roberto cingolani gas

LO SCIENZIATO CHE NON PIACE PIÙ A NESSUNO - “L’ESPRESSO” RANDELLA ROBERTO CINGOLANI, MINISTRO PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA CHE NE SAPEVA COSÌ TANTE CHE ALLA FINE È STATO ISOLATO E OSTEGGIATO E PRESTO VERRÀ RIPUDIATO DALLA POLITICA - “HA SOTTOVALUTATO I PARTITI, SICURO DI POTERLI AMMANSIRE CON UN BOCCONCINO A TESTA. ORA GLI RESTANO DUE OBIETTIVI: SGANCIARSI DAL GAS RUSSO ENTRO 30 MESI E ATTUARE I PROGETTI DEL PNRR…”

Carlo Tecce per “l’Espresso

 

Il ministro Cingolani 2

Lo scienziato Roberto Cingolani ne sapeva così tante che alla fine viene isolato e osteggiato e presto verrà ripudiato per l'unica cosa che non sapeva davvero: la politica. «Appena finisce il governo me ne torno al mio mestiere».

 

Il ministro per la Transizione Ecologica rappresenta la regola laddove non abitano le eccezioni: i tecnici si corteggiano per vezzo, ma una volta a corte sono fastidiosi, perché zelanti, maldestri, spigolosi. Invece la politica è l'arte di conoscere qualcosa di tutto e non tutto di qualcosa, di omettere e non mettere troppe dosi di verità.

 

ROBERTO CINGOLANI

I bollettini di Palazzo Chigi, per esempio, aggiornano i cittadini sulle temerarie conquiste in giro per il mondo di volitivi ministri e dirigenti di Stato che procacciano miliardi di metri cubi di gas per sopperire alle forniture dei russi. Ovunque vadano c'è pronta una scorta di gas naturale, spesso liquefatto, diciamo da asporto.

 

A che prezzo. A che costo. A quali condizioni. In quanto tempo. Dov'è il sito di stoccaggio. Altri dettagli che vengono ignorati. E gli annunci si susseguono con tale ritmo che il gas sembra pure soverchio e tra un po' lo daremo in beneficenza.

 

roberto cingolani luigi di maio mario draghi in algeria 2

Però Cingolani che sta lì a fare i conti, e neppure lo invitano alle missioni internazionali, sprofonda nel panico, dichiara che se i russi insistono possiamo pagare il gas in rubli, lo randellano per bene e si smentisce, fissa a 36 mesi (ha imparato che è meglio non usare anni) l'indipendenza energetica da Mosca, lo ripassano nei retroscena e si corregge, allora facciamo dai 24 ai 30 mesi, più realistico 30 che 24, fate un po' voi, come vi pare.

 

Il ministro Cingolani

E dunque lo scienziato che non frequenta Facebook e Twitter perché inquinano, che si è arruolato nel governo per dimezzare le emissioni di anidride carbonica, che deve spendere 69 miliardi di euro col piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ha capito, e se non l'ha capito si sbrighi, che il solo parametro che ha azzerato in quest'anno e mezzo al ministero è il suo potere.

 

MARIO DRAGHI ROBERTO CINGOLANI

Il difetto è di origine. Il fisico Cingolani si è sempre percepito come uno scienziato di Stato. Ha fondato il polo di nanotecnologia di Lecce. Ha diretto per oltre un decennio l'Istituto italiano di tecnologia di Genova. Ha frequentato i politici, li ha abbindolati facilmente con le sue scoperte, le sue asserzioni, i suoi concetti avveniristici. Introdurre il futuro negli ambienti dove si replica il passato è prorompente. I politici ne erano estasiati perché lo avvertivano esotico, erudito, distante: inoffensivo. E quindi da sfruttare.

 

roberto cingolani

Adatto a ogni tipo di platea. Perciò adatto a ogni tipo di incarico. Il premier Matteo Renzi gli affidò le aree Expo di Milano per creare il centro di ricerca medica Human Technopole (2015). I Cinque Stelle e soprattutto Beppe Grillo lo volevano commissario per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova (2018).

 

roberto cingolani 2

E poi la politica l'ha strappato definitivamente ai laboratori e ne ha propiziato la nomina a capo dell'innovazione di Leonardo che fabbrica sistemi di difesa e militari (2019). Finché lo scorso anno Grillo l'ha elevato al neonato ministero della Transizione Ecologica, gonfio di miliardi e di equivoci. Cingolani si è ritenuto estraneo alle logiche politiche, immune a qualsiasi interferenza o petulanza, capace di fare la rivoluzione verde, di tramortire la burocrazia, di impiantare pannelli solari, di installare pale eoliche, di espandere l'idrogeno, di inculcare un'esistenza sostenibile, perché dotato di sufficienti nozioni e abilità. Lo paragona, chi non lo apprezza, al sinologo Peter Kien del romanzo "Auto da fé" di Elias Canetti.

 

informativa di roberto cingolani al senato 1

Un genio introverso e diffidente che fu fregato da una domestica e da un portiere. Kien è convinto di non essere «tenuto a prestare orecchio alle sciocchezze di ogni passante. Perdersi in chiacchiere è il peggiore pericolo che minacci uno studioso». Al contrario la politica è chiacchiere, mediazione, compromesso.

