sergio romano putin

“PUTIN NON È PIÙ UN UOMO SOLO AL COMANDO, MA LE TRANSIZIONI SONO COMPLESSE” - L’EX AMBASCIATORE IN UNIONE SOVIETICA, SERGIO ROMANO: “PRIGOZHIN NON È SICURAMENTE UNA FIGURA USCITA FUORI DAI GIOCHI DOPO LE MOSSE DI SABATO. CON LUI DOVREMO FARE I CONTI IN FUTURO. ESISTONO STRUTTURE IN RUSSIA COME L’ESERCITO E L’INDUSTRIA ENERGETICA CHE MANTENGONO GRANDI POTERI. E UN DOPO PUTIN PUÒ ANCHE PREPARARSI CON L’ATTUALE PRESIDENTE IN CARICA…”

Estratto dell’articolo di Andrea Muratore per “il Giornale”

SERGIO ROMANO

 

Sergio Romano, ambasciatore in Unione Sovietica dal 1985 al 1989 e grande conoscitore della Russia, è sicuro: la rivolta di Prigozhin impone di iniziare a pensare al dopo Putin. […] L’effetto delle mosse di Prigozhin sul sistema di potere russo si è fatto sentire.

 

Che conseguenze possiamo pensare creerà?

«La prima conseguenza diretta è la definitiva rivelazione del fatto che Putin non è più un uomo solo al comando, anche se mantiene un elevato consenso politico. […] è apparso quasi defilato, non totalmente in controllo della situazione».

 

PRIGOZHIN E PUTIN

Un Putin non più saldamente in controllo dell’imperium militare...

«Si, una volta di più è emersa la grande complessità dell’architettura di potere russa, in cui ora un elemento fondamentale sono i militari e a fianco di questi le formazioni mercenarie, armate come un esercito regolare».

 

[…] «[…] Prigozhin non è sicuramente una figura uscita fuori dai giochi dopo le mosse di sabato. Con lui dovremo fare i conti in futuro. Quel che sta prendendo forma è un processo che deve portare la Russia a pensare cosa vi sarà dopo Putin: qualcosa su cui fino ad ora si è riflettuto poco».

 

PUTIN E PRIGOZHIN

[…] «Le transizioni di potere in Russia sono sempre un fatto complesso e non avvengono mai dall’oggi al domani. […] è più corretto pensare a una serie di processi che si accumulano, a strutture di potere che si confrontano ed entrano in conflitto e a una struttura di Stato che non risponde più e su cui si impone prima o poi la necessità di una svolta».

 

[…] «[…]ora il rischio estremo che la Russia corre è quella di ulteriori spaccature nel futuro sviluppo del dopo Putin. Molto dipenderà […] dal fattore umano […] quando un ceto politico declina, quello che lo sostituisce è costituito o da figure provenienti dalle retrovie o da uomini che hanno alle spalle biografie oscure».

 

vladimir putin parla alla nazione dopo il colpo di stato di prigozhin

Sarà così anche in questo caso, nella strutturazione del dopo Putin?

«Dipende. Del resto esistono strutture in Russia come l’esercito e l’industria energetica che mantengono grandi poteri. E un dopo Putin può anche prepararsi con l’attuale presidente in carica». […]

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