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PUTIN E OBAMA FANNO I BULLI IN SIRIA MA I DANNI SE LI CIUCCIA L’EUROPA - IL PREMIER TURCO DAVUTOGLU AVVERTE L’UE: “SE ASSAD PRENDE ALEPPO, CI SARANNO ALTRI SETTE MILIONI DI RIFUGIATI IN VIAGGIO VERSO L’EUROPA”
Marco Zatterin per “la Stampa”
C’è una lettera di Ahmet Davutoglu ai capi di Stato e di governo dell’Ue che annuncia il rischio di una possibile apocalisse migratoria se non si riuscirà a controllare Assad o a fermare l’Isis. Il premier di Ankara scrive per invocare ancora una volta la creazione di una «Safe zone» a cavallo fra Turchia e Siria, assicurando che senza «risulterà inevitabile che 7 milioni di persone intraprendano il viaggio verso l’Europa».
I ventotto leader ne parleranno domani al vertice di Bruxelles, ma nessuno s’attende una svolta. «Dopo la discesa in campo dei russi - assicura una fonte diplomatico -, la “zona sicura” è un’ipotesi impraticabile».
IL MINISTRO TURCO DAVUTOGLU PIANGE A GAZA
Si ragionerà sui numeri e sulle strategie, nella consapevolezza che i primi sono parecchio più definiti delle seconde. Chiari sono però i dati diffusi ieri da Frontex. Dicono che nei primi nove mesi di quest’anno sono entrati in Europa 710 mila migranti, contro i 282 mila dell’intero 2014. In Italia si è registra in settembre una flessione dovuta alla «carenza di barconi in Libia e al peggioramento del meteo»: i migranti sbarcati sulle coste italiane sono dimezzati a 12 mila in settembre, mentre nei nove mesi gli arrivi sono stati 129 mila (170 mila nel 2014).
I DUBBI DI TUSK SUI TURCHI
«Anche se il flusso di rifugiati rallenta durante l’inverno - ha scritto ieri ai Ventotto il presidente del Consiglio, Donald Tusk - dobbiamo essere pronti per la primavera e la minaccia di ondate più grandi verso l’Europa: i leader che ho incontrato nella regione parlano di milioni di potenziali nuovi rifugiati». Il riferimento è soprattutto a Davutoglu.
CARTINA ATTACCO RUSSIA IN SIRIA
Vuole che si chiarisca sino a dove ci si vuole spingere nell’aiutare la Turchia. Ankara chiede impegni finanziario. Il polacco è molto duro: «Un accordo coi turchi ha senso se si riduce efficacemente l’afflusso di rifugiati: le concessioni saranno giustificate solo se si raggiungerà questo obiettivo».
Tusk teme naturalmente i russi e, come la Nato, pensa che aiutino Assad più che combattere l’Isis. Inviterà a delineare un piano, sulla Siria come sulle migrazioni. Poi aprirà il cantiere per la riforma della riforma del regolamento di Dublino. Italia, Germania, Austria spingono per cambiare le regole, altri frenano. Roma, col responsabile per le politiche Ue Gozi, chiede «un impegno per una graduale gestione integrata della frontiere».
Il premier Renzi lo ribadirà oggi in Parlamento, anche se resta nonostante tutto un clima di diffidenza fra i Paesi in prima linea e gli altri, così che il vertice dovrà misurarsi con domande pesanti e risposte difficili. Troppo vicino al precedente per essere concreto. Ma troppo battuto da venti di guerra e migrazioni perché si resti fermi a guardare.
la jolie incontra i rifugiati siriani
RIFUGIATI SIRIANI