NON È UNA CASSA PER DONNE – IL RINNOVO DEI VERTICI DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI, CON LA CONFERMA DELL’AD DARIO SCANNAPIECO E DEL PRESIDENTE GIOVANNI GORNO TEMPINI, È BLOCCATO PERCHÉ NON SI TROVA L’ACCORDO SUI DUE QUINTI DI DONNE DA NOMINARE NEL CDA – IL PROBLEMA È CHE FDI, LEGA E FORZA ITALIA PROPONGONO SOLO UOMINI COME CONSIGLIERI. E COSI’, ALL’ASSEMBLEA DEL 15 LUGLIO, SI VOTERÀ UNA MODIFICA ALLO STATUTO PER RIDURRE LE QUOTE ROSA…
Estratto dell’articolo di Andrea Greco per "la Repubblica"
DARIO SCANNAPIECO GIOVANNI GORNO TEMPINI
Dopo quattro rinvii e un mese e mezzo di negoziati, la Cassa depositi e prestiti potrebbe ritoccare i tetti sulle quote rosa nella sua governance, per consentire ai partiti del governo di trovare la quadra e rinnovare il cda. Secondo indiscrezioni che trovano conferma un consiglio riunito in remoto domenica scorsa, sono state analizzate le modifiche statutarie da far votare all’assemblea del 15 luglio, già (ri)convocata per completare il mosaico delle nomine.
L’avviso, si apprende, prevede infatti una parte “straordinaria”, in cui i soci (il Tesoro con l’82,7%, 72 Fondazioni col 15,93%) potrebbero modificare l’art. 15.1, che prevede «almeno due quinti con arrotondamento all’unità superiore» per il genere meno rappresentato in cda. Una buona prassi introdotta per allineare l’istituto alle quotate di Piazza Affari, pur non essendo obbligatoria. Cdp infatti non è quotata, anche se in portafoglio custodisce quote rilevanti di partecipate del Tesoro [...]
Il problema è che, da settimane, i nomi che Fdi, Lega e Forza Italia soppesano per le candidature sono principalmente maschili. Il cda uscente di Cdp, di nove membri, comprende quattro donne: Livia Amidani Aliberti, Anna Girello Garbi, Fabiana Massa Felsani, Alessandra Ruzzu. E rispetta così la prescrizione dei “due quinti” in rosa.
Tuttavia, dei nomi dati per sicuri finora, uno solo è di donna: Lucia Calvosa, candidata dalle Fondazioni. Gli altri sono il presidente in via di conferma Giovanni Gorno Tempini e l’economista Luigi Guiso (sempre espressi dagli enti ex bancari) e l’ad Dario Scannapieco, indicato da Mario Draghi nel 2021 e atteso da un altro mandato triennale.
La lista del Tesoro dovrebbe contenere altre 3 donne su 5 per rispettare i vincoli statutari di genere, e finora non ci si è riusciti. Qui arriva il maquillage, teso a ridurre nello statuto Cdp la quota “meno rappresentata” in cda - da almeno due quinti ad almeno un terzo del totale - ma al contempo estendendo identico vincolo al cda della “gestione separata” Cdp, formato da altri cinque membri.
GIOVANNI GORNO TEMPINI DARIO SCANNAPIECO
Attualmente questo cda, che sovraintende alla gestione dei 234 miliardi di euro del risparmio postale (92 miliardi in libretti, 142 in Buoni fruttiferi), è tutto di uomini: dal dg del Tesoro Riccardo Barbieri Hermitte ai rappresentanti di regioni, province e comuni.
Con le nuove regole interne le quote rosa richiederebbero ancora quattro donne (come oggi), per rispettare il nuovo minimo del 33%: ma spalmate su tutte le 14 poltrone dei due organi della Cassa, così da offrire più flessibilità e aggirare elegantemente gli ostacoli recenti. [...]
La lista dei nomi potrebbe iniziare a circolare nelle prossime ore, dato che manca meno di una settimana alla prossima assemblea di Cdp. Tra l’altro, e com’è recente consuetudine, nella lista del Tesoro potrebbero confluire i tre nomi già espressi dalle Fondazioni, fatti salvi ultimi ritocchi e modifiche basati su una valutazioni omogenea (anche degli equilibri di genere).
L’iter di rinnovo del cda della Cassa ha prodotto ben quattro rinvii dell’assemblea. Il primo il 24 maggio, quando i soci approvarono il bilancio di Cdp spa e il dividendo da 1,618 miliardi (oltre metà dell’utile 2023); poi il 20 giugno, il 2 luglio e ora lunedì 15.
dario scannapieco e giovanni gorno tempini foto di baccogiovanni gorno tempini e dario scannapieco foto di bacco 1