UNO SGARBI DA ESPOSIZIONE: “I BRONZI DI RIACE? A REGGIO SONO OSTAGGIO DELLA ‘NDRANGHETA, LI VORREI ALL’EXPO” - L’ATTACCO A CELANT: “I 750 MILA EURO PER LA SUA MOSTRA? UN FURTO” - REPLICA: “LA LOGICA DI SGARBI È L’URLO MA SULLE CIFRE FA SOLO CONFUSIONE”

1. SGARBI SHOW: “I BRONZI DI RIACE ALL’EXPO”

Andrea Montanari per “La Repubblica

Vittorio Sgarbi Vittorio Sgarbi

 

Vittorio Sgarbi rientra in pista, torna a Milano e attacca tutti. Arruolato dal governatore lombardo Roberto Maroni come ambasciatore per le Belle arti in vista di Expo Milano 2015, l’ex sottosegretario del governo Berlusconi, silurato nel 2008 da Letizia Moratti che lo cacciò dall’incarico di assessore alla Cultura del Comune di Milano «per mancanza di rispetto per la giunta e per i cittadini », appena insediato non ha perso tempo.

 

Incaricato di occuparsi di progettare un’offerta culturale per i venti milioni di visitatori attesi a Milano l’anno prossimo per l’Esposizione universale, non ha usato giri di parole ieri durante la conferenza stampa con Maroni per far conoscere le sue proposte. «Per uscire dall’incubo – sono le sue prime dichiarazioni – dai padiglioni di m... che gli hanno costruito intorno», invece di far «vedere e conoscere ai visitatori le bellezze artistiche di una città che è la quarta in Italia per patrimonio artistico». Dice ancora il critico d’arte: «Bisogna far sì che quello di Milano non sia l’Expo degli ignoranti».
 

ROBERTO MARONI ROBERTO MARONI

Il primo bersaglio di Sgarbi è Germano Celant, il noto storico dell’arte, incaricato da Expo Milano 2015 di curare durante l’evento il padiglione “Arts and Food” che sarà allestito alla Triennale. Con un compenso di 750mila euro. «Un prezzo – secondo Sgarbi – fuori da ogni mercato per un critico di nessun valore. Un danno per Milano e un furto per l’erario». Tanto da preannunciare «l’intenzione di presentare un esposto ».

 

 Il secondo siluro è diretto contro l’Expo Gate, le due “porte” costruite davanti al Castello Sforzesco che durante l’Esposizione funzioneranno da centro di comunicazione degli eventi legati a Expo 2015 dentro la città. Una struttura che Sgarbi descrive così: «Tralicci costati 4 milioni di euro che occultano il Castello, fatti da uno studio di deficienti». Sgarbi, in alternativa, propone di portare a Milano i Bronzi di Riace in trasferta dal museo di Reggio Calabria dove a suo dire le due statue «sono ostaggio della ‘ndrangheta»,
degli interessi delle istituzioni locali e del «pregiudizio che siano inamovibili».
 

Germano CelantGermano Celant

In cambio, il Fec, il Fondo edifici di culto gestito dal ministero dell’Interno, potrebbe prestare alla Calabria due tele di Caravaggio. Parole che lasciano «sbigottito» il presidente del consiglio regionale della Calabria Francesco Talarico. Il quale sostiene che in questo modo Sgarbi «contraddice perfino il ruolo di promotore delle bellezze d’Italia che dovrebbe perseguire ». Anche Maroni sembra perplesso, ma non pentito: «Al di là delle cose che dice e di come le dice sotto la sua responsabilità – commenta il governatore leghista – a me interessano i progetti e le idee. E lui ne ha proposti di interessanti».

 

Nonostante poco prima Sgarbi se la fosse presa anche con lui. Accusandolo senza troppi giri di parole di «avergli prospettato un incarico di assessore regionale alla Cultura», salvo «poi aver scelto un’altra persone solo perché donna».
 

