LA SORA GIORGIA DEVE ANCORA IMPARARE COME SI FA POLITICA: SE VUOLE RISOLVERE QUALCOSA SUI MIGRANTI (OLTRE LE PHOTO OPPORTUNITY), NON PUÒ FARE A MENO DI FRANCIA (E GERMANIA) – MACRON INCAZZATISSIMO PER IL MANCATO INVITO ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA MIGRAZIONE DI ROMA – MA LA DUCETTA VOLEVA ESSERE L’UNICA PROTAGONISTA E LA PRESENZA DEL TOYBOY DELL’ELISEO L’AVREBBE COSTRETTA IN UN CONO D’OMBRA – CON PARIGI E BERLINO CONTRO, DAL PNRR AI POSTI CHE CONTANO, LA SORA GIORGIA LA PAGHERA' CARA A BRUXELLES…
1 - E GIORGIA "DIMENTICA" L'INVITO A MACRON "NON VUOLE CONCORRENTI CON IL GOLFO"
Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “la Stampa”
giorgia meloni conferenza internazionale sviluppo e migrazione 2
L'aspirazione più forte di Giorgia Meloni, in questo momento, è quella di diventare il leader europeo di riferimento per i Paesi arabi. E la conferenza internazionale sulla migrazione e lo sviluppo organizzata alla Farnesina rappresenta, in questo suo progetto, la prima fondamentale pietra da posare. Anche per questo, forse, si è deciso di non invitare a una conferenza sullo sviluppo in Africa il Paese che storicamente viene considerato il primo attore politico europeo nel continente: la Francia.
Parigi è la grande assente, anche se le ragioni di questa scelta, offerte dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, sono formalmente inattaccabili: «Nessuna voglia di escludere – assicura -, ma non potevamo fare una conferenza mondiale. Volevamo lavorare sul continente africano e abbiamo coinvolto i Paesi del Med 5, quelli dell'area del Mediterraneo che sono Paesi di primo approdo - ovvero Italia, Spagna, Grecia Malta Cipro -, mentre la Francia non è Paese di primo approdo».
il primo ministro del niger ouhoumoudou mahamadou con giorgia meloni
L'operazione in sé, forse più della scelta di escludere la Francia, ha infastidito in qualche modo Parigi. Altri paesi non sono stati invitati, come Germania, Regno Unito e Stati Uniti, che hanno però chiesto comunque di poter inviare i loro rappresentanti diplomatici in Italia, mentre la Francia ha preferito non esserci. E una reazione è arrivata anche da Sandro Gozi, europarlamentare del gruppo Renew Europe, […] che fa notare come «se si affronta tutta la catena dei flussi migratori, è strano avere il Niger, Paese di origine, e non la Francia, di destinazione».
mohammed younis menfi giorgia meloni abdul hamid mohammed dbeibah
Al di là delle formalità, […] in questo momento la Francia rappresenta per il governo italiano un alleato, ma «concorrente sul piano dei rapporti con il mondo arabo». Era troppo importante, per Meloni, essere l'unica vera protagonista alla conferenza di Roma. Per lei era un vero e proprio battesimo, per la presenza dei vertici europei, con Ursula von der Leyen e Charles Michel, che hanno dato all'appuntamento una dimensione ampia, europea, e non limitata al nostro Paese. Sarebbe stato difficile uscire dal cono d'ombra della presenza di Macron. […]
2 - PARIGI E BERLINO: UN DISPETTO L’ESCLUSIONE DAL VERTICE È DI NUOVO GELO CON L’ELISEO
Estratto dell’articolo ci Anais Ginori per “la Repubblica”
zayed al nahyan giorgia meloni
«Con Emmanuel Macron c’è una buona relazione. La politica estera non è come giocare a fare dispetti nel cortile di scuola». Poco più di un mese fa, Giorgia Meloni rispondeva così a un cronista francese che l’aveva interrogata durante la sua visita a Parigi, primo bilaterale dopo mesi di tensioni.
«Macron è per lei un amico, un alleato o un avversario? », aveva chiesto il giornalista della popolare trasmissione Le Quotidien. La premier aveva glissato, insistendo su un approccio istituzionale e “adulto” nella relazione con la Francia.
giorgia meloni emmanuel macron
La clamorosa esclusione della seconda potenza europea, assente ieri tra gli invitati della conferenza sul “Processo di Roma”, non è forse un dispetto ma ci assomiglia molto. L’irritazione a Parigi è palpabile, anche se non filtra nessuna reazione ufficiale. Si tenta di salvare le apparenze ma la normalizzazione dei rapporti tra i due leader, ostentata a giugno, si rivela già fragile. Macron e Meloni avevano parlato di «convergenze» sull’accordo da trovare con la Tunisia e sul lavoro di coordinamento per rafforzare i controlli alle frontiere esterne dell’Ue.
L’attivismo di Meloni con Kais Saied ha invece scavalcato Parigi, in uno dei paesi su cui storicamente la Francia esercita la sua influenza. «Non c’è stato alcun coordinamento », lamenta una fonte diplomatica francese. Lo smacco del mancato invito al vertice di Roma si è aggiunto come una conferma.
foto di gruppo conferenza internazionale sviluppo e migrazione
Nelle ultime settimane Meloni ha preferito fare coppia col premier olandese Mark Rutte, lasciando da parte Francia e Germania, i due paesi che più subiscono l’impatto dei “movimenti secondari” dei migranti […].
Le ragioni legate al formato deciso dalla Farnesina — ovvero invitare solo paesi di transito, origine o primo approdo — sembrano più un pretesto che una realtà. La Francia è, insieme alla Germania, uno dei paesi di prima destinazione dei migranti che sbarcano in Italia, e già registra negli ultimi mesi nuovi record delle domande di asilo.
abdulaziz bin saud bin nayef al saud giorgia meloni
[…] Macron […] da anni tenta di promuovere una “politica mediterranea” dell’Ue. Nel 2018 aveva organizzato nella Ville Lumière una conferenza sull’immigrazione simile a quella avvenuta ieri a Roma, invitando l’allora premier Paolo Gentiloni e la cancelliera Angela Merkel. Durante la presidenza francese di turno dell’Ue nel 2022, Macron aveva puntato sulla riforma del Patto Asilo e Immigrazione. E l’adesione del governo Meloni al nuovo testo europeo che stabilisce una divisione di responsabilità più equa fra Stati membri di primo ingresso e paesi di destinazione dei migranti era stato letto a Parigi come un segnale di buona volontà, già tradito nei fatti.
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[…] Tornare a una competizione tra paesi dell’Ue sul dossier dell’immigrazione appare velleitario. A meno che a prevalere non siano già interessi nazionali in vista della campagna per le europee. La coppia tra Meloni e von der Leyen, in cerca di un nuovo mandato, viene letta anche dentro ai giochi sulla futura governance dell’Ue che scatteranno nella primavera 2024.
Il sospetto a Parigi è anche che il governo Meloni voglia approfittare della perdita di influenza della Francia in alcuni paesi della sponda sud del Mediterraneo. Ai dissidi continui con l’Algeria, si sono aggiunte le tensioni col Marocco e ora con la Tunisia. E nel continente africano, dopo la débâcle della missione militare nel Sahel, Macron è confrontato alla concorrenza economica della Cina e a un sentimento popolare anti-francese sobillato dalla Russia.
kais saied giorgia meloni giorgia meloni conferenza internazionale sviluppo e migrazione 3giorgia meloni conferenza internazionale sviluppo e migrazione 1giorgia meloni conferenza internazionale sviluppo e migrazione 4giorgia meloni conferenza internazionale sviluppo e migrazione 5il primo ministro dell etiopia abiy ahmed ali con giorgia meloni