MILANO SPIA - IL SOVIET DEGLI ‘AMICI’, VICINO A BONOMI, È IN POLE POSITION PER SBANCARE IL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA DELLA BPM - UNICO OSTACOLO: BANKITALIA, CHE CHIEDE ‘DISCONTINUITÀ’ (IL SINDACATO INTERNO INVECE È IN BALLO DA TEMPO) E CHE DEVE ANCORA PRONUNCIARSI SUL NUOVO ASSETTTO ‘DUALE’ - COMUNQUE VADA, PONZELLINI È SILURATO - ULTIMO SCHIAFFO A PENATI: IL SUO ACERRIMO NEMICO, BRUNO ROTA, IN CORSA PER LA PRESIDENZA DI ATM…

Da Milano Franz Brambilla Perego per Dagospia


BPM: IL SOVIET ALL'ULTIMA BATTAGLIA

L'assemblea straordinaria si svolgerà il 22 ottobre e fino a quel giorno continueremo a vedere cose che voi umani... Sabato sono state presentate le liste ufficiali per il consiglio di sorveglianza che i soci dovranno nominare appunto fra due settimane. Sono 5: gli Amici (il sindacato interno, per gli amici Soviet) con i sindacati nazionali Fisbac e Uilca; le segreterie nazionali sindacali Fiba e Fabi appoggiate dalla Sator di Matteo Arpe; la Investindustrial di Andrea Bonomi; Assogestioni; i soci non dipendenti.

Voci interne alla banca danno per molto probabile la vittoria del Soviet, di cui sarebbe alleato Bonomi (come sostiene il Corriere, tesi opposta a quella di Repubblica), per il semplice fatto che la lista degli Amici sarebbe più compatta delle altre. Sempre che Bankitalia non ci metta lo zampino, ovvero il randello, dato che nei giorni scorsi Palazzo Koch ha chiesto "discontinuità" e invece gli Amici sono andati avanti imperterriti nel solco della "continuità".

La Sorveglianza di Bankitalia potrebbe congelare il diritto di voto dei dipendenti appellandosi all'articolo 20 del Testo unico bancario, se decidesse di sanzionare l'accordo segreto sulle carriere preferenziali recentemente scoperto. Inoltre prima del 22 è attesa la risposta definitiva di Bankitalia sul nuovo statuto duale di BPM. C'è una sola certezza in questo immane (e un po' indecente) bordello: l'attuale presidente Paraponzi Ponzellini sarà fuori sia che vinca Arpe (accusato dal Soviet di volersi prendere la banca per quatto danè) sia che vinca Bonomi. E questa, in sé, ci sembra già una buona notizia. Se lo hanno scaricato anche i vecchi Amici, qualche motivo ci sarà...


ROTA PER LE ROTAIE ATM

Le nomine del cda di ATM, con la presidenza in pectore per Bruno Rota, dicono chiaramente due cose. Uno: schiaffo ad Assolombarda, che dava per fatta la canditatura del suo uomo Giuliano Asperti. Due: schiaffo a quel che resta di Filippo Penati: Rota fu il suo più grande avversario - professionalmente parlando - nella gestione di Serravalle tanto da diventare uomo di fiducia di Gabriele Albertini. Adesso tutti danno per scontata la sua nomina a presidente. E se invece Palazzo Marino volesse stupirci innalzando alla gloria delle rotaie una delle due donne - supermanager coi fiocchi - entrate nel cda? Stupiteci per favore, a Milano abbiamo bisogno di stupore. Infine, tre: la vicenda Atm dimostra che è in atto uno scontro di potere ai vertici dell'amministrazione tra neodemocrstiani e popolo arancione. Asperti era il candidato di Tabacci, Pisapippa ha spinto per Rota. La Madunina osserva incuriosita.

 

ANDREA BONOMI ANNA MARIA TARANTOLA MATTEO ARPE Filippo Penati

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