LETIZIA MORATTI SERATA SANPATRIGNANO LETIZIA MORATTI SERATA SANPATRIGNANO

Tra le altre ambizioni del tandem Sgarbi-Maroni ci sarebbe l’idea di tenere aperto il Cenacolo di Leonardo almeno fino alle tre di notte. «In questo modo potrebbero vederlo almeno un milione di visitatori, invece degli attuali 300mila». L’unica proposta che fin qui sembra convincere anche il Comune di Milano. «Stiamo lavorando per realizzare durante i sei mesi di Expo Milano 2015 un programma culturale eccellente – spiega l’assessore milanese alla Cultura Filippo Del Corno, che oggi chiederà al governo fondi e deroghe legislative per prolungare l’orario anche dei musei comunali – L’idea del Cenacolo la condivido, ma non dipende da noi.

 

Del resto l’ultima Cena di Leonardo fa già parte delle sei icone che rappresenteranno Milano durante l’Expo». Preferisce, invece glissare sui Bronzi di Riace. «Quello è solo un sogno. Invece di portare i Bronzi a Milano, dovremmo convincere chi verrà qui per Expo ad andare a visitarli in Calabria».

 

2. LE SOLITE URLA, MA SULLE CIFRE FA SOLO CONFUSIONE

Armando Besio per “La Repubblica

 

silvio berlusconi silvio berlusconi

A Vittorio Sgarbi che giudica il suo maxi compenso «fuori mercato, un danno per Milano e un furto per l’erario», Germano Celant non replica. «Sgarbi lo conosciamo. La sua logica è l’urlo. Il suo livello è talmente basso che non merita un commento». Al cronista che lo incalza circa i 750mila euro assegnatigli da Expo per la mostra “Arts and Foods”, il celebre curatore, che curiosamente in gioventù inventò l’Arte Povera, qualcosa risponde, ma con l’aria seccata di un professore alle prese con uno studente svogliato, cocciuto e ignorante.

 

«Vi ostinate a confondere fee con budget, onorario con bilancio. I 750mila euro non sono il mio fee, il mio onorario personale, ma il nostro budget , il bilancio operativo per quattro anni di lavoro collettivo, iniziato nel 2011. Quattro anni che coinvolgono diversi ricercatori. Quattro anni di spese di studio, di ufficio, di viaggio, di contatti con oltre 50 musei. Le polemiche le lascio a Sgarbi. Io risponderò con i fatti. E saranno fatti di qualità».
 

bronzi riace bronzi riace

Dedicata al rapporto tra arte e cibo (“Nutrire il pianeta, energia per la vita” è il tema generale di Expo 2015), la mostra curata da Celant, allestita dall’architetto Italo Rota, sarà esposta alla Triennale da aprile a novembre dell’anno prossimo. Costerà 5,3 milioni (budget per la curatela a parte). Promette un ricco menù di arte e fotografia, ma anche design e cinema, per un percorso che dal 1851 — anno della prima esposizione universale moderna, a Londra — approda ai contemporanei. Tra i pezzi d’autore in catalogo, una natura morta di Morandi, un servizio di bordo disegnato per Alitalia da Joe Colombo, un gigantesca forchetta pop di Oldenburg.
 

I primi a sollevare il caso dei 750mila euro a Celant sono stati i giovani del sito Art Tribune, i quali hanno pubblicato anche una lettera aperta del curatore Demetrio Paparoni al sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

 

Cenacolo  Vaticano  Cenacolo Vaticano

«Una cifra fuori da ogni ragionevole parametro » sostiene Paparoni, che contesta l’assegnazione dell’incarico senza bando e ricorda che il curatore dell’ultima Biennale d’arte veneziana, Massimiliano Gioni, aveva ottenuto un compenso di 120mila euro, mentre «il direttore degli Uffizi guadagna 1890 euro al mese». Sul «compenso da Guinness» di Celant interviene anche l’ultimo numero del “Giornale dell’arte” dell’editore Allemandi che si chiede «quanto guadagnano i curatori delle mostre nel mondo». E risponde che «le biennali di solito assegnano ai migliori curatori meno di un sesto dell’onorario di Celant».
 

Il commissario dell’Expo Giuseppe Sala ha sempre difeso Celant, spiegando di avergli assegnato anche un complesso e costoso incarico organizzativo e manageriale, e calcolando che a conti fatti di quei 750mila euro al curatore in persona resterà in tasca non più del 20-30 per cento.

 

 

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...