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SCANZI A DAGO: “LE PAROLE DI SAVIANO, DI CERTO NON ANTIRENZIANO, SONO QUELLE CHE DOVREBBERO DIRE - DA MESI, DA ANNI - I SERRA E I MORETTI, I BENIGNI E GLI SCALFARI. PURTROPPO PERÒ NON LE DICONO, PERCHÉ È PIÙ COMODO E PERCHÉ IN FONDO ANCHE LA BOSCHI È UNA "COMPAGNA" (DI CHI NON SI SA: FORSE DI FANFANI)''
Andrea Scanzi a Dagospia
Caro Dago,
andrea scanzi al processo del lunedi
cosa ha detto in fondo Saviano? Provo a riassumere: "Gigantesco conflitto di interessi, la Boschi dovrebbe dimettersi. Pensate se lo avesse fatto il governo Berlusconi. Perché l'informazione copre questo governo intoccabili?".
Ti sembrano parole rivoluzionarie o incendiarie? No. Fa sempre un po' sorridere come cose - per molti di noi - ovvie da anni diventino quasi "rivelazioni" se le dice Saviano, ma fa parte del gioco. Meglio tardi che mai. E le parole di Saviano, di certo non antirenziano fino a pochi mesi fa, sono quelle che dovrebbero dire - da mesi, da anni - i Serra e i Moretti, i Benigni e gli Scalfari. Purtroppo però non le dicono, perché è più comodo e perché in fondo anche la Boschi è una "compagna" (di chi non si sa: forse di Fanfani, forse di Carrai, forse di quel che resta de l'unità: di me, proprio no).
Se quel che sta riguardando (i) Boschi riguardasse una Carfagna, sai quanti girotondi e intemerate. Probabilmente Nanni Moretti marcerebbe addirittura su Roma. E invece.
renzi a cernobbio con la boschi ni
Mentre la baracconata chiamata Leopolda continua, affascinante come una retrospettiva sulle begonie del Brasile e con più defezioni della panchina del Napoli, blindatissima e con lo Stato a proteggere il faccione dell'impavido Renzi dalle più che legittime contestazioni, il Ministro Boschi non ci pensa neanche a dimettersi.
Non solo: larga parte della stampa copre il gigantesco conflitto di interessi su Banca Etruria e preferisce parlare d'altro. E qui torna attuale l'intervento di Saviano. Che già se l'era presa con Renzi. Accadde quando disse che dietro (e dentro) le liste che appoggiavano De Luca c'era tanta Gomorra. Saviano è firma di punta di Repubblica ed Espresso, ma quell'intervento non uscì su Repubblica o Espresso: uscì come intervista all'Huffington Post (a firma De Angelis).
E adesso? Idem come sopra. Né Repubblica né Espresso hanno trovato spazio per il Saviano anti-Boschi: troppo scomodo. Così Saviano ha dovuto scrivere sul Post, peraltro renzianissimo, ma evidentemente assai più democratico e pluralista.
Io, che con Repubblica e l'Espresso son cresciuto, e che continuo a leggere con piacere le pagine dalla Cultura in poi, provo non poca tristezza. Passi che, magicamente, ogni volta che Travaglio fa uno spettacolo a Roma o Milano lo scrivano tutti tranne Repubblica (ci facevi caso anche tu ieri). E passi che, lo stesso, accada puntualmente quando esca un mio libro o spettacolo.
E' triste e un po' deprimente, ma capisco che il rosicamento per i giornalisti sgraditi - e pure famosi - sia enorme. Il Fatto è diverso, e per esempio Serra e Scalfari li ha sempre intervistati e raccontati, trattandosi di figure autorevoli e stimolanti, ma ognuno si comporta come vuole. In fondo son beghe tra colleghi, e chi se ne frega.
Quel che è davvero sconfortante, e ancor più colpevole, è accomodare le notizie a seconda degli interessi personali; ridursi a gazzettino di una Boschi qualsiasi; diventare così tanto house organ del renzismo da silenziare persino una delle tue firme migliori. Peccato.
P.S. Ovviamente, con la direzione di Mario Calabresi, uno che quando scrivevo su La Stampa mi diceva di avere per intellettuali di riferimento Jovanotti (non è una battuta), tutto questo cambierà. In peggio.