giuseppe conte ponte morandi benetton autostrade

SERVIRÀ ALMENO UN ANNO PER FARE LA NUOVA “AUTOSTRADE” - ENTRO IL 30 SETTEMBRE DOVREBBE ANDARE IN PORTO L'AUMENTO DI CAPITALE RISERVATO A CASSA DEPOSITI, CHE CON CIRCA 3 MILIARDI DI EURO SALIRÀ AL 33% DEL CAPITALE - ALTRI INVESTITORI RILEVERANNO DA ATLANTIA IL 22% IN MODO DA AVERE, CON CDP, IL 55% DELLE QUOTE. LA SECONDA SCADENZA È FISSATA A INIZIO 2021, QUANDO LA SOCIETÀ VERRÀ QUOTATA IN BORSA - IL NODO DEI SOCI, DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE AGLI AMERICANI DI BLACKSTONE…

Paolo Baroni per “la Stampa”

 

AUTOSTRADE PER L ITALIA

Il «passaggio immediato» del controllo di Autostrade a Cdp, come ha scritto il governo nel comunicato diffuso al termine della maratona di martedì notte, sarà veloce, ma non rapidissimo. L'intera operazione richiederà infatti circa un anno di tempo. Due le tappe: entro il 30 settembre dovrebbe andare in porto l'aumento di capitale riservato a Cassa depositi e prestiti, che con investimento di circa 3 miliardi di euro salirà al 33% del capitale di Aspi. In parallelo altri investitori istituzionali rileveranno direttamente da Atlantia il 22% in modo da avere assieme a Cdp il controllo di Aspi con 55% delle quote.

 

ATLANTIA INVESTITORI

La discesa graduale Al termine di questi due passaggi ad Atlantia resterà il 37% delle quote, mentre agli attuali soci di Aspi, i tedeschi di Allianz ed i cinesi di Silk Road fund, per effetto della inevitabile diluizione scenderanno invece dal 12 al 7,7%. Anche a loro, però, è data la possibilità di risalire acquistando quote sul mercato una volta che la società verrà quotata in Borsa, oppure di vendere.

 

Lo sbarco in Borsa La seconda scadenza è invece fissata a inizio 2021, quando la nuova Aspi verrà quotata in Borsa con una operazione che dovrebbe garantire un flottante del 50% e porre le basi per la nascita di una vera e propria public company. Prima di arrivare a questo passaggio, però, è prevista la fuoriuscita dall'orbita di Atlantia (che in questo modo si libererà dei 10 miliardi di debiti di Aspi e dei 5,3 di garanzie prestate alla controllata) e la redistribuzione pro quota del 37% di capitale residuo agli azionisti della holding. Al termine di questa operazione Edizione, una delle casseforti dei Benetton (che oggi controlla il 30% del capitale di Atlantia) avrà l'11% delle quote, che verosimilmente al momento del collocamento verranno messe tutte sul mercato.

CDP – CASSA DEPOSITI E PRESTITI

 

Gli altri azionisti della società (compresa Fondazione Crt, Hsbc, Lazard, l'ex fondo sovrano di Singapore e tutti gli azionisti di minoranza) si divideranno il restante 26%. Lo scoglio del prezzo Il vero scoglio da affrontare subito è quello del prezzo di Autostrade, la cui valutazione oggi oscilla tra 5 e 10 miliardi di euro. L'operazione che si appresta a varare Cdp valorizza Aspi 8,6 miliardi (contro i 14,8 con cui era stata valutata nel 2017 da Allianz e Silk Road), ne consegue che il pacchetto in mano ai Benetton vale circa 5 miliardi.

 

Secondo Fidentiis ai prezzi spuntati dopo il maxirimbalzo di ieri da Atlantia (+26,6%), corrisponde invece ad una valutazione di 5,9 miliardi, 2,5 il solo pacchetto in mano alla famiglia di Ponzano che, contrariamente ai desiderata dei 5 Stelle, riuscirà a ricavare una discreta liquidità, che però non potrà usarla per distribuire dividendi.

Gualtieri Conte

 

La road map Per procedere alla Cassa depositi, ora, aspettano innanzitutto che venga chiarito il quadro normativo e regolamentare (a partire dai nuovi meccanismi tariffari), quindi andrà verificata la sostenibilità dei piani di investimento (che ai pedaggi sono strettamente legati), dovrà essere strutturata tutta l'operazione che andrà poi condivisa con gli altri partner finanziari scelti per l'occasione dalla stessa Cdp.

 

Andrà poi messa a punto l'operazione di mercato e verificata la compatibilità con lo statuto (che in questo caso non presenterà certo problemi) e infine tutto il piano dovrà avere l'ok del consiglio di amministrazione. Il governo ha fissato il 27 luglio come termine entro cui la stessa Cdp e i ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture dovranno definire con Aspi tutti i punti rimasti ancora in sospeso, pena la revoca della concessione.

ATLANTIA

 

Gli altri soci Ancora tutta da definire la compagine di soci che affiancherà Cdp: è noto l'interesse del fondo australiano Macquarie a cui ieri si sono aggiunti gli americani di Blackstone. Nella partita potrebbero entrare F2i, il fondo per le infrastrutture partecipato dalla stessa Cdp, Poste Vita e alcune casse previdenziali (avvocati, medici, architetti e geometri). Ma le «iscrizioni» sono appena state aperte e la lista è destinata certamente ad allungarsi.

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…