convegno senato covid lega roberta ferrero matteo salvini mauro rango

POVERA ITALIA: OGNI MATTINA S'ALZA UN FREGNO CHE LA SPARA GROSSA - IL SENATO OSPITA UN ASSURDO CONVEGNO SUL COVID CHE PARLA DI "MALATTIA CURABILISSIMA A DOMICILIO" GRAZIE AI FARMACI GIUSTI, TIPO L'IDROSSICLOROCHINA E L'IVERMECTINA - L'INIZIATIVA ARRIVA DALLA PARLAMENTARE LEGHISTA ROBERTA FERRERO, MA SALVINI SI AFFRETTA A PRENDERE LE DISTANZE: "IO NON C'ENTRO" - ROBERTO BURIONI SCONSOLATO: "DAL CASO STAMINA NON ABBIAMO IMPARATO NIENTE"

1 - "IL COVID MALATTIA CURABILISSIMA", POLEMICA SUL CONVEGNO AL SENATO

Niccolò Carratelli per "La Stampa"

 

il convegno in senato sul covid

Più di 4 milioni e mezzo di morti in tutto il mondo e ora scopriamo che potevamo salvarli facilmente. Perché il Covid è una malattia «curabilissima» a domicilio. Basta usare i farmaci giusti, tipo l'idrossiclorochina e l'ivermectina, e intervenire rapidamente: «Se il paziente viene preso per tempo, entro quattro giorni dalla comparsa dei sintomi, guarisce al 100%».

 

roberta ferrero con matteo salvini

Lo ha assicurato il dottor Mauro Rango, dal podio istituzionale della Sala Capitolare del Senato, durante il convegno internazionale sulle terapie domiciliari anti Covid ospitato su richiesta della senatrice leghista Roberta Ferrero.

 

Ora, se vi state chiedendo chi sia Mauro Rango, vi basti sapere che il titolo di dottore è giustificato solo da una laurea in Scienze politiche. Non è un medico, ma è il fondatore dell'associazione IppocrateOrg, che ha organizzato l'evento, trasmesso in diretta sul canale web ufficiale di Palazzo Madama, con i complimenti della presidente Elisabetta Casellati: «Desidero congratularmi con il gruppo della Lega e tutti coloro che hanno collaborato a questa importante iniziativa di confronto e approfondimento», ha scritto nel suo messaggio di saluto.

mauro rango 2

 

Forse non immaginando le accuse mosse poco dopo da Rango alla quasi totalità della nostra classe medica, colpevole «di limitarsi a guardare morire i pazienti senza far nulla». Illuminante, da questo punto di vita, il parallelismo proposto tra la Lombardia della prima ondata del Covid e l'isola di Mauritius (dove Rango viveva lo scorso anno): nella regione italiana più colpita le persone «morivano negli ospedali perché gli davano solo ossigeno» (gli amici leghisti, che la governano, avranno gradito), mentre «in altre realtà con le terapie precoci il tasso di letalità è stato tendente allo zero».

 

La cura "miracolosa" è la seguente: ivermectina e azitromicina a domicilio, cortisone ed enoxaparina in ospedale. Con l'aggiunta del plasma iperimmune, che «il 90% degli ospedali detiene anche se non lo dice». E pazienza se l'utilizzo off label dell'ivermectina, antiparassitario perlopiù veterinario, non sia stato autorizzato da nessuna agenzia regolatoria (Aifa, Ema o Fda).

 

la senatrice della lega roberta ferrero

Con tanto di alert lanciato negli Stati Uniti a causa degli accessi quintuplicati nei centri antiveleni proprio per l'uso improprio di questo farmaco. Eppure, «in Repubblica Ceca si sono azzerati i decessi da Covid in due mesi grazie all'ivermectina».

 

Il professor Roberto Burioni ha letto ed è sbottato: «Da Stamina non abbiamo imparato niente. E a rimetterci sono i più deboli e i più sfortunati», il suo tweet sconsolato. Se siete scettici come lui, la colpa è tutta delle società scientifiche, che «fanno oggi quello che un tempo faceva il clero, quando impediva di leggere i vangeli», ha spiegato il direttore scientifico di Ippocrateorg, Fabio Burigana, convinto che con il Covid si sia entrati «nella scienza postnormale e quindi è corretto uscire dai binari stretti della scienza».

