato un’apparente linea contro gli sbarchi, consentendo alla Ue di dire che sarà fatta una guerra contro gli scafisti, anche con l’uso della forza. Tuttavia, avendo escluso un intervento in Libia e nei porti da cui salpano i barconi, è abbastanza evidente che si tratta di un modo per mostrare i muscoli senza muovere un muscolo.

MERKEL RENZI EXPOMERKEL RENZI EXPO

 

Che cosa significa uso della forza contro gli scafisti? Certo non si può sparare sulle scialuppe quando sono cariche di migranti e se non le si affonda prima che prendano il largo, l’impegno pare una burletta. Già ora esistono norme che consentono di punire gli scafisti quando giungono sulle nostre spiagge, ma la questione sta nel non farli arrivare e questo obiettivo può essere raggiunto solo se si impedisce la partenza. Dunque, che cosa cambia per i Paesi che più soffrono per i continui sbarchi?

 

immigrati nel cara di mineoimmigrati nel cara di mineo

Dal punto di vista degli arrivi nulla. Ciò che cambia riguarda le partenze. Oggi, di fatto, molti profughi giungono in Italia con l’intenzione di procedere verso i Paesi del Nord. Ma l’accordo Ue prevede che da noi siano aperti sei hotspot, ossia sei grandi campi profughi, qualcosa di molto peggio del Cara di Mineo. Perché, data la scarsa celerità con cui i nostri centri di identificazione procedono a valutare le domande di asilo, c’è il rischio che questi campi profughi non diventino luoghi di passaggio ma di residenza, con tutti i problemi che ne conseguono e che anche a Mineo si sono visti.

 

IL CENTRO IMMIGRATI DI MINEO IN SICILIAIL CENTRO IMMIGRATI DI MINEO IN SICILIA

Dunque, gli italiani rischiano di essere presi in giro in nome della solidarietà. Non avranno aiuti ma dovranno accogliere per forza chi sbarcherà. Con una sola magra consolazione: che, dato il peso economico sostenuto dai Paesi più invasi dai clandestini, all’Italia e ad altri sarà concesso di fare un po’ di deficit in più. Ed è grazie a quel deficit concesso in nome dei profughi, non certo per i risparmi realizzati con la spending review, che Matteo Renzi conta di ridurre le tasse. In poche parole, più migranti e più debito, ma con la consolazione di non pagare l’Imu. Dall’imposta municipale alla supposta solidale. maurizio.belpietro@liberoquotidiano.it @BelpietroTweet

immigrati barconi 6immigrati barconi 6

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…