SCONTO IMPERIA(LE) - PER COMPRARE POSTI PER BARCA E AUTO NEL NUOVO PORTO DI IMPERIA DI BELLAVISTA CALTAGIRONE, I PREZZI ERANO ESORBITANTI - GLI ACQUIRENTI ERANO DIVISI IN DUE LISTE: I NORMALI (CHE POTEVANO OTTENERE UNO SCONTO MASSIMO DEL 3%) E I VIP (A CUI VENIVA DETRATTO IL 18%) - FRA QUESTI ULTIMI C’ERANO ANCHE LA MOGLIE E LA SORELLA DI SCAJOLA! - MA SCIABOLETTA, PURE STAVOLTA, BENEFICIÒ DEL SUPER-SCONTO “A SUA INSAPUTA”...

Francesco Bonazzi per "il Secolo XIX"

Che irripetibile primavera, quella del 2007. Al cantiere del nuovo porto di Imperia, i posti barca andavano via come il pane. I listini arrivavano da Roma anche tre volte a settimana, continuamente ritoccati al rialzo. Se li si confronta tra loro, come ha fatto Il Secolo XIX, si vede che tra febbraio e maggio di quell'anno i prezzi dei posti barca salirono del 20%, mentre quelli dei posti auto addirittura del 90%.

Per questo motivo, di sconti non se ne facevano. E se proprio il compratore insisteva, al massimo strappava una riduzione del 2­3%. Tre anni dopo, però, nell'ambito della doppia inchiesta della procura di Imperia per associazione a delinquere, turbativa d'asta e truffa aggravata ai danni dello Stato che ha portato in carcere il costruttore Francesco Bellavista Caltagirone, la Guardia di Finanzia e la Polizia postale hanno scoperto che in quelle stesse settimane pochissimi eletti hanno avuto sconti compresi tra il 12 e il 18%.

Tra loro vi sono alcuni soci della Imperia Sviluppo Srl, la cordata di imprenditori locali che detiene il 33% della concessionaria Porto d'Imperia Imperia Spa, ma figura anche la moglie dell'ex ministro Claudio Scajola. Che socia non è e però, evidentemente, dal trattamento ricevuto, era come se lo fosse.

IL FILE "AMICI"
Racconta, chi trattava i posti barca, che prezzi e prospetti aggiornati dei moli in vendita arrivavano quasi ogni giorno. E i prezzi avevano due colori: in giallo per la clientela normale e in verde per i cosiddetti vip. Siamo nella prima metà del 2007,
ma nell'ottobre del 2010, quando viene perquisita la sede romana di Acquamare, spunta da un computer un elenco che somiglia molto ai "vip" di cui sopra. Il documento numero 43 dell'informativa della Finanza, allegata alla richiesta d'arresto del pm Maria Antonia Di Lazzaro, rende conto di un prospetto riservato, dal cui esame «emergono dati dei soggetti acquirenti qualificati ‘amici' da Acquamare».

Tra di essi, compaiono Maria Teresa Verda, moglie di Claudio Scajola, e Maria Teresa Scajola (sorella). «Scajola Claudio risulta aver versato una mera caparra di euro 103.464,00 in data 08/05/07, ma non pare aver versato il saldo», annota il pm. E qui ha fatto proprio bene a non saldare, l'illustre marito­pagatore, perché i due posti barca non sono veramente fruibili, per i noti ritardi nel completamento delle opere a terra.
Ma prima di vedere come è andata agli Scajola, bordati di verde nei listini di Acquamare, vediamo come sono stati trattati i comuni milionari evidenziati in giallo.

TRATTAMENTO GIALLO­CASUAL
Nella seconda metà di febbraio 2007, quando Maria Teresa Verda prenota i due posti barca da 15 metri e due posti auto coperti, i "gialli" si vedono chiedere 188 mila euro per i primi e 30 mila per i secondi. A maggio, quando la signora Scajola firma il preliminare, i prezzi sono già schizzati a 220 mila (+20%) per il posto barca e a 57 mila per le auto (+90%). Ecco perché, salvo casi rarissimi, all'epoca non si facevano sconti. Al massimo un 2­3 per cento per chi ne prendeva un paio.

Il calendario dei pagamenti era questo: il 5% al momento della prenotazione; il 30% al preliminare; un altro 30% in fase intermedia; l'ultimo 35% (più Iva) al momento del collaudo delle opere previste. Per i ritardi nei lavori, vi sono stati molti contenziosi, con corredo di ingiunzioni di pagamento da parte di Acquamare e provvedimenti del tribunale civile di Imperia, quasi sempre favorevoli al venditore.

TRATTAMENTO VERDE­VIP
«La signora Maria Teresa Verda acquista due posti barca e due posti auto coperti per euro 344.880,00 con sconto del 18,66%», scrive il pm Di Lazzaro. In una nota della famiglia Scajola, inviata al Secolo XIX il giorno in cui è stata resa pubblica l'ordinanza, vengono confermati gli importi ed elencati con precisione gli estremi dei pagamenti. «Il primo versamento è del 23 febbraio 2007, tramite assegno circolare, per 17.244 euro»; in effetti corrisponde al primo 5% chiesto a tutti. Il secondo versamento «avviene in data 23 aprile 2007, a seguito di regolare contratto preliminare, per 103.464 euro».

Anche qui ci siamo: è il 30% di prassi. Poi però i pagamenti si interrompono, pur dopo una letteraccia di Acquamare, perché «i posti barca non sono fruibili e di ciò è stata informata la Società». La quale, a differenza degli altri casi, non fa una piega e lascia perdere. Se si prendono i listini prezzi di Acquamare e si rifanno i calcoli, al netto dei mancati pagamenti, si vede che alla moglie di Scajola vennero chiesti 91 mila euro in meno rispetto ai comuni mortali.

In pratica, l'equivalente di tre posti auto coperti. Ma la nota di Scajola si conclude così: «Lo sconto praticato del 18% è in linea con gli sconti diffusamente applicati». Ecco, alla luce dei listini prezzi e dei contratti coevi, non sembra proprio. Per i "gialli", gli sconti arrivavano al massimo al 3%. Ma questo l'ex ministro con trattamento "verde" non poteva saperlo, altrimenti non avrebbe parlato di "sconti in linea" con quelli "diffusamente applicati".

Insomma, dopo la famosa casa del Colosseo co­finanziata da Diego Anemone "a sua insaputa", per Scajola ecco i posti barca da Bellavista Caltagirone con maxi­sconto. Sempre a sua insaputa. Che diavolacci, questi costruttori romani.

 

SCAJOLA CON BELLAVISTA CALTAGIRONE TAGLIA IL NASTRO ALLAVVIO DEL CANTIERE DEL PORTO CLAUDIO SCAJOLA DURANTE UN COMIZIO AL PORTO DI IMPERIAFRANCESCO BELLAVISTA CALTAGIRONE A IMPERIAFRANCESCO BELLAVISTA CALTAGIRONE claudio scajola

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO