ANCI TUA – ANCHE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE COMINCIA A RIBELLARSI AL RENZI GRADASSO E FRETTOLOSO: SIT-IN DEI SEGRETARI COMUNALI A MONTECITORIO, E I SINDACI SI INCAZZANO PER IL BLOCCO DEGLI INVESTIMENTI

1. RENZI BLOCCA GLI INVESTIMENTI DEI COMUNI

Marco Palombi per il “Fatto quotidiano

 

MATTEO RENZIMATTEO RENZI

Quando si parla della fretta di Matteo Renzi, di una sua certa tendenza al superomismo da bar di provincia e a governare a colpi di piccoli slogan un grande Paese sembra si parli di critiche astratte, che il giudizio estetico faccia premio sul pragmatismo necessario al difficile compito dell’amministrazione. La storia che andiamo a raccontare dimostra il contrario: quei difetti comportano malgoverno e persino una certa schizofrenia.

 

Mentre, infatti, l’esecutivo si batte in Europa (senza molto successo, per ora) per assicurarsi maggiore flessibilità nella spesa per investimenti, in Italia ha paralizzato di fatto la spesa in conto capitale (cioè gli investimenti) dei Comuni. Nota bene: coi consumi delle famiglie fermi per povertà o incertezza nel futuro, la domanda pubblica è l’unico volano di crescita possibile. Il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan e la Ragioneria generale sanno quanto serva a questo Paese.

 

CHE LA SITUAZIONE sia questa non lo dice Il Fatto Quotidiano, ma una lettera inviata dall’Anci (l’associazione dei comuni) ai ministri dei Trasporti, dell’Economia e degli Affari regionali: c’è una norma, scrivono i sindaci, che “sta provocando il sostanziale blocco delle gare d’appalto, paralizzando anche attività già in parte avviate dai Comuni”.

 

Piero Fassino Piero Fassino

Il paradosso è che la legge denunciata dall’Anci è il decreto Irpef, quello con cui Renzi ha dato gli 80 euro ai redditi medio-bassi: in quel testo, infatti, oltre a un folle taglio da 2,1 miliardi agli acquisti di Stato, Regioni e Comuni per il 2014, si prevede anche che le stazioni appaltanti scendano da 35mila a 35 in un paio d’anni (al proposito, il premier usò anche la relativa slide).

 

E come si fa a fare questa rivoluzione? Di fretta. Dal primo luglio infatti - prevede il decreto - i Comuni non capoluogo(cioè quasi tutti) hanno il divieto di acquisire lavori, servizi e forniture in assenza di una Centrale unica di committenza. Le nuove stazioni appaltanti dovrebbero essere certificate da un’apposita anagrafe unica: di diritto vengono iscritte la Consip e le centrali regionali. Risultato: al momento l’unico modo è rivolgersi a Consip, visto che le altre centrali non esistono ancora. Peccato, denuncia l’Anci, che Consip non sia attrezzata per garantire - in tempi rapidi - le piccole gare di cui hanno bisogno i Comuni non capoluogo: tutto bloccato.

 

Tutto cosa? Potrebbe chiedersi il lettore. La risposta illustra meravigliosamente l’eterogenesi dei fini del governo degli slogan: sono fermi gli appalti per usare i fondi europei, la manutenzione generale e - dulcis in fundo - l’edilizia scolastica, il piano per rimettere in sicurezza le scuole annunciato in pompa magna dal premier e che dovrebbe concludersi entro il 31 ottobre.

 

 Dario Ginefra Dario Ginefra

Il presidente dell’Anci, Piero Fassino, ha chiesto che il governo intervenga con un decreto ad hoc e ai ministeri interessati di emanare subito una circolare che consenta “ai Comuni di continuare a svolgere le funzioni istituzionali, in considerazione dell’insussistenza di un congruo periodo di tempo per applicare la nuova previsione”.

 

Dalle parti di palazzo Chigi, però, non ci sentono e allora toccherà alla maggioranza provvedere con un emendamento nel decreto Competitività o in quello sulla pubblica amministrazione che fa slittare la nuova disciplina al primo gennaio prossimo per l’acquisto di beni e servizi e al primo luglio 2015 per l’acquisto di lavori. A Montecitorio Dario Ginefra, deputato pugliese del Pd, ieri ha lanciato un appello a favore dell’emendamento proposto da Anci: a sera avevano firmato 70 democratici.

 

 

SIT IN DEI SEGRETARI COMUNALI CONTRO RENZI A MONTECITORIOSIT IN DEI SEGRETARI COMUNALI CONTRO RENZI A MONTECITORIO

2. SIT-IN DEI SEGRETARI COMUNALI A MONTECITORIO: RENZI NON SNATURI IL NOSTRO RUOLO

AdnKronos - Centinaia di segretari comunali e provinciali da tutta Italia si sono riuniti per manifestare davanti a Montecitorio. Un sit di protesta contro quella che il premier Matteo Renzi ha definito "rottamazione della burocrazia" ma che per un esercito di segretari comunali e provinciali suona come "una caccia alle streghe" contro i dipendenti della pubblica amministrazione per dirla con Giampiero Vangi, uno degli organizzatori della manifestazione.

 

"Noi - spiega Vangi - svolgiamo una funzione di garanzia di legalità per i cittadini. Già la nostra categoria è stata mortificata con la soppressione dei diritti di rogito che comportava risparmi per le imprese e per i privati. Oggi con il provvedimento sulla Pubblica amministrazione annunciato da Renzi dovremmo assistere all'ingresso di direttori generali nei comuni che non sono vincitori di concorsi ma segnalati dalla politica".

segretari comunali manifestano davanti a montecitoriosegretari comunali manifestano davanti a montecitorio

 

"Questa riforma - aggiunge Maria Concetta Giardina - svilisce il nostro ruolo, da sempre garante di legalità. I segretari hanno una funzione di monitoraggio e responsabilità giuridica che rischia di essere snaturata. Spero che Renzi torni sui suoi passi".

 

3. PA, BIANCHI (NCD): "AL FIANCO DEI SEGRETARI COMUNALI, TUTELARE EFFICIENZA E LEGALITA' NEGLI ENTI LOCALI"

ilVelino - "Chi vuole mandare in pensione la figura del segretario comunale dovra' fare i conti con il Nuovo Centrodestra. Siamo al loro fianco per sostenere questa battaglia che porteremo avanti in commissione e in Aula durante l'iter di conversione del dl di riforma Pa. I segretari comunali sono sinonimo di efficienza, legalita' e meritocrazia che intendiamo tutelare". E' quanto dichiara il vicecapogruppo Ncd alla Camera, Dorina Bianchi, capogruppo in commissione Affari costituzionali.

 

NUNZIA DE GIROLAMO E DORINA BIANCHI CON I SEGRETARI COMUNALI CONTRO RENZINUNZIA DE GIROLAMO E DORINA BIANCHI CON I SEGRETARI COMUNALI CONTRO RENZI

"Proprio oggi - prosegue - si e' tenuta una riunione del gruppo Ncd, nella quale abbiamo messo a punto i vari emendamenti al testo. Va innanzitutto sottolineato che i segretari comunali sono vincitori di concorso pubblico. Inoltre sono un presidio di legalita' e di efficienza nel controllo amministrativo. Siamo convinti quindi - conclude Bianchi - che il confronto in maggioranza sara' proficuo. Noi siamo per una riforma della Pa organica e razionale, senza scelte drastiche dai soli effetti negativi".

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO