olaf scholz

SCHOLZ? AUF WIEDERSEHEN! – INCASSATA LA SFIDUCIA DEL PARLAMENTO TEDESCO, L'ORMAI EX CANCELLIERE SI AVVIA VERSO UNA SCONFITTA ALLE ELEZIONI DEL 23 FEBBRAIO – IL LEADER DELLA CDU, FRIEDRICH MERZ, È IN VANTAGGIO DI 12 PUNTI NEI SONDAGGI – LA PARABOLA DI SCHOLZ, IL “ROBOT” CHE OSTENTA DA SEMPRE UN INCROLLABILE FIDUCIA IN SE STESSO E ORA SI RITROVA CON UN INDICE DI POPOLARITÀ TRA I PIÙ BASSI DELLA STORIA TEDESCA…

1 - SCHOLZ SFIDUCIATO, CADE IL GOVERNO GERMANIA ALLE ELEZIONI ANTICIPATE

Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

 

olaf scholz al bundestag

Olaf Scholz arriva al Bundestag in tarda mattinata e fa il suo ingresso alla riunione del gruppo parlamentare socialdemocratico con il suo talismano della fortuna: Britta Ernst, la moglie, a cui il cancelliere ha dedicato anni fa una delle sue proverbiali, ma affettuose tautologie: «Senza di lei sarei un altro uomo». […]

 

Esauriti i dibattiti «da talk show» - quelli ad esempio per sostituirlo in corsa con il ministro della Difesa, Boris Pistorius - Scholz si mostra fiducioso che il dibattito elettorale consentirà alla Spd di tirare fuori le «cose buone» fatte dal suo governo. E di rimontare sull’avversario, il leader Cdu Friedrich Merz.

 

Friedrich Merz

[…] E pazienza se la Spd, pur essendo salita in due settimane dal 16 al 18%, dovrà coprire in due mesi la distanza di dodici punti che la separa dalla Cdu, attualmente al 30%.

 

[…]

 

A metà pomeriggio arriva il verdetto: Scholz è bocciato con 394 voti contrari e 207 favorevoli. Più i 116 parlamentari dei Verdi, che hanno preannunciato l’astensione per scongiurare l’azione di sabotaggio dell’ultradestra Afd. Alcuni esponenti del partito di Alice Weidel avevano infatti minacciato di votare a favore del cancelliere per sbarrare la strada al voto anticipato.

 

Il dibattito in aula si trasforma subito in una rissa elettorale: i tempi stringono, alle elezioni già concordate del 23 febbraio manca poco. E tutti ne approfittano per attaccare gli avversari e porre condizioni ai potenziali alleati. Scholz si lancia a testa bassa contro il suo ex ministro delle Finanze, il leader dei liberali (Fdp) Christian Lindner, accusandolo di «sabotaggio » e di non avere «la statura morale » per governare la Germania.

 

[…]

olaf scholz e Christian Lindner

 

Il leader dell’opposizione e possibile prossimo cancelliere, il Cdu Friedrich Merz, punta il dito contro Scholz, accusandolo di non aver esaudito la promessa della Zeitenwende , la svolta militare: «Ha avuto questa chance, non l’ha sfruttata», lo incalza. Il leader dei conservatori flirta indirettamente con il leader della Fdp Lindner, definendo le accuse del cancelliere contro di lui «vergognose». […]

 

Non c’è bisogno di ricordare la distanza siderale che ormai divide Francia a Germania, anche a causa dell’incuria del cancelliere nel coltivare il principale partner di Berlino. Ieri la coincidenza dell’inaugurazione del treno veloce Berlino-Parigi è sembrata quasi un memento per il prossimo governo: bisogna fare meglio.

 

2 - IL CANCELLIERE-ROBOT CHE VENNE AFFOSSATO DALLA PRESUNZIONE E DAI LITIGI TRA ALLEATI

Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

 

olaf scholz al bundestag

Olaf Scholz non è il primo cancelliere della Spd costretto a gettare la spugna prima della scadenza naturale del suo governo. Anzi, a ben vedere è un destino che condivide con tutti i suoi predecessori socialdemocratici: Willy Brandt, Helmut Schmidt e Gerhard Schroeder. Ma raramente un cancelliere “rosso” è arrivato alla fine della sua corsa afflitto da indici di impopolarità più devastanti. E il più antico partito dei lavoratori langue ai minimi dalla sua fondazione, oltre un secolo e mezzo fa.

 

[…]  Scholz ostenta da sempre un incrollabile fiducia in se stesso e nel suo asciutto senso dell’umorismo. Una tempra inossidabile che gli è valsa un soprannome famoso, “Teflon-Olaf”, Olaf l’Inscalfibile, ma anche “Scholz-O-Mat”, l’automa Scholz (che lui reputa, da bravo nordico, «azzeccato»). Più di recente, è stato un collega della Csu, Alexander Dobrindt, ad affibbiargli altri due nomignoli, ma micidiali: “Koma-Kanzler”, che non ha bisogno di traduzione, e “Klebe-Kanzler”, il cancelliere incollato alla poltrona.

 

olaf scholz angela merkel

[…]  intraprende la più classica delle carriere di un politico Spd: scala il partito ad Amburgo finché ne diventa sindaco, tra il 2011 e il 2018, contemporaneamente entra nel “cerchio magico” di Gerhard Schroeder e dei riformisti socialdemocratici e salta da una poltrona all’altra: segretario generale, vicepresidente, e dopo un tentativo fallito alle primarie, diventa capo del partito per investitura dei vertici.

 

In quegli stessi anni, Scholz è anche ministro delle Finanze dell’ultimo governo di coalizione di Angela Merkel. E in Europa lascia una buona impressione: poco ortodosso, spazza via la dirigenza ordoliberale del ministero e si sceglie dei consiglieri più “anglosassoni”. Il suo merito, in quegli anni, è far dimenticare il suo predecessore, Wolfgang Schäuble, il sommo sacerdote dell’austerità, inflitta anzitutto alla Grecia.

 

Olaf Scholz e Christian Lindner

Scholz è anche tra i sostenitori (lui ha sempre lasciato filtrare: tra gli ispiratori) del Recovery Fund, il colossale piano di aiuti anti-Covid, frutto di un ace profittato soprattutto l’Italia.

Quando arriva la campagna elettorale del 2021 […] si candida come clone di Angela Merkel, la capa di governo più longeva della storia. Scholz vince la scommessa anche grazie alle polemiche che travolgono il suo rivale Laschet, colto in flagrante mentre ridacchia tra gli alluvionati del sudovest della Germania.

 

Quando diventa cancelliere, Scholz deve buttarsi su un terreno inesplorato per la solida Germania, quello delle coalizioni a tre. Si allea con i Verdi e i Liberali, supera faticosamente la crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina, non quella della “finanza creativa” dei fondi extra bilancio, bocciata dalla Corte costituzionale di Karlsruhe.

 

angela merkel olaf scholz

Da allora è stato un anno di agonia e di litigi sempre più insanabili, nella coalizione imbrigliata dal “freno al debito”. Non a caso, sarà questa la grande sfida del prossimo governo, di qualunque colore esso sia: riformarla o vedere sprofondare la Germania ancora di più nella più grave crisi economica del dopoguerra.

Friedrich Merz

olaf scholz

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...