salvini a pontida

SI SALVINI CHI PUO’ – A PONTIDA IL CAPITONE RILANCIA SULL’AUTONOMIA (“TOGLIERÀ LE MASCHERE A DE LUCA, EMILIANO E AI CHIACCHIERONI”) MA IL GOVERNATORE DEL VENETO ZAIA LO STOPPA: “QUESTO È UN TEMA SU CUI PUÒ CADERE UN GOVERNO” – IL LEADER DEL CARROCCIO SFOTTE LETTA, DRIBBLA IL CASO ORBAN E PROMETTE CHE “DAL PROSSIMO ANNO ZERO CANONE RAI” – “IL CENTRODESTRA? IO, SILVIO E GIORGIA LA VEDIAMO UGUALE QUASI SU TUTTO” (E QUEL “QUASI” E’ TUTTO UN PROGRAMMA) – ASSENTE BOSSI

 

Cesare Zapperi per corriere.it

 

SALVINI A PONTIDA

Il bagno di folla c’è (40mila persone, anche se i leghisti dicono 100mila), la partecipazione è più del temuto e meno del previsto. Ma più che sufficiente per far dire a Matteo Salvini dal palco di Pontida che «nessuno è in grado di organizzare un evento di popolo come questo». Il leader lancia «i sei comandamenti secondo Matteo» come li definisce Roberto Calderoli. Sei impegni che fa sottoscrivere a ministri e governatori: stop bollette, autonomia regionale, stop Fornero e sì a quota 42, stop sbarchi, flat tax, giustizia giusta. È questa la piattaforma con cui la Lega si confronterà con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi.

 

Ma su un punto sono possibili scintille. È quello dell’autonomia, e non è un caso che il governatore Veneto Luca Zaia metta in guardia: «Questo è un tema su cui può cadere un governo». Un altolà a Meloni, ma anche un avvertimento a Salvini. Il segretario prende la parola poco dopo le 13, dopo avere ascoltato gli interventi di ministri, governatori, capigruppo. La folla va in delirio: «Matteo, Matteo».

 

SALVINI A PONTIDA

Dopo tre anni (l’ultimo raduno era del 2019) «vedere decine di migliaia di persone mi riempie il cuore», aggiunge il leader della Lega. «L’autonomia toglierà le maschere ai De Luca e agli Emiliano», il suo primo affondo. «Non ci interessano Russia e Ungheria, noi siamo qui per fare gli interessi degli italiani». Poi Salvini «sfotte» il segretario del Pd Enrico Letta, impegnato a Monza in una manifestazione con numeri molto più ridotti: «Se vieni qui un panino alla salamella c’è anche per te».

 

A Pontida non è, invece, venuto Umberto Bossi. Ha fatto sapere che preferisce festeggiare il compleanno in famiglia (ma gli 81 anni cadono domenica, ndr). Dal palco il vicesegretario Lorenzo Fontana rende omaggio a colui che ha inventato la Lega e i raduni sul sacro suolo. E Salvini, aggiunge: «Senza te Umberto non saremmo qui». Ma quello, evidentemente, per molti leghisti è il passato. Oggi i temi su cui dare battaglia non sono più quelli delle origini. La questione fiscale e il lavoro, insieme al reddito di cittadinanza, sono i nodi che dal prato vengono rilanciati a chi tiene le redini del movimento.

 

matteo salvini

 

A cominciare dall'autonomia, che «premia e aiuta i cittadini. Toglierà le maschere, gli alibi, ai De Luca, agli Emiliano, ai chiacchieroni che lasciano la gente in emergenza dicendo che è sempre colpa degli altri». Continuando con le misure per contrastare il caro bollette, che non sono «un capriccio della Lega, ma un sacrosanto dovere del governo in carica e l'Europa, se c'è, batta un colpo», e quelle sulla sicurezza («In Italia entra chi ha il permesso di entrare. Primo Consiglio dei ministri rientrino in vigore i decreti sicurezza»). E ha promesso che dal prossimo anno «zero canone Rai».

 

SALVINI BERLUSCONI

Mentre per quanto riguarda i temi discussi negli ultimi giorni, ha citato quello sull'aborto: «Bisognerà mettersi insieme per risolvere i problemi di tante famiglie italiane, non guerreggiare su temi come l'aborto. Non è utile. Bisogna proteggere la vita e dare sempre una alternativa alla donna.

 

Ma l'ultima parola spetta sempre e solo alla donna». Sulle adozioni da parte delle coppie gay ha dichiarato che «saremo un po' all'antica come dice qualche influencer, ma la mamma e il papà si chiamano `mamma e papà´. La mamma è la parola più bella. E da qui mando un saluto a mia mamma e mio papà, che sono un po' anzianotti, ma ci stanno seguendo da casa e domenica prossima con la tessera elettorale saranno i primi a votare».

 

MELONI E SALVINI COME SANDRA E RAIMONDO - ANNETTA BAUSETTI

Sulle prossime elezioni, infine, ha dichiarato che «per me sarebbe un onore essere scelto da Mattarella come premier». Per quanto riguarda la composizione di un eventuale governo, ha detto che «Giulia Bongiorno sarebbe un'ottima ministra della Giustizia» e ha promesso che «il prossimo ministro degli Esteri sarà un ambasciatore quello della Salute un medico».

 

Sulla coalizione di centrodestra, invece, ha aggiunto: Nella coalizione di centrodestra «io, Silvio e Giorgia la vediamo uguale quasi su tutto e per 5 anni andremo bene insieme, promesso. Niente scherzi, niente cambio d'idea, niente cambio di programma, rispetto a quello che c'è nel programma andremo fino in fondo. Le divisioni le lasciamo alla sinistra. Poi vale che per noi l'autonomia viene prima».

salvini figliamatteo salvini parla in corsivo a fuori dal coro6GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

 

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...