schlein castagnetti

“SENZA I POPOLARI IL PD PERDE RICCHEZZA” - SCHLEIN TEME IL FUGGI FUGGI DAL PD E TENDE LA MANO AI CATTOLICI DEM (PRONTI A USCIRE PER RIFARE, COME DAGO DIXIT, "LA MARGHERITA") – IL POPOLARE CASTAGNETTI FA NOTARE: “NESSUNO DI NOI E’ RAPPRESENTATO IN SEGRETERIA” - MA TUTTO DIPENDE DALLE EUROPEE: IL DESTINO DI ELLY SI DECIDE A GIUGNO: IN CASO DI DISASTRO, LA SEGRETARIA MULTIGENDER DOVRA' LASCIARE IL NAZARENO...

Giovanna Vitale per repubblica.it

 

schlein castagnetti

La aspettavano al varco, i cattolici del Pd che più di altri, dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie, si sono sentiti “a disagio”, non più a casa nel partito virato decisamente a sinistra, movimentista e radicale disegnato dalla nuova segretaria. All’Angelicum, il centro congressi a due passi dal Quirinale, teatro per due giorni dell’assemblea nazionale dei Popolari guidati da Pierluigi Castagnetti, la leader dem arriva preceduta da una gragnuola di caveat: nel Pd non ci sono più luoghi di confronto; il pluralismo interno è stato azzerato; non si può dire sempre no a tutto, a cominciare dalle riforme istituzionali; serve un’iniziativa federatrice di tutte le opposizioni, sul modello dell'Ulivo con Romano Prodi, perché “divisi non si vince”.

 

E lei, la pasionaria bolognese, anziché giocare in difesa, sceglie di tendere la mano come mai prima. Per la prima volta consapevole che la strategia del “mettetevi comodi, sono qui per restare” non ha dato i frutti sperati: per crescere, far più grande la principale forza progressista del Paese, servono tutti. Anche e forse soprattutto quelli che - come ha maliziosamente notato Castagnetti: “Nessuno di noi è rappresentato in segretaria” - non hanno ruoli al Nazareno.

pierluigi castagnetti foto di bacco

 

Mano tesa ai catto-dem

Schlein lo dice con parole talmente nette da sorprendere anche i più diffidenti in platea. "Il pluralismo del Partito democratico è il più prezioso valore aggiunto, e io ho il dovere di garantirlo: senza i cattolici democratici non esisterebbe il Pd, perderemmo la nostra ricchezza”, scandisce con una chiarezza senza eguali. “Il Pd è e continuerà ad essere la casa di questa straordinaria cultura, le cui radici dobbiamo innaffiare per comporre una sintesi avanzata, anche su sfide nuove”, prosegue.

 

“Guardate noi siamo, anche generazionalmente, figli e figlie dell’incontro fra culture diverse, banalmente perché non le avevamo conosciute prima”, precisa Schlein rispolverando l’orgoglio d’essere una nativa democratica. “Ci sono terreni di differenze?” chiede. “Sì”, è la risposta, “ma proviamo a viverle nell’ascolto e nel rispetto reciproco, senza creare fratture. Il terreno è fertile”. È questo l’inivito: “Comporre le differenze”, insiste la segretaria, “per cogliere le grandi trasformazioni di questo tempo e guidarle per costruire un futuro migliore per le persone e per il pianeta”.

 

(…)

 

La soddisfazione dei cattolici

ELLY SCHLEIN A NAPOLI

Alla fine Castagnetti, da sempre fra i più critici, non nasconde la sua soddisfazione: "Abbiamo ascoltato parole che attendevamo da tempo, speriamo che alle parole seguano i fatti", dice con un sorriso. E anche Graziano Delrio, chiamato a chiudere i lavori, coglie l’inedita apertura di Schlein come una opportunità: “Il metodo che la cultura cattolico-democratica ha messo nella politica – quello dell'ascolto, della mediazione, dell'incontro, dell'unità - potrebbe aiutare il centrosinistra a trovare le soluzioni credibili per il Paese".

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO