QUI SI FANNO I CONTI SENZA L’OSTE: PER LA SVOLTA IN RAI SERVE IL SÌ DEL QUIRINALE - LA LEGGE SUI LIMITI D’ETÀ DEI DIRETTORI DELLE FONDAZIONI LIRICHE, PENSATA PER ACCOMPAGNARE ALL’USCITA LISSNER E PORTARE FUORTES AL SAN CARLO DI NAPOLI LIBERANDO LA POLTRONA DI AD A VIALE MAZZINI, HA BISOGNO DELLA FIRMA DEL CAPO DELLO STATO CHE TARDA AD ARRIVARE…
Estratto dell’articolo di Giorgio Gandola per “la Verità”
sergio mattarella carlo fuortes marinella soldi
«La firma arriva dopo l’incoronazione, se arriva». In Rai sono giorni di surplace e dopo il colpo d’ala di Giorgia Meloni in Consiglio dei ministri, la vicenda legata all’ad Carlo Fuortes passa da viale Mazzini direttamente al Quirinale per la sigla ufficiale sul provvedimento. Ma la scrivania di Sergio Mattarella è vuota, il capo dello Stato è a Londra per la cerimonia planetaria di Re Carlo e l’affaire molto italiano non è certo nelle sue priorità.
Passerà qualche giorno prima che la legge sui limiti d’età (70 anni) dei dirigenti delle fondazioni pubbliche lirico-sinfoniche sia pronta per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Sempre che il presidente la firmi. In Rai si sussurra che - dopo il luna park mediatico - Mattarella potrebbe rimandarla al governo anche se tecnicamente non ci sarebbero margini. In Francia gli stessi manager vanno in pensione a 65 anni senza battere ciglio; eclatante fu la vicenda di Giorgio Strehler, costretto a dimettersi da direttore del Théatre de l’Europe da lui fondato con Jack Lang. Poiché non esiste reciprocità, i francesi si trasferiscono nell’Eldorado italiano a guadagnarsi ulteriori prebende.
[…] Questo anche per l’atteggiamento ancillare della sinistra nostrana (a Palazzo Chigi negli ultimi undici anni) che in più occasioni ha scambiato poltrone in Italia con la Legion d’Onore a Parigi. E con il risultato di dover gestire la terza età di sovrintendenti e direttori artistici mandati a casa dai teatri e dai musei transalpini. Il baco del sistema è stato sanato dal Consiglio dei ministri […]
La fibrillazione mediatica ha invece mandato sulle barricate il sovrintendente del San Carlo di Napoli, Stéphane Lissner, che ha 70 anni compiuti e secondo la legge dovrebbe agevolare l’arrivo di un sostituto (anche per non incorrere negli strali della Corte dei conti). Lui però non ha intenzione di farsi da parte: «Non lascio, terrò duro, farò ricorso. Dalla premier Meloni è arrivata una norma violenta», ha detto al Foglio l’ex numero uno della Scala di Milano e dell’Opéra di Parigi, pensionatissimo per la legge francese e fra qualche giorno anche per quella italiana. […]