SE-NATO SE-MORTO – IL RESISTENTE PIDDINO MUCCHETTI INDICA I SEI PUNTI DA CAMBIARE – “ANCHE I DEPUTATI DEVONO SCENDERE A 315” – E POI, SENATO ELETTIVO E POTERI D’INCHIESTA ANCHE SULLE GRANDI PARTECIPATE PUBBLICHE ENI, ENEL, FINMECCANICA’’

Lorenzo Salvia per il “Corriere della Sera

 

Roberto Speranza e Massimo Mucchetti Roberto Speranza e Massimo Mucchetti

«Sono sei i punti sui quali cercheremo di migliorare il testo». Tutti essenziali, oppure quanti ne bastano per avere il vostro sì? «Non c’è una soglia minima e ci aspettiamo collaborazione da parte del governo». Massimo Mucchetti, senatore del Pd, pianta i paletti dei dissidenti sulla riforma del Senato, all’inizio di un’altra settimana decisiva.


Senatore, quali sono i sei punti?
«C’è il riequilibrio numerico tra Camera e Senato. Ho visto con piacere che Matteo Richetti non si scandalizzerebbe se i deputati dovessero scendere a 500. Sarebbe meglio arrivare a 315 ma capisco che il meglio può essere nemico del bene. Poi c’è la formazione del Senato, che deve essere eletto dai cittadini e fra i cittadini. Poi ancora, e arriviamo al terzo punto, le competenze del Senato».

Massimo Mucchetti Massimo Mucchetti


Non siete per il superamento del bicameralismo perfetto?
«Certo che lo siamo. Ma alcune competenze devono rimanere in capo al Senato, ad esempio sui diritti civili e religiosi o sui poteri di inchiesta. Per esempio, il governo dovrebbe rendere conto al Senato delle nomine nelle grandi società a partecipazione statale. Abbiamo chiesto al ministro dell’Economia e al presidente del Consiglio di riferire sulle valutazioni che hanno fatto in merito alla gestioni di Eni, Enel, Finmeccanica, Terna e sulle nomine dei rispettivi consigli d’amministrazione. Oggi nicchiano violando la regola. Domani tacerebbero legittimamente».

senato-della-repubblicasenato-della-repubblica


Sull’immunità qual è la linea?
«Va limitata solo all’esercizio delle funzioni parlamentari dei senatori se eletti. Per capirsi, nessuna estensione automatica ai consiglieri regionali che dovessero entrare nel Senato. Poi c’è l’allargamento della platea chiamata ad eleggere il capo dello Stato. Bene coinvolgere i parlamentari europei ma ancora meglio se alla Camera si unisse un Senato eletto. L’ultimo punto, invece, è il Fiscal compact: occorre togliere l’obbligo del pareggio di bilancio».


Ma cosa c’entra con la riforma del Senato quel patto europeo che, appunto, ci obbliga a tagliare il debito pubblico?
«Il pareggio di bilancio l’abbiamo messo nella Costituzione e qui di riforme costituzionali si parla. Un Paese che all’Europa chiede più flessibilità non può tenersi in Costituzione la rigidità».

maria elena boschi imbronciatamaria elena boschi imbronciata


Il premier dice che bisogna chiudere presto al Senato per poi aggiustare il tiro alla Camera.
«Non capisco perché rinviare a domani quello che puoi fare oggi. Non volevamo essere veloci?».


E il referendum finale proposto dal ministro Maria Elena Boschi?
«Benvenuta fra noi, sono due mesi che lo chiediamo. La vedo distratta, del resto: dice che il numero legale viene garantito dalla maggioranza e da Forza Italia. Le vorrei ricordare che venerdì è stata proprio Forza Italia a non partecipare al voto sul decreto competitività e a votare contro il calendario accelerato dei lavori, passato con solo 5 voti di scarto grazie ai cosiddetti dissidenti del Pd che ogni giorno vengono insultati da Renzi».

CORRADINO MINEOCORRADINO MINEO

 
Renzi dice che lei, Mineo e Chiti non avete mai preso un voto.
«Il premier ha la memoria corta. Chiti è stato il miglior governatore della Toscana, è un parlamentare di lunga esperienza. Di voti ne ha presi tanti. Quanto a me ho fatto il capolista al Senato su richiesta del Pd. Non ho chiesto nulla, ho lasciato il lavoro che amo e se questo è il ringraziamento...».


Dica la verità, ha avuto la tentazione di partecipare alla marcia sul Colle di giovedì scorso.
«No, i parlamentari del Pd, anche quelli senza tessera come me, fanno valere le proprie ragioni senza ostruzionismo».

Vannini Chiti Vannini Chiti


Ma è stato un errore quella marcia?
«Non la sopravvaluterei. In passato anche il Pd e i suoi progenitori non ci sono andati leggeri».

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…