IL SOTTO-MARINO IS BACK – L’EX SINDACO TORNA PER APPOGGIARE GIOVANNI CAUDO, SUO EX ASSESSORE ALL'URBANISTICA, CANDIDATO INDIPENDENTE ALLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA, E ATTACCA FRANCESCHINI, I “GIOVANI ORCHI” DI ORFINI E GUALTIERI - “RICANDIDERÀ QUELLI CHE SONO ANDATI DAL NOTAIO PER PAURA DI SFIDUCIARMI APERTAMENTE” IL RISENTIMENTO NEI CONFRONTI DEL PD NON TENDE CERTO A SCEMARE: “QUELLA FERITA NON VERRÀ RIPARATA…”
Maria Teresa Meli per il "Corriere della Sera"
Lo hanno chiamato in molti modi nei due anni che è stato sindaco di Roma: il Marziano, il Professore. Ma la definizione più azzeccata gliela diede l' uomo che lo ha inventato, Goffredo Bettini: cavallo scosso. Ossia il cavallo che durante una corsa ippica resta senza fantino. Era un modo per sottolinearne l' imprevedibilità ma anche l' indipendenza.
E sempre ben munito di queste due caratteristiche, Ignazio Marino è piombato nella Capitale per appoggiare la campagna elettorale di Giovanni Caudo, suo ex assessore all' Urbanistica, candidato indipendente alle primarie del centrosinistra, e per togliersi qualche macigno dalle scarpe. Il suo bersaglio? Ovviamente il Partito democratico.
IGNAZIO MARINO PRIMA DELLA TINTA
Ne ha un po' per tutti, l' ex sindaco.
Per Roberto Gualtieri: «Il primo a doversi scusare. Ricandiderà quelli che sono andati dal notaio per paura di sfiduciarmi apertamente». E ancora, sempre sull' ex ministro dell' Economia: «Mi sembra incredibile che il Pd decida di far ritirare tutti i possibili candidati che possono contendere la posizione a Gualtieri».
Ma anche Dario Franceschini è oggetto dei suoi strali. E per attaccarlo cita l' arcinemico Matteo Renzi, il segretario dem che lo fece fuori: «La sua battuta sul ministro della Cultura, la maggioranza si capisce da dove va lui, avrei sempre voluto farla io. Franceschini viene da una scuola democristiana, che non lo frega nessuno». Mentre definisce «i giovani orchi» i «Giovani turchi» di Matteo Orfini.
Il risentimento nei confronti del Pd non tende certo a scemare: «Quella ferita non verrà riparata», è la sua opinione. Se non quando i dirigenti dem che decisero di farlo traslocare dal Campidoglio non ammetteranno pubblicamente di aver commesso «un omicidio politico».
L' imprevedibilità dell' ex sindaco pesa sulle primarie. Tant' è vero che Gualtieri preferisce fare buon viso a cattivo gioco per paura di agitare ulteriormente le acque: «Sono contento - dice - che Marino abbia invitato al voto per un candidato perché le primarie saranno una bellissima festa della partecipazione».
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