 

Cingolani ha sottovalutato i partiti, sicuro di poterli ammansire con un bocconcino a testa. Ha tentato un ecumenismo politico. Non esiste il ministro che piace a chiunque.

 

ROBERTO cingolani

Succede poi che non piaccia a nessuno. Cingolani ha deluso i Cinque Stelle più ambientalisti con le concessioni per le trivellazioni in terra e in mare. Ha battibeccato col ministro Dario Franceschini per le autorizzazioni paesaggistiche al punto che al ministero della Cultura si raccontano in lotta contro l'invasore: voleva eliminare le nostre competenze, instaurare zone idonee senza limiti, ricoprire l'Italia di pannelli.

 

CINGOLANI

Ha consegnato il Pnrr ai consulenti della multinazionale di McKinsey in ossequio alle indicazioni del ministero del Tesoro che li aveva reclutati: quattro si sono insediati nei suoi uffici per un paio di mesi e uno del mazzo, Paolo D'Aprile, si è dimesso ed è rimasto a vigilare e dunque coordina la struttura dedicata. Ha proposto il nucleare, poi l'ha ritirato, infine ha argomentato. Ha intimato alla scuola di non insegnare quattro volte le guerre puniche ai ragazzi, ma di divulgare cultura tecnica per formare i professionisti di domani.

 

greta thunberg con roberto cingolani

Per il dipartimento energia e clima ha scelto Sara Romano, considerata vicina all'ex segretario dem Pierluigi Bersani. Come consigliere diplomatico ha richiesto alla Farnesina l'ambasciatore Giuseppe Manzo, riferimento geopolitico di Renzi. Per il gabinetto ha preso Roberto Cerreto, molto stimato al Quirinale, ex dirigente di Maria Elena Boschi e più pratico con le norme che con la gestione di un ministero, nel governo Gentiloni era il capo del legislativo. Ha partecipato da protagonista a un viaggio per la caccia mondiale al gas.

 

Quando Draghi era a casa col covid. Le trattative e le strategie sui rifornimenti di gas sono esclusiva di Palazzo Chigi, ministero degli Esteri con Luigi Di Maio, azienda Eni con l'amministratore Claudio Descalzi. «Ho parlato con Grillo due o tre volte quest' anno. Sono in costante contatto con esponenti importanti dei partiti perché - spiega - per il mio ruolo è fondamentale ascoltare il Parlamento». Anche Grillo si è defilato.

 

roberto cingolani e giuseppe conte

La conseguenza è che Cingolani trova conforto soltanto a Palazzo Chigi, non nel sottosegretario Roberto Garofoli. Il professor Francesco Giavazzi, collaboratore (e vero amico) del premier, lo ha sempre protetto.

 

E poi Draghi ha avocato a sé il tema energia. Adesso proteggere Cingolani è proteggersi. La politica è rituale. E anche noiosi adempienti. Il ministro non ha segnalato nel suo stato patrimoniale le poche quote (due per cento) che possiede di Daunia Solar Cell, «era caduta nel dimenticatoio», società pugliese che appartiene alla multinazionale dell'energia Tozzi Green.

 

roberto cingolani

Daunia Solar Cell fu aperta nel 2008 per sviluppare una nuova generazione di fotovoltaico con componenti più convenienti rispetto al silicio «a partire dai risultati di ricerca del mio gruppo», precisa il ministro, «poi quella tecnologia è fallita e non ho idea di che fine abbia fatto, ma non ha prodotto nulla».

 

Il bilancio del 2019 annunciava il termine dei programmi di studio svolti da Daunia Solar Cell con 676.000 euro di finanziamento agevolato e 232.800 a fondo perduto, il trasferimento del personale in Tozzi Green, il mantenimento «di una licenza relativa all'agente sigillante a bassa temperatura nella preparazione di dispositivi elettronici».

 

roberto cingolani a cernobbio

Daunia Solar Cell risulta ancora attiva. Il tema è diverso. Non le azioni. C'è un legame pregresso fra la Tozzi Green e il ministro Cingolani e rendere edotte le Autorità di controllo (il modulo trasparenza è richiesto dall'Anticorruzione) e lo stesso ministero era di certo necessario.

 

Il proprietario Andrea Tozzi aveva buone ragioni per accogliere con entusiasmo la promozione a ministro di Cingolani, «persona di grandissimo spessore che ci invidia il mondo». E la Tozzi Green è interessata a espandersi nel mercato italiano, di recente ha acquistato due parchi eolici in Sicilia, ha risposto al bando del ministero per costruire piattaforme galleggianti per ricavare energia solare in mare.

 

roberto cingolani a cernobbio

Siccome Cingolani s'era scordato di quel due cento in Daunia Solar Cell, in altre vesti, ha incontrato al dicastero i vertici di Tozzi Green, formalmente suoi soci, senza alcuna precauzione: «Mi libero senza problemi di quelle azioni».

 

L'esperimento non è concluso, però attorno si sta facendo buio. Cingolani ha avviato un lavoro che sarà completato da altri. Ha due obiettivi. In ordine: sganciarsi dal gas russo entro 30 mesi e attuare i progetti del Pnrr. In mezzo, molta confusione. E una lezione appresa in ritardo: «Un tecnico sarebbe inutile senza la visione della politica». Il prossimo scienziato prenda nota.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…