SICILIA BEDDA – AL SENATO ORMAI SIAMO ALLE COMICHE: IL PRESIDENTE GRASSO FA IL LOBBISTA PER LA SUA SICILIA E IL RENZIANO TONINI, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE BILANCIO, LO COSTRINGE REGOLARMENTE A USCIRE ALLO SCOPERTO – CHE PIETRUZZO AMBISCA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE?
piero grasso con moglie inaugurazione anno scolastico 2013
Ma sì, facciamo un favore a Palermo anche questa volta! Ai vecchi tempi di Renatino Schifani, ogni Finanziaria portava con sé una bella norma pensata apposta per Palermo. Ai nuovi tempi di Pietruzzo Grasso, invece, pure. La musica non cambia, il legame con la terra natìa nemmeno; anche la speranza è sempre quella: passare dalla poltrona di presidente di Villa Arzilla al trono di governatore della Sicilia. Beh, ricordatevelo: Schifani ci aveva creduto. E Grasso, invece, pure.
Però una piccola differenza c'è. Stavolta il presidente della commissione Bilancio al Senato non è più il fido Antonio Azzollini, Ncd come Renatino, ma il renziano Giorgio Tonini, piazzato da Renzi a controllare non solo i conti ma anche i furbetti della maggioranza; e il massiccio Tonino sta rivelando un senso dell'umorismo ai limiti del sadismo.
Se Azzollini stava zitto e copriva il suo dante causa, facendo passare di tutto e di più all'interno della Finanziaria, Tonini invece si diverte a tenere Grasso sulla corda. Bisogna per caso dare un parere sul comma 16 dell'articolo 33, cioè sulla ristrutturazione degli uffici giudiziari di (guarda un po'!) Palermo? E' una norma localistica, e quindi Grasso la dovrebbe togliere; però potrebbe essere utile..... utilissima ... Insomma: è ammissibile o non lo è? Il maramaldo Tonini se ne lava le mani, lasciando a Grasso l'arduo compito di decidere. E a quello ovviamente tocca dire di sì, per non perdere la faccia coi colleghi e i conterranei.
Ancora più divertente è la storia del salvacondotto sulla norma in materia di ragionevole durata del processo. L'articolo 39 per Tonini comporta un "risparmio di importo limitato"...ma.......ma pur essendo ordinamentale (e quindi Grasso la dovrebbe cassare) interviene "sulle determinanti della spesa con fini di contenimento della medesima anche per il futuro". Che significa non si sa. Roba da economisti palermitani.
Ma il risultato a questo punto lo vedono anche i senatori più ottusi: Grasso vuole infilare in Finanziaria le norme sulla giustizia, violando la legge di contabilità pubblica. E Tonini, perfido, le fa scoprire tutte, facendogli fare la figura di uno Schifani qualsiasi. Così impara a farsi credere moralmente superiore.
Le pressioni di Grasso su Tonini sono ormai una barzelletta, e a Villa Arzilla si spettegola da non poterne più. Chissà perché tanto interventismo siculo, si chiedono i broccati di sala Garibaldi. E' solo amore di giustizia in salsa palermitana, si chiedono i panini (stantii) della buvette, o c'è qualcosa d'altro che si annida sul fronte giustizia?
C'entra il favore chiesto da Grasso a Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, per mantenere in servizio Rosario Aitala - il suo consulente non diplomatico, magistrato siculo pure lui - nel suo ricco e fastoso gabinetto, anche se tutti i termini per il fuori ruolo aitalesco sono scaduti? O c'è questo, questa o altra cosa ancora? Chi vivrà vedrà. E nel frattempo: un bacione a Paler