 

roberto burioni sul red carpet al festival del cinema di venezia 1

Detto fatto, grazie a Joseph Tritto e alla sua teoria sul virus come «chimera ricombinante creata in laboratorio» o a David Anderson, che ha spiegato il rapporto tra Covid e carenza di vitamina D. Fino alla nutraceutica e all'impiego taumaturgico di sostanze come quercetina, zinco, liquirizia e spirulina. Il tutto, ricordiamolo, in una sala e sugli schermi del Senato.

 

«Non so se voi abbiate torto o ragione - ha detto, con insolita prudenza, il senatore leghista Alberto Bagnai, ringraziando la platea a nome del suo partito - ma un'istituzione parlamentare deve assicurare la libertà di espressione di tutte le opinioni». Anche se spolverate con l'ivermectina.

 

2 - COVID: UN CASO IL CONVEGNO IN SENATO, ACCUSE ALLA LEGA. SALVINI: NON C'ENTRO

Marco Cremonesi per il "Corriere della Sera"

 

Sarà soltanto un'altra iniziativa targata Lega a favore del libero pensiero, come dice Alberto Bagnai: «La libertà di opinione è una vittima del Covid». Eppure la Lega, alla vigilia del voto in Senato sul green pass, non cessa di stupire.

 

alberto bagnai giancarlo giorgetti

La senatrice Roberta Ferrero ha infatti promosso un convegno, proprio a Palazzo Madama, tutto votato a spiegare che «il Covid è una malattia curabilissima» con un «approccio terapeutico che se utilizzato secondo ben precise regole porta alla guarigione di ogni soggetto che si ammali».

 

mauro rango 1

O almeno è quanto afferma l'associazione Ippocrateorg, organizzatrice dell'appuntamento, il cui «approccio» ha alla base farmaci estremamente controversi come l'Idrossiclorochina e l'Ivermectina. Il bello è che parecchi dei partecipanti hanno dovuto essere «tamponati» d'urgenza nell'ambulatorio del Senato perché privi di green pass valido.

 

mauro rango 3

Per prima interviene la federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) che sottolinea come il medico non debba adottare pratiche «delle quali non sia resa disponibile idonea documentazione scientifica e clinica, valutabile dalla comunità professionale e dall'autorità competente. Né deve adottare o diffondere terapie segrete».

 

Poi, interviene anche il virologo Roberto Burioni: «Da Stamina non abbiamo imparato niente. E a rimetterci sono i più deboli e i più sfortunati». La frittata è fatta. La capogruppo pd Simona Malpezzi accusa: «La Lega, lungi dal voler contribuire a promuovere la campagna vaccinale, continua a sostenere infondate e ambigue teorie sul Covid. E questo atteggiamento resta un problema serio per il governo e per il Paese».

 

matteo salvini e giancarlo giorgetti 8

Mentre Daniela Sbrollini (Iv) ritiene che «i senatori che hanno dato sostegno al convegno sulle terapie domiciliari Covid, tra fake No vax e Ivermectina, dovrebbero avere bene in mente il senso delle istituzioni che rappresentano».

 

Dalla Lega si apprende che: Matteo Salvini nulla c'entra con il convegno, iniziativa di «una singola parlamentare». Che fino all'altro ieri sera il leader leghista neppure era informato dell'appuntamento; e che il senso dell'iniziativa era quello del sostegno alle cure domiciliari. Tanto che a metà pomeriggio parte un messaggio «di servizio» destinato a tutti i parlamentari leghisti: «Per evitare polemiche e fraintendimenti relativi agli ospiti o ai contenuti delle conferenze stampa e dei convegni organizzati alla Camera o al Senato con il supporto della struttura della Lega, vi chiediamo un confronto preventivo con i capigruppo e l'ufficio stampa sull'opportunità politica e di comunicazione degli eventi stessi».

 

MATTEO SALVINI

Perché il botto più forte, alla notizia del convegno, è proprio nella Lega. L'appuntamento ha fatto infuriare i sempre più numerosi leghisti convinti che le ultime iniziative a tema Covid siano del tutto controproducenti, «di retroguardia» anche, soprattutto in vista delle amministrative di ottobre. E che sull'argomento la «linea non può darla Claudio Borghi», tra gli organizzatori della manifestazione anti green pass dello scorso luglio e attivissimo sui social su questi temi.

 

Mentre Giancarlo Giorgetti è proprio da un'altra parte. Possibilista anche sul tema dell'obbligo vaccinale. Che è sì «una scelta delicatissima». Ma «stare al governo significa assumersi responsabilità e prendere decisioni anche se qualcuno non è contento. Fa parte delle regole del gioco».

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....