signorini visco di maio

SIGNORINI BUONASERA – IL M5S INSISTE: ''CAMBIEREMO I VERTICI'' NONOSTANTE I MONITI DELL’UE E LA MORAL SUASION DI MATTARELLA. MA FORSE NON SANNO CHE NELLA VACANZA DELLA POLTRONA, VISCO SI RAFFORZA PERCHE' IL SUO VOTO VALE DOPPIO! – “CI ESPRIMEREMO SUI NOMI SENZA PAURA DI TOCCARE QUALCHE POTERE FORTE CHE SI FA SCUDO ATTRAVERSO LE SOLITE RELAZIONI POLITICHE PRIVILEGIATE”

BANKITALIA, IL PREMIER NON NOTIFICA IL NO A SIGNORINI. IL BRACCIO DI FERRO RAFFORZA VISCO: NEL DIRETTORIO IL SUO VOTO VALE DOPPIO

Caris Vanghetti per www.lanotiziagiornale.it

 

luigi federico signorini

Il no di Lega e Movimento 5 Stelle alla riconferma di Luigi Federico Signorini nel ruolo di vicedirettore generale della Banca d’Italia, per ora, si è arenato sulle secche di una partita a scacchi molto più complessa di quanto non si aspettassero i due partiti che sostengono il Governo Conte. Benché lo strappo tra Bankitalia e l’Esecutivo sulla nomina del vicedirettore generale non abbia precedenti e quindi si proceda lungo un percorso tutto da scrivere, c’è un elemento che, secondo fonti vicine al dossier, renderebbe al momento priva di effetti la bocciatura di Signorini.

 

Infatti il presidente del Consiglio dei Ministri non avrebbe comunicato formalmente alla Banca d’Italia la volontà di non voler procedere con la nomina di Signorini. Pertanto, anche volendo (e questa volontà non c’è) l’Istituto guidato da Ignazio Visco non ha i presupposti giuridici per cambiare nome.

 

Inoltre la mancata nomina è destinata a produrre un effetto paradossale per il Governo, cioè rafforzare i poteri di Visco, benché l’intedimento dell’iniziativa portata avanti da Lega e 5 Stelle con la bocciatura di Signorini puntasse proprio al risultato opposto cioè arginare i poteri del Governatore. Infatti la mancata riconferma del vice direttore generale di Via Nazionale ha fatto venir meno uno dei membri del direttorio della Banca d’Italia che ora si trova ad avere solo 4 membri anziché 5, ed è qui che scatta il paradosso visto che lo statuto della Banca centrale italiana prevede per tale organismo che “Le deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti; in caso di parità prevale il voto del Governatore”.

 

luigi di maio giuseppe conte e la card per il reddito di cittadinanza

Così anziché ridurne i poteri, adesso Visco, sulle questioni più controverse che saranno decise da Direttorio potrà far valere il suo doppio voto. Un trend, quest’ultimo, destinato a consolidarsi se la situazione di stallo sulle nomine del direttorio dovesse protrarsi e dovesse arrivare a scadenza anche un altro membro, visto che l’organo può continuare a funzionare fino a quando sia composto da almeno 3 persone.

 

Per quanto riguarda la nomina di Signorini, la questione è ora nelle mani del presidente del Consiglio Conte che ha tre strade davanti a sé. La prima: mandare avanti il nome scelto dal Direttorio e indicarlo al Presidente della Repubblica affinché lo promulghi, ed è questa la via più probabile. Anche alla luce delle parole pronunciate ieri da Matteo Salvini sulla questione Bankitalia che sembrerebbeo un impilicito via libera a tale soluzione: “Visti i disastri, è chiaro che qualcosa va cambiato. Non dico necessariamente qualcuno ma sicuramente qualcosa”.

 

La seconda opzione prevede che Conte scarichi tutte le responsabilità sul Quirinale affindado a Mattarella l’ingrato compito di scegliere tra uno scontro aperto con il Governo (in caso decidesse di boccciare Signorini) o scardinare una prassi che ha garantito fino ad oggi l’autonomia della Banca d’Italia e piegarsi ai desiderata di Lega e Movimento 5 Stelle.

La terza strada, meno problematica per quanto riguarda i rapporti diretti tra Conte e Mattarella, ma più gravida di incognite, è rappresentata dalla formalizzazione da parte del Presidente del Consiglio della bocciatura del nome di Signorini alla Banca d’Italia. Così facendo, però, tutte le parti in causa si troverebbero davanti a una via inesplorata.

 

 

 

BANKITALIA, M5S: "SI CAMBIA, NON TEMIAMO I POTERI FORTI"

Da www.ansa.it

 

vincenzo la via, salvatore rossi, ignazio visco, valeria sannucci, luigi federico signorini, fabio panetta

"Quello che vogliamo, come Governo del Cambiamento, è solo di esprimerci sui nomi dei vertici di Banca d'Italia e Consob. Ci è consentito dalla legge e lo faremo senza paura di toccare qualche potere forte". Lo afferma M5S in un post sul blog delle Stelle "Un nuovo corso per Bankitalia". Dopo Consob, spiega M5S, ora "è il turno di Banca d'Italia, ed una cosa è certa: chi ha partecipato alla vigilanza degli ultimi anni, la più fallimentare della nostra storia, non può rimanere al suo posto come se nulla fosse successo".

 

Nel post dal titolo "Un nuovo corso per Bankitalia. Il cambiamento è tutelare i risparmiatori", si afferma che "cambiare i vertici, azzerarli se necessario, serve anche a mandare un messaggio ai risparmiatori traditi: lo Stato torna ad essere garante del risparmio, sciogliendo i legami incestuosi tra politica e finanza. E lo fa dopo aver stanziato un fondo da 1,5 miliardi di euro per risarcire azionisti e obbligazionisti colpiti dal sistema finanziario". Banca d'Italia e Consob, spiega il Movimento, "sono due istituzioni troppo importanti per essere lasciate nelle mani sbagliate. Chi non vuole il cambiamento si rifugia dietro la loro 'indipendenza', che nessuno vuole toccare. L'importante è che l'indipendenza non diventi mancanza di responsabilità davanti ai gravi errori commessi".

il post del blog delle stelle contro bankitalia

 

"Tutti sanno - sostiene il blog - che negli ultimi anni la vigilanza sul nostro sistema bancario e finanziario è stata inadeguata, per non dire disastrosa. Non sono stati valutati correttamente i rischi patrimoniali della gestione spesso scellerata del credito da parte di manager incapaci o politicizzati, e sono state permesse vendite fraudolente ai clienti 'retail', cioè quelli tendenzialmente meno preparati a valutare il rischio dei loro investimenti.

 

È successo in particolare con le obbligazioni subordinate, vendute e remunerate alla clientela come fossero prive di rischio ma in realtà molto rischiose, soprattutto dopo il recepimento nazionale della direttiva europea sul 'bail-in' che includeva queste obbligazioni nel perimetro di quelle aggredibili in caso di crisi bancaria. Questi errori, o più probabilmente si è trattato di collusioni tra vigilanti e vigilati, sono costate tantissimo a centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori, compresi clienti a cui venivano vendute azioni della banca in cambio del finanziamento richiesto".

matteo salvini luigi di maio

 

Appena ieri sera era arrivato il richiamo di Bruxelles su Bankitalia. "Non commento dichiarazioni di questo o quel ministro, ma una cosa è chiara: l'indipendenza dei banchieri centrali va assolutamente rispettata, è parte della costruzione dell'Eurozona e anche più di questo, è parte del funzionamento delle democrazie liberali", ha detto il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici a chi gli chiedeva un commento sulla vicenda di via Nazionale.

 

BANKITALIA

Sul caso Signorini, era intervenuto in precedenza il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini: "Le nomine - ha sottolineato - non mi appassionano, non personalizzo, non entro nel merito di chi è più bravo: ci sono il premier e il ministro dell'Economia, mi affido alla loro competenza e alle loro scelte". "Non conosco Signorini ma troveremo un accordo in Cdm", ha aggiunto il vicepremier. "E' chiaro che qualcosa va cambiato, non necessariamente qualcuno ma almeno qualcosa. Condivido chi rivendica l'indipendenza di Bankitalia: deve essere indipendente ma indipendenza non può far rima con irresponsabilità".  "L'oro è di proprietà degli italiani, non di altri", ha detto Salvini.

