SCAMPIA SENZA SCAMPO - LE 200 RICHIESTE DI ARRESTO FERME ALL’UFFICIO GIP DI NAPOLI SONO A CARICO DI “SCISSIONISTI” E “GIRATI” - LO HA DETTO IL VICECAPO DELLA POLIZIA (MA E’ NORMALE RIVELARE AI GIORNALI CHI STAREBBE PER ESSERE ARRESTATO?) - LA CALTAMINISTRA (NAPOLETANA) SEVERINO NON PERVENUTA SULL’ALLARME DEI MAGISTRATI, POCHI E SOVRACCARICHI DI LAVORO - DEMAGOGISTRIS NO LIMITS: “ABBATTEREMO LE VELE" (E QUANDO NEL 2050? CIAO CORE…)

Antonio Massari per il "Fatto quotidiano"

La faida di Scampia non è soltanto un'emergenza napoletana: è un problema di livello nazionale. Parliamo di clan che hanno forti contatti con la Spagna e che reinvestono milioni di euro anche in altre regioni, dedicandosi all'usura, all'acquisto di immobili, alla creazione di nuove imprese, inquinando altri tessuti economici e sociali".

Il procuratore aggiunto di Napoli, Sandro Pennasilico, all'indomani dell'ennesimo morto ammazzato (Raffaele Abete, 42 anni, è stato ucciso davanti a un bar di via Roma), ribadisce la sua preoccupazione per la guerra in corso, tra i clan di Secondigliano e Scampia, per il dominio delle piazze di spaccio più redditizie d'Europa.

Ed è interessante scoprire - per quanto riferiscono fonti investigative - che mentre scriviamo, le piazze sono inattive: presidiate 24 ore al giorno da carabinieri e polizia, dopo i rinforzi ottenuti - 200 agenti - nei giorni scorsi. E se la guerra di Scampia e Secondigliano - come dice Pennasilico - è un problema nazionale, il motivo, non riguarda soltanto l'espansione economica e criminale dei clan nelle altre regioni. Riguarda anche i limiti che, ogni giorno, forze dell'ordine e magistratura incontrano per reprimere il contro potere camorristico.

"Se avessimo avuto l'emissione di circa 200 misure cautelari che la Procura ha chiesto da qualche anno all'ufficio Gip - ha commentato qualche giorno fa il vicecapo della polizia, Francesco Cirillo - forse questo avrebbe aiutato la nostra opera di prevenzione e repressione. Nei quartieri della nuova faida - ha aggiunto - ci sono oltre 200 persone che oggi potrebbero stare in carcere invece d'essere libere di fare gli interessi dei clan, magari di sparare, o di essere uccise".

Ma è sufficiente fare un giro in procura per verificare ciò che è noto: le risorse destinate alla magistratura, da anni, sono sempre minori. "Il gip è un giudice monocratico - commenta Pennasilico - quindi deve studiare gli atti e decidere da solo. Gli uffici sono sovraccarichi di fascicoli (basti pensare che, solo a Napoli, esistono almeno 80 clan, ndr) e il personale è insufficiente".

Parliamo di ordinaria burocrazia: "I tagli al personale - continua Pennasilico - sono progressivi. C'è gente che va in pensione e non viene più sostituita. Non ci sono fondi e quindi è saltato anche il lavoro straordinario". Risultato: sempre più spesso, il singolo gip, deve fotocopiare atti da sé, scansionare documenti, sbrigare faccende che sottraggono tempo allo studio dei fascicoli e allungano i tempi che portano a ordinare un arresto.

C'è quindi un nesso tra la solitudine pomeridiana, nei corridoi dei gip, e il traffico ininterrotto nella piazze di spaccio, che porta poi a guerre da decine di morti per controllare affari da milioni di euro. Un nesso che, appunto, è di rilevanza nazionale.

Tutto s'intreccia nelle guerre alla mafia, a Casal di Principe come a Scampia, a Palermo come a Reggio Calabria: anche il singolo cancelliere, non sostituito dopo la pensione, diventa un punto a favore dei clan e a sfavore dello Stato. Ma cosa accade, ora che il governo, nell'azione repressiva, ha inviato rinforzi nella zona di guerra? L'ultimo morto ammazzato - nel conflitto tra i "girati" del cartello di via Vanella Grassi contro l'alleanza Abate, Abbinante e Notturno - risale a soli due giorni fa.

Ma nelle piazze - dicono gli investigatori .Tre le storiche piazze di spaccio a Scampia: le case dei Puffi, i lotti T-A e T-B e le vele celesti. I carabinieri presidiano le prime due, 24 ore al giorno, mentre la terza è controllata dalla Polizia di Stato. Negli scorsi mesi s'era svolta una guerriglia a bassa intensità che, comunque, aveva prodotto i suoi frutti: "Abbiamo installato una microcamera nei portoni dove si spacciava - spiega un investigatore - costringendo i clan a spacciare nei giardinetti, dove abbiamo effettuato diverse retate.

Alle vele celesti abbiamo abbattuto cancelli ogni giorno, per distruggere le ‘difese' organizzate dagli spacciatori e spingerli a venire allo scoperto. Ora, dopo aver ottenuto i rinforzi, le piazze sono libere".

Ma questo non significa che l'operazione sia conclusa: i clan tentano di impossessarsi di vecchie zone, già perse in questo risiko con le forze dell'ordine, come "l'oasi del buon pastore", dove poliziotti e carabinieri passano a ore alternate. Bloccate anche le piazze di Secondigliano: le "case celesti", forse le più ambite in questa nuova faida, sono affidate ai carabinieri, come la piazza del Terzo Mondo, mentre l'area del clan più agguerrito - quella di Vanella Grassi - è affidata alla Polizia. Ma anche questo, per risolvere il "problema nazionale", non è e non può essere sufficiente.

"La sicurezza è compito del governo - dice il sindaco Luigi De Magistris - mentre a noi tocca la responsabilità politica. Invito il governo a rinunciare a un acquisto: un caccia bombardiere F35 in meno. Investiamo quei soldi per prevenire e reprimere la lotta alla camorra".

Entro la fine di settembre poi, la giunta varerà una delibera che il sindaco definisce "rivoluzionaria": dentro ci sarà l'abbattimento delle Vele di Secondigliano, simbolo di una costruzione architettonica ghettizzante, del degrado del rione e - soprattutto - saranno sgomberati gli alloggi popolari che i clan, abusivamente, affidano a gente del posto, conquistando consenso e, con esso, aiuto nello spaccio.

Altri investimenti riguarderanno la cartellonistica (quasi assente nei rioni), il potenziamento dei vigili urbani e una mostra d'arte permanente nella metropolitana. De Magistris, inoltre, chiede la presenza delle forze dell'ordine - non dell'esercito, precisa - per un tempo prolungato: "È necessario un piano operativo strategico, della durata minima di sei mesi, in cui dobbiamo vedere fisicamente la presenza massiccia delle forze dell'ordine in città".

 

scampia drogascampiaAGGUATO A SCAMPIA REPUBBLICA IT vele scampia vele scampia LE VELE DI SCAMPIAscampia ScampiaScampia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…