IL SISTEMA BUZZI - NELLE INTERCETTAZIONI ANCHE LA SORELLA DEL CAPO DELLA COOP SUPER-DIRIGENTE AL MINISTERO DEI BENI CULTURALI, FRANCESCHINI FURIOSO: PRONTI A PRENDERE PROVVEDIMENTI - BUZZI AIUTÒ LA NIPOTE A VINCERE UN CONCORSO

Corrado Zunino per “la Repubblica”

 

ANNA MARIA BUZZIANNA MARIA BUZZI

C’è una seconda Lady Buzzi, dopo la compagna del faccendiere coop Salvatore. Alessandra Garrone è stata arrestata, ma le intercettazioni modellano una nuova storia di raccomandazione-corruzione che per li rami tira dentro la sorella del “tarchiato”: Anna Maria Buzzi, 57 anni, due in meno dell’uomo con le mani in tutte le paste di Roma.

SALVATORE BUZZISALVATORE BUZZI

 

Sora Buzzi è una laureata in Pedagogia che, entrata al ministero dei Beni culturali come restauratrice di libri, ha fatto una rapida carriera che l’ha portata a diventare dirigente di prima fascia a 168 mila euro l’anno e a guidare, questo dal 2012, la direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale. Sostituì Mario Resca, l’uomo Fininvest che voleva trasformare il Mibac in Disneyland.

 

Negli atti dell’inchiesta monstre della procura di Roma ci sono diverse telefonate tra il capotribù Buzzi e la nipote Irene figlia di Anna Maria, tra il capotribù e il cognato. Si evince — in maniera chiara — che il faccendiere vuole aiutare la nipotina a entrare in Comune attraverso un concorso per trecento posti da istruttore amministrativo.

 

SALVATORE BUZZI OMICIDA SULL UNITA DEL 1980SALVATORE BUZZI OMICIDA SULL UNITA DEL 1980

È del 29 ottobre 2013 la prima telefonata sul tema. Chiama il cognato Maurizio Turchetti e Ricorda a Buzzi la prova della figlia: «C’aveva quella visita da quel dottore... Il sette me pare… Un appuntamento pigliaglie». Salvatore Buzzi chiama subito Angelo Scozzafava, membro della commissione esaminatrice. Alla vigilia delle prove orali, sei novembre, la nipote ventinovenne invia questo sms: «Ziooo, ti ricordi di domani? Che ansia!!!». Lui rammenta tutto a Scozzafava: «Ti ricordi di domani? Grazie».

 

Il commissario risponde immantinente: «Certo». La mattina del 7 novembre Buzzi messaggia alla nipote: «Tutto avvisato, vai a dormire tranquilla». E nello stesso giorno si vedrà con l’esaminatore, a cui peraltro sta cercando un appartamento da 130 mila euro a Roma per ricompensarlo dei favori sui nomadi. Si vedono in un ristorante sulla Flaminia.

 

Escono i risultati del concorso e Irene informa subito zio: «Ho preso 9,8... Buonissimo, nove e otto su dieci…». Pochi minuti e Scozzafava invia un messaggio a Buzzi, vuole sapere se è soddisfatto. Il presidente della “29 giugno” risponde: «Sei un grande. Grazie». Il favore ha un prezzo, però. Lo dice il manovratore alla compagna Alessandra il 16 novembre, quando si prospetta il rischio dell’azzeramento del concorsone: «Lo avevo detto ad Anna Maria, lo annullano».

SALVATORE BUZZI FRANCO PANZIRONISALVATORE BUZZI FRANCO PANZIRONI

 

La Garrone: «Più che altro hanno buttato cinquemila euro». Buzzi spiega: «Anna Maria ieri m’ha detto che non glie vo da’ i soldi, gli vo fa’ un regalo… I soldi sembra corruzione invece un orologio di Bulgari nooo…». La compagna: «Di fatto l’hai corrotto perché hai alterato il risultato». Felice per i risultati, il 30 novembre sera Anna Maria Buzzi si offre di pagare «il pranzo di oggi », ma il fratello Salvatore: «È un regalo mio, ho fatto pagà la cooperativa».

 

È appena uscita dal suo splendido ufficio nella sede dei Beni culturali in via di San Michele, Anna Maria Buzzi. Contattata, richiama. E a “Repubblica” dice: «Smentisco ci sia un rapporto tra me e le parole di mio fratello, nelle intercettazioni io non ci sono mai. A Scozzafava non ho dato denaro, né orologi.

BUZZI CARMINATIBUZZI CARMINATI

 

Mia figlia? Ha fatto quattro concorsi al Comune, non è mai entrata». In verità nell’organico del Primo municipio, dove direttore dell’Ufficio trasparenza era quel Walter Politano indagato e poi rimosso dal sindaco Marino, è inserita una “Irene Turchetti” come “referente amministrativa” e le è stata assegnata una casella di posta “comune.roma.it”. «Dopo trent’anni di onesta carriera mi hanno tirato in mezzo perché ci sono le promozioni al ministero », chiude Anna Maria Buzzi.

claudio bolla braccio destro di salvatore buzziclaudio bolla braccio destro di salvatore buzzi

 

Già, al ministero dei Beni culturali è alle viste la grande revisione degli uffici che porterà al taglio di sei dirigenti di prima fascia e trentuno di seconda. La Uil ricorda come giovedì scorso si sia celebrata la giornata della trasparenza, con il ministro Dario Franceschini in sala e la signora Buzzi relatrice. Il ministro è nervoso per questa storia. «Parlerà con gli atti fra tre giorni », dice il suo staff. Quando Anna Maria Buzzi, candidata a occupare la poltrona di responsabile dei musei, scoprirà di essere stata tagliata fuori da qualsiasi incarico come direttore generale.

MARINO BUZZI NIERI 1MARINO BUZZI NIERI 1

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…