BANKITALIA 2

 

2 – UN NUOVO CORSO PER BANCA D’ITALIA. IL CAMBIAMENTO È TUTELARE I RISPARMIATORI

Da www.ilblogdellestelle.it

 

Banca d’Italia e Consob sono due istituzioni troppo importanti per essere lasciate nelle mani sbagliate. Chi non vuole il cambiamento si rifugia dietro la loro “indipendenza”, che nessuno vuole toccare. L’importante è che l’indipendenza non diventi mancanza di responsabilità davanti ai gravi errori commessi.

 

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 9

Tutti sanno che negli ultimi anni la vigilanza sul nostro sistema bancario e finanziario è stata inadeguata, per non dire disastrosa. Non sono stati valutati correttamente i rischi patrimoniali della gestione spesso scellerata del credito da parte di manager incapaci o politicizzati, e sono state permesse vendite fraudolente ai clienti “retail”, cioè quelli tendenzialmente meno preparati a valutare il rischio dei loro investimenti.

 

È successo in particolare con le obbligazioni subordinate, vendute e remunerate alla clientela come fossero prive di rischio ma in realtà molto rischiose, soprattutto dopo il recepimento nazionale della direttiva europea sul “bail-in” che includeva queste obbligazioni nel perimetro di quelle aggredibili in caso di crisi bancaria.

BANKITALIA 3

 

Questi errori, o più probabilmente si è trattato di collusioni tra vigilanti e vigilati, sono costate tantissimo a centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori, compresi clienti a cui venivano vendute azioni della banca in cambio del finanziamento richiesto.

 

Abbiamo assistito inermi ai “salvataggi” di quattro banche popolari, delle due banche venete e di Mps, mentre anche Carige veniva spolpata e gli azionisti di fatto azzerati. Nel caso delle banche popolari c’è stato almeno un caso accertato di suicidio. Non stiamo parlando quindi di peccati veniali, ma di un attacco senza precedenti all’art.47 della Costituzione italiana, che impone la “tutela” del risparmio “in tutte le sue forme” richiedendo alla Repubblica di disciplinare, coordinare e controllare l’esercizio del credito.

 

il ministro paolo savona

Questo dovrebbero fare Banca d’Italia e Consob: la prima vigilando in particolare sul contenimento del rischio, la stabilità patrimoniale e la sana e prudente gestione dei singoli istituti, la seconda sulla trasparenza e la correttezza dei comportamenti degli intermediari finanziari. Entrambe dovevano intervenire tempestivamente nel caso di vendite scorrette alla clientela o nel caso di operazioni di investimento pericolose da parte delle banche, come è accaduto in passato per Mps nella ristrutturazione del derivato Alexandria o nei rapporti con Deutsche Bank.

 

Ricordiamo che vigilare sul sistema finanziario nazionale è ormai il compito fondamentale che deve svolgere Banca d’Italia, dato che la politica monetaria è passata da molto tempo alla Bce. Se i vertici della nostra banca centrale non hanno fatto il loro lavoro è sacrosanto che vengano sostituiti.

 

Nel tempo è intervenuta anche una normativa europea teoricamente più rigorosa, con il passaggio dalla Mifid alla Mifid II, ma nulla è cambiato anzi, forse l’indisciplina degli intermediari finanziari è persino peggiorata davanti agli occhi socchiusi dei vigilanti.

 

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 5

Cambiare i vertici, azzerarli se necessario, serve anche a mandare un messaggio ai risparmiatori traditi: lo Stato torna ad essere garante del risparmio, sciogliendo i legami incestuosi tra politica e finanza. E lo fa dopo aver stanziato un fondo da 1,5 miliardi di euro per risarcire azionisti e obbligazionisti colpiti dal sistema finanziario.

 

D’altra parte quello che vogliamo, come Governo del Cambiamento, è solo di esprimerci sui nomi dei vertici di Banca d’Italia e Consob. Ci è consentito dalla legge e lo faremo senza paura di toccare qualche potere forte che si fa scudo attraverso i media o le solite relazioni politiche privilegiate.

PAOLO SAVONA

 

Abbiamo già espresso la nostra preferenza per Consob, indicando una persona di innegabile competenza come Paolo Savona. È il turno di Banca d’Italia, ed una cosa è certa: chi ha partecipato alla vigilanza degli ultimi anni, la più fallimentare della nostra storia repubblicana, non può rimanere al suo posto come se nulla fosse successo.

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