merkel erdogan

LA SOTTOMISSIONE AL SULTANO DELLA CANCELLIERA DI LATTA - BELPIETRO: ''LA MERKEL SI PIEGA A ERDOGAN. LA GERMANIA MANDA ALLA SBARRA IL COMICO CHE HA SBEFFEGGIATO IL PRESIDENTE TURCO. IL CUI PRIMO MINISTRO MARCIAVA A BRACCETTO DELLA CANCELLIERA PER CHARLIE HEBDO...''

Maurizio Belpietro per ''Libero Quotidiano''

 

MERKEL ERDOGANMERKEL ERDOGAN

L' 11 febbraio di un anno fa erano tutti Charlie e infatti si fecero riprendere mentre marciavano uniti contro il terrorismo, in difesa del diritto di satira e per rendere omaggio ai vignettisti assassinati dai kamikaze islamici. Ma il 15 aprile del 2016 non c' è più nessuno che si dichiari Charlie. Di sicuro non è pronta a battersi per il diritto di critica e di satira la Cancelliera Angela Merkel, la quale appena quattordici mesi fa si fece riprendere a fianco di François Hollande, a significare il patto di ferro fra Francia e Germania a tutela dei principi su cui si basano sia l' Europa che l' Occidente.

 

Trascorso poco più di un anno dalla oceanica manifestazione di Parigi, la lady di ferro tedesca si è infatti rivelata una donna molle e debole, sottomessa alle richieste del presidente turco Recep Tayyp Erdogan, il quale, offeso per essere stato oggetto di una satira televisiva in Germania, ha preteso l' incriminazione del comico.

 

merkel erdoganmerkel erdogan

Il governo di Berlino avrebbe potuto facilmente respingere la richiesta di Ankara, anche perché per procedere per il reato di offesa ad un capo di Stato estero, come richiesto dal presidente turco, era indispensabile l' autorizzazione della Cancelleria. Ma Angela Merkel ha deciso di non bloccare l' iniziativa legale di Erdogan, dando al procedimento giudiziario il via libera.

 

Ed è stata proprio la lady di ferro diventata lady di latta a prendere la decisione. Nella riunione che si è svolta insieme ad altri ministri, il suo voto è stato determinante per far pendere il piatto della giustizia verso il processo: mentre altri hanno votato contro l' accoglimento della querela turca, la Merkel ha votato a favore.

jan  boehmermannjan boehmermann

 

Così Ian Boehmermann sarà processato, rischiando alcuni mesi di carcere nel caso venga ritenuto colpevole di aver oltrepassato i limiti offendendo un capo di Stato estero, reato che - sia detto per inciso - la stessa Merkel ha dichiarato di voler abolire, ma solo dopo aver soddisfatto le richieste di Ankara, ossia di un partner economico e politico importante per la Germania.

 

Il voltafaccia della Merkel non è il solo. Nel caso di Boehmermann c' è anche quello turco. Già, perché alla famosa marcia dei due milioni dopo le stragi nella redazione del settimanale satirico e nel supermercato kosher della capitale francese c' era anche il premier turco Ahmet Davutoglu, anche lui tanto sensibile al diritto di satira che ci risulta non si sia opposto alla richiesta del suo collega di partito, nonché presidente turco, di procedere penalmente contro il comico tedesco. Da Je suis Charlie a Je suis le dictateur.

 

jan  boehmermann 3jan boehmermann 3

Ora, si può condividere o meno la satira di Charlie Hebdo o di Boehrmermann e per quanto ci riguarda non ci piace né la prima né la seconda.

 

Innanzi tutto perché non fa ridere e in secondo luogo perché la riteniamo troppo greve. Ma ciò detto, concedere l' autorizzazione a procedere penalmente nel confronti di un comico per offesa a un capo di stato estero che nel suo paese sta facendo imprigionare i giornalisti che si permettono di raccontare i traffici di Ankara con lo stato islamico non è un bel segnale.

 

jan boehmermann 3jan boehmermann 3

Già criticammo la Merkel per aver ceduto al ricatto con la Turchia: soldi - tanti - in cambio della promessa di fermare i clandestini e di riaccogliere quelli giunti in Europa senza averne diritto. Ma cedere anche alle pressioni di un signore che ha imbavagliato la stampa nel suo paese è anche peggio: si tratta di una resa, dell' importazione di metodi autoritari e intimidatori nell' Europa della libertà.

 

Molti intellettuali ed esponenti politici si erano appellati ad Angela Merkel affinché respingesse la richiesta di Erdogan, negando l' autorizzazione a procedere. Ma la Cancelliera di lamiera non ha avuto il coraggio di fronteggiare l' arroganza del Sultano di Ankara dichiarando Je suis Ian e ha preferito cedere. È probabile che il suo sia stato un calcolo politico ed economico.

 

merkel davutoglu merkel davutoglu

Politico perché in Germania vivono milioni di turchi e piegarsi ai voleri del leader del paese di provenienza può voler dire conquistare un po' di voti. Economica perché la Turchia è un mercato di 90 milioni di abitanti, che può far gola alle imprese tedesche. Tuttavia, la svendita di alcuni principi cardine dell' Europa in cambio di affari milionari potrebbe rivelarsi pericolosa.

 

Magari vantaggiosa sul breve periodo, ma molto devastante sul lungo.

Già Angela Merkel ha dimostrato di non essere troppo lungimirante quando spalancò le porte agli immigrati, trovandosene poi milioni alle frontiere. Ora, aprendo una strada nel cuore dell' Europa alla violazione della libertà di stampa e di critica, ha sbagliato ancora. Altro che lady di ferro: ormai è una lady di cartapesta.

parigi   manifestazione per charlie hebdo e la liberta' di espressione  i politici   hollande merkelparigi manifestazione per charlie hebdo e la liberta' di espressione i politici hollande merkel

 

maurizio.belpietro@liberoquotidiano.it @BelpietroTweet

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - MELONI, CHE JELLA: HA ASPETTATO SETTIMANE PER UN INCONTRO CON TRUMP E NON APPENA GLIELO CONCEDE, IL "DAZISTA" DELLA CASA BIANCA PRIMA SE NE ESCE CON LA TRUCIDA FRASE: “QUESTI PAESI CI CHIAMANO PER BACIARMI IL CULO”, ED OGGI RINCULA COME UN SOMARO SPOSTANDO DI 90 GIORNI L'APPLICAZIONI DEI DAZI (CINA ESCLUSA) – A QUESTO PUNTO, QUALI RISULTATI POTRA' OTTENERE DAL VIAGGIO IN AMERICA? 1) UN TRATTAMENTO “ALLA ZELENSKY” E UN NULLA DI FATTO; 2) UNA PROPOSTA IRRICEVIBILE DI DAZI AL 10% SOLO PER L’ITALIA; 3) TRUMP, DI COLPO RINSAVITO, SFRUTTA L’OPPORTUNITÀ DEL BACIO DI PANTOFOLA DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' PER APRIRE UNA TRATTATIVA CON L’UNIONE EUROPEA. BUM! PER LA DUCETTA SAREBBE LO SCENARIO DEI SOGNI: ALLA FACCIA DI URSULA-MACRON-MERZ POTREBBE VENDERSI COME “SUO” IL MERITO DI AVER FATTO RINSAVIRE "LO SCEMO DEL VILLAGGIO GLOBALE"...

jerome powell donald trump

DAGOREPORT – CHE FARÀ IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA, JEROME POWELL? AL GROTTESCO RINCULO TRUMPIANO DI 90 GIORNI SUI DAZI AVRA' CONTRIBUITO, OLTRE AI MERCATI IN RIVOLTA, L'AVANZARE DI UNA FRONDA REPUBBLICANA  CONTRO IL TYCOON GUIDATA DAL SENATORE RAND PAUL (ORA SONO NOVE) - UNA FRONDA CHE, AGGIUNTA AL VOTO DEI DEM, POTREBBE ANCHE METTERE TRUMP IN MINORANZA AL CONGRESSO - SE IL TRACOLLO DELL’ECONOMIA A STELLE E STRISCE DIVENTERA' INGESTIBILE, L'ARMA FINALE E' L'IMPEACHMENT DEL CALIGOLA PER MALGOVERNO AI DANNI DEGLI STATI UNITI...

donald trump pam bondi laura loomer

FLASH – PAM! PAM! TRUMP FARA' LA FINE DI CLINTON CON MONICA INGINOCCHIATA?NEGLI STATES SI VOCIFERA MOLTO SULLA STRETTA VICINANZA TRA TRUMP E LA CURVACEA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, PAM BONDIUNA STIMA PARTICOLARE, COME QUELLA RIPOSTA IN PASSATO NELL’ATTIVISTA “MAGA” LAURA LOOMER. SI SPIEGHEREBBE COSÌ L’ASCENDENTE CHE LE DUE DONNE HANNO SUL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO: SE BONDI IMPERVERSA SULLE TV AMERICANE, LOOMER È TALMENTE POTENTE DA AVER CONVINTO IL PRESIDENTE DEMENTE A CACCIARE IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI NSA, TIMOTHY HAUGH – L’ONNIPRESENZA DELLE DUE BOMBASTICHE ERINNI HA SPINTO MELANIA A PRENDERE LE DISTANZE DALLO STUDIO OVALE…

xi jinping donald trump usa cina

CHE FIGURA DI MERDA COLOSSALE PER DONALD TRUMP: A UNA SETTIMANA DALL'INTRODUZIONE DEI DAZI RECIPROCI CONTRO TUTTI I PAESI DEL MONDO, È COSTRETTO A RINCULARE E ANNUNCIA  UNO STOP DI 90 GIORNI ALLE TARIFFE, "TRANNE CHE PER LA CINA" (LE INDISCREZIONI CHE LUNEDÌ AVEVANO FATTO SPERARE LE BORSE ERANO VERE) - IL COWBOY COATTO DELLA CASA BIANCA, DOPO ESSERSI VANTATO CHE GLI ALTRI LEADER LO STESSERO CHIAMANDO PER "BACIARGLI IL CULO", SE L'È FATTA SOTTO DI FRONTE AL TRACOLLO DEI MERCATI, CHE HANNO BRUCIATO 10MILA MILIARDI DI DOLLARI. SOPRATTUTTO, SI È TERRORIZZATO QUANDO HA VISTO I TITOLI DI STATO AMERICANI DIVENTARE SPAZZATURA (IERI UN'ASTA DA 58 MILIARDI DI DOLLARI DI BOND TRENTENNALI È ANDATA QUASI DESERTA)  - PECHINO NON ABBOCCA ALLE MINACCE DEL TYCOON PERCHÉ HA LA FORZA DI RISPONDERE: GRAZIE AL PETROLIO IRANIANO E AL GAS RUSSO, POTREBBE PERSINO TRASFORMARE IN “AUTARCHICA” LA SUA ECONOMIA. E HA IN MANO L'ARMA DA FINE DEL MONDO: HA IN TASCA 759 MILIARDI DI DEBITO PUBBLICO AMERICANO - LA BORSA DI NEW YORK FESTEGGIA