LA “SPONDA” DI LANZALONE – UOMO POTENTE, COMPETENTE E INDISPENSABILE: L’AVVOCATO DI GENOVA ERA LA "SPONDA DEL GRUPPO" PARNASI IN CAMPIDOGLIO E IN CAMBIO GLI ERA STATA PROMESSA UNA CONSULENZA “INUTILE” – LA RAGGI CI RIPENSA E AMMETTE: “FU LUI A PROSPETTARMI LA NOMINA DI GIAMPAOLETTI E IO LO PRESENTAI AI VERTICI DELLA ROMA” – LUCA CAPORILLI, BRACCIO DESTRO DI PARNASI SCARCERATO IN CAMBIO DEL CONTRIBUTO ALL'INDAGINE: “SAPEVO CHE I PARTITI…”

1 - PARNASI: «DATE A LANZALONE UNA "COSA" DA 50 MILA EURO»

Valentina Errante e Sara Menafra per "il Messaggero"

 

LUCA LANZALONE

Uomo potente, competente, indispensabile. Sono i nuovi verbali agli atti dell' inchiesta sul giro di affari attorno al nuovo stadio della Roma a descrivere il ruolo dell' avvocato Lanzalone. «Sponda» per il gruppo Parnasi a cui affidarsi in ogni circostanza. E «coinvolto in vari dossier» agli occhi del sindaco Virginia Raggi che a verbale ammette, «dopo avere letto la stampa», che l' avvocato di Bogliasco la consigliò anche nella scelta di importanti cariche di vertice al Campidoglio.

 

GLI INCARICHI A LANZALONE

luca parnasi mauro baldissoni

Luca Caporilli, collaboratore del gruppo Parnasi e considerato gola profonda dell' inchiesta, scarcerato ieri, è molto chiaro nel definire l' avvocato la «sponda del gruppo» per l' affare stadio, quello a cui riferirsi in ogni circostanza. In cambio, spiega, gli era stata promessa una consulenza che non teme di definire «inutile».

 

Il costruttore, Parnasi, la vede diversamente. Oltre alle tre consulenze contestate al momento degli arresti, si spende per far avere all' avvocato altri incarichi. È il 4 giugno scorso, pochi giorni prima dell' arresto, quando Parnasi dice al telefono all' ad di banca Carige Paolo Fiorentino: «Tu fagli fare qualcosa anche a Lanzalone, dagli 50, 30.000 euro di consulenza, fagli fare una ca...ta! Costruiamo questo percorso». Ieri sera la banca ha precisato di non aver mai conferito incarichi all' avvocato di Bogliasco.

 

RAGGI: «MI INDICÒ I MANAGER»

LANZALONE E RAGGI

Convocata in procura per la seconda volta in quattro giorni, la sindaca Raggi è costretta a fare alcune ammissioni. Fu lei, dice, a presentare Lanzalone ai vertici della Roma, come «rappresentante delle esigenze del Comune»: «Fu lui a prospettarmi la nomina di Giampaoletti come dg del Comune e di Serini all' Ipa (la cassa di previdenza dei dipendenti del Campidoglio ndr). Rivedendo gli articoli di stampa questi giorni mi è venuto in mente che si è occupato anche di altri dossier, abbiamo parlato di Atac».

LANZALONE

 

Spiegazioni che potrebbero aprire nuovi filoni di indagine, a partire dalla consulenza per la Multiservizi. Capitoli non facili da chiarire, visto che i pm Paolo Ielo e Barbara Zuin hanno già saputo che Lanzalone ha cancellato dal cellulare chat decisive. Ieri, il gip ha anche deciso di scarcerare l' ex assessore della Regione Lazio, Michele Civita, e mandare ai domiciliari lo stesso Caporilli. I finanziamenti alla politica di Parnasi erano a tutto campo. È recentissima l' intercettazione in cui, commentando il governo giallo-verde e il programma di governo con un collega, che gli dice che preferisce non pagare, «per non avere nessuno», si sfoga ridendo: «Io pago tutti per non avere nessuno!».

luca parnasi

 

I SOLDI AI POLITICI

L' attività di sostegno alla politica inizia, in realtà, alla vigilia delle elezioni. È il 14 febbraio quando Parnasi e i suoi fanno il punto. Riassumono i carabinieri in un' informativa del 18 giugno, che il costruttore «dice che Lega erano 100 e 100, ne facciamo 100 su Pentapigna qua e 100 qua, possiamo utilizzare società nostre». Uno dei suoi assistenti gli specifica che «la strutturiamo una sul giornale e un' altra sulla radio» e gli propone un passaggio pubblicitario «alle tre di notte su Radio Padania». Nonostante l' investimento, Parnasi risponde secco: «No» e si raccomanda che invece siano «preparati dei contratti dal legale di fiducia», Nabor Zaffiri.

