enrico letta

“SERATONA ALLA GRANDE” - MA QUALE BRINDISI ALLE DISGRAZIE DI RENZI, LETTA CELEBRAVA SOLO “LA RITROVATA UNITA’ DEL PD A PISA” (E BRINDA CON IL PONCE LIVORNESE?) – COME DAGO-ANTICIPATO, I RENZIANI SI ERANO SCAGLIATI CONTRO LETTA PER IL TWEET SIBILLINO NEL GIORNO IN CUI VENIVA PUBBLICATO DAL “FATTO” L’ESTRATTO CONTO DI RENZI. LETTA SMENTISCE DI AVER ESULTATO PER LE DISGRAZIE ALTRUI MA SULLA PUBBLICAZIONE DEI MOVIMENTI DI UN CONTO CORRENTE IL PD TACE…

https://m.dagospia.com/sei-peggio-di-salvini-i-renziani-si-scagliano-contro-enrico-letta-il-motivo-288684

 

 

enrico letta tweet

Laura Cesaretti per "il Giornale"

 

La smentita di Enrico Letta arriva con un giorno di ritardo. Quel tweet di sabato sera - foto di tazza di ponce, con su scritto «Super sassolino», e con il sibilllino commento «Seratona alla grande», non era giubilo per le disgrazie altrui, nella fattispecie dell'eterno rivale Matteo Renzi.

 

Cosa che tutti o quasi avevano pensato, vedendolo spuntare su Twitter al termine di una giornata in cui si erano toccate nuove vette acrobatiche del circo mediatico-giudiziario, con la pubblicazione dei movimenti del conto corrente dell'ex premier: e infatti, sotto il tweet di Letta, era arrivata per ore una valanga di commenti indignati e a volte insultanti contro il sospetto brindisi.

 

enrico letta

Ieri sera Letta ha smentito: il ponce serviva a celebrare «la ritrovata unità del Pd della mia Pisa», evidentemente in precedenza smarrita. Invece, lamenta, «parte un'onda Twitter legata a vicende fiorentine che rispetto ma che nulla hanno a che vedere. Stop».

 

«Vicende fiorentine che rispetto» si riferirebbe, si immagina, all'inchiesta della procura sulla renziana Fondazione Open, inchiesta da cui tracimano a puntuali intervalli (e in genere sul Fatto Quotidiano), indiscrezioni, intercettazioni, documenti bancari.

 

Fino al culmine, mai visto prima, dell'estratto conto di un senatore offerto alla pubblica opinione. Pubblicazione assai mirata, ma ancor più surreale perché qualunque cittadino, ogni anno, può leggersi con minimo sforzo tutte le informazioni su patrimonio e redditi dei parlamentari, accedendo alle loro pubbliche dichiarazioni.

 

Ma la pubblicazione (illegale) dei movimenti di un conto corrente è un nuovo vertice, ancora mai raggiunto. Che infatti ha suscitato un'ondata di trasversale indignazione politica: da Guido Crosetto di Fdi («Quando pubblicherete le foto di Renzi in bagno?») a Carlo Calenda di Azione («Ripugnante»), a molti esponenti di Forza Italia. E ancora il sottosegretario radicale Benedetto Della Vedova il centrista Maurizio Lupi, il socialista Riccardo Nencini, l'ex Cisl Marco Bentivogli: tutti mettendo da parte le simpatie o antipatie personali per Matteo Renzi - parlano di «barbarie», di «vergognosa macchina del fango», di «metodi aberranti», di «violazione della Costituzione», di «violazione della privacy», di «delegittimazione a orologeria».

RENZI LETTA

 

Tutti, e di tutte le parti politiche. Tranne una (i Cinque stelle, ovviamente, non fanno testo in materia di civilità e Stato di diritto): il Pd. Con pochissime, eroiche eccezioni, il partito di cui Renzi fu segretario è l'unico che tace rigorosamente. La consegna del silenzio è inflessibile, chi si azzardasse a denunciare lo scempio di principi e garanzie verrebbe immediatamente tacciato di intelligenza col nemico numero uno.

 

Fanno coraggiosamente eccezione vecchi garantisti come Andrea Marcucci, che parla di «un passo verso l'abisso che dovrebbe indignare tutti», e Salvatore Margiotta che retwitta le denunce del misfatto da parte di giornalisti e politici. Per il resto, un silenzio di tomba, coronato dal segretario che parla di «vicende fiorentine che rispetto». Del resto, a pensar male, azzoppare Renzi alla vigilia della partita del Colle non è proprio la cosa peggiore che possa capitare, vista dal Nazareno.

ENRICO LETTA

Ultimi Dagoreport

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?