 

LUCA PARNASI - MAURO BALDISSONI - SIMONE CONTASTA - MARCELLO DE VITO - LUCA BERGAMO - VIRGINIA RAGGI

Nei giorni successivi, quando un fidatissimo di Parnasi chiama il tesoriere della Lega, Paolo Centemero, l' argomento è di nuovo la «pubblicità»: «Il collaboratore precisa che vuole fare un contratto, per fare uscite pubblicitarie radiofoniche», scrivono i carabinieri. I due concordano sul fatto che sia meglio parlarne di persona. Col commercialista del Carroccio, Andrea Manzoni, lo stesso collaboratore parlerà di incontrare una «terza persona» in via Bellerio.

STADIO ROMA

 

Di febbraio sono anche i contatti tra Domenico Petrolo, tesoriere dalla fondazione vicina al Pd Eyu e il gruppo Parnasi. Agli atti risulterà una consulenza da 150mila euro. Di certo, però, a febbraio Petrolo insisteva perché il pagamento arrivasse, perché, negli «ultimi giorni», li aiuterà molto. Per i carabinieri, il riferimento è alla campagna elettorale.

 

2 - LE AMMISSIONI DI CAPORILLI, PRIMO SCARCERATO «COSÌ POTEVAMO CONTROLLARE IL CAMPIDOGLIO»

Valentina Errante e Sara Menafra per "il Messaggero"

 

LANZALONE E LUIGI DI MAIO

Ammette a verbale che la procura di Roma non ha frainteso il senso delle intercettazioni e che l' impianto dell' accusa è corretto. Luca Caporilli, classe 64, geometra, dal 2011 in forza al gruppo Parnasi, ora scarcerato anche alla luce del suo contributo all' indagine, ha puntellato l' inchiesta della procura di Roma sul «sistema stadio» in alcuni passaggi decisivi.

 

Ammettendo i pagamenti alla politica e il ruolo che, in tutta la vicenda Tor di Valle, aveva l' avvocato Lanzalone. Nel corso di due lunghi interrogatori, con al fianco gli avvocati Pierpalo Dell' Anno e Michelangelo Curti, si difende, prendendo le distanze dalle scelte del patron dello stadio Luca Parnasi. Davanti al pm Barbara Zuin, il geometra, da settembre 2017 consulente d' oro di Eurnova (200mila euro l' anno) e ora accusato di associazione a delinquere, ha spiegato come non condividesse la linea del capo.

luca parnasi

 

Racconta dei finanziamenti alla politica: «Parnasi non ha mai fatto mistero con noi collaboratori della necessità di finanziare i partiti per potere lavorare. Sapevo che molti di loro richiedevano denaro e che Parnasi accettava le loro richieste. Non sapevo se i finanziamenti fossero leciti o illeciti», ammette che a chiederli sia stato anche Michele Civita. Un clima, aggiunge, che già da tempo lo aveva portato alla decisione di lasciare l' azienda.

 

LE CONSULENZE

stadio della roma

Il pentito, prima davanti al gip, poi con i pm, ha ricostruito il rapporto del gruppo Parnasi con Lanzalone: «Era quello che cercava di risolvere i problemi, cercando anche di fare in modo che l' amministrazione comunale capisse le nostre criticità. Una sponda... un appoggio». Un passaggio fondamentale, per l' impianto dell' accusa.

 

Le attenzioni per il gruppo, secondo la procura e secondo Caporilli, sarebbero state ricompensate: «Un incarico al suo studio. Io lo dico che non ero d' accordo su quella cosa, lo dico chiaramente, perché cosa c' entrano gli avvocati? Non c' entravamo nulla su quella cosa». Ma l' ex dipendente di Parnasi ricostruisce anche i tempi e spiega che fino alla vigilia degli arresti Lanzalone ha continuato a occuparsi dello stadio.

LANZALONE RAGGI DI MAIO

 

LE INFRASTRUTTURE

Quando gli viene contestata un' intercettazione nella quale dice a un tecnico, che faceva osservazioni a proposito della viabilità per la mancata costruzione del ponte di Traiano («No, ma tu queste cose te le devi tenere per te») il pentito è pronto a chiarire: «Intendevo dire che il Business Park si riduce, non provoca nessun miglioramento, non funziona lo stesso. Perché? Perché tanto per andare al Business Park tutte le persone continuano a fare l' Ostiense... oltre alla eliminazione del ponte sul Tevere c' era anche la riqualificazione diversa della Via Ostiense per andare incontro alle esigenze del traffico».

LUCA LANZALONE

 

Pur lavorando all' interno di un sistema, provò a migliorare gli interventi infrastrutturali: «Il ponte sul Tevere noi dovevamo farlo e questo ponte sul Tevere ci veniva, tra virgolette, compensato con della volumetria aggiuntiva, così come le altre opere di carattere generale».

 

Singolare, nell' ottica di Caporilli, è l' atteggiamento tenuto dalla Sovrintendenza, che dopo aver posto un vincolo sulle tribune progettate dall' architetto Lafuentes, accetta che Parnasi prometta di realizzarne altre «finte»: «Era un modo per accontentare il sovrintendente».

 

 

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