STALK SCIO'! ARRESTATO LO STALKER DI LARA COMI, UN 47ENNE EX CANDIDATO SINDACO DI SINISTRA E LIBERTÀ A JESOLO: SI ERA PRESENTATO ALLA PARTITA DI CALCIO DELLE PARLAMENTARI CON UN ANELLO IN TASCA: ''NON VUOI CAPIRE CHE CI AMIAMO?'' - SOLO CHE GIOVANNI BERNARDINI AVEVA IL DIVIETO DI AVVICINARSI A PIÙ DI 500 METRI E AD ASPETTARLO C'ERA LA DIGOS - LEI: ''SPERO SIA LA FINE DI QUESTO INCUBO CHE DURA DA MESI''
LO STALKER DI LARA COMI ERA CANDIDATO CON LA SINISTRA ARRESTATO CON L' ANELLO PER LEI
Barbara Gerosa per il ''Corriere della Sera''
lara comi squadra parlamentari calcio
Venerdì mattina l' imprenditore Giovanni Bernardini, attivo nelle energie rinnovabili, ha indossato jeans e t-shirt verde, sistemato i capelli brizzolati, salutato la mamma con cui abita a Jesolo, città della quale è stato candidato sindaco per Sel e Italia dei valori, ha appoggiato in una custodia un anello con brillante ed è uscito. Sulla Mercedes classe A ha guidato per trecento chilometri dopo aver impostato il navigatore dal Veneto a Lecco, campo sportivo da 7 della società «Rovinata», un prato artificiale dove alle 15 era in programma una partita di calcio delle parlamentari italiane.
Bernardini, 47 anni e laurea in Economia e Commercio, è entrato, si è seduto sul muretto che serve da tribuna e all' ingresso in campo dell' onorevole Lara Comi s' è avvicinato alla rete. In mano aveva quell' anello. «Suggello» della sua ossessione divenuta persecuzione.
L' eurodeputata di Forza Italia è stata nel mirino per un anno.
Pedinata, destinataria di sms e lettere e telefonate, e ancora sms e lettere e telefonate. Di giorno, di notte. Ed è stata seguita. Seguita sempre, seguita ovunque. Seguita con una furia maniacale che a breve, è convinzione degli investigatori, avrebbe ulteriormente esondato. Nell' agguato. Agli agenti Bernardini ha ripetuto che Comi era «la parte cattiva della coppia». Forse già pensava a come «punirla». Diventa adesso un esercizio fuorviante e oltremodo dannoso parlare di un «semplice ammiratore».
giovanni bernardini candidato sindaco jesolo
L' imprenditore preparava la sua agenda basandosi su un doppio canale di eventi: il lavoro e gli impegni dell' onorevole 34enne. C' era lucida pianificazione. Dove lei era, lui doveva esserci. A costo di sorbirsi infiniti viaggi. Convinto di riuscire, prima o poi, a «farla ragionare» e lasciar vincere la «forza dell' amore». Bernardini, l' altro giorno, a bordo del terreno di gioco, non poteva stare. Il Tribunale di Busto Arsizio aveva disposto un divieto di avvicinamento di almeno mezzo chilometro di distanza.
Divieto aggirato. Con costanza e ostinazione. Però a Lecco, a sorvegliare, c' era per fortuna Domenico Nera, il capo della Digos, uno di quegli sbirri vecchio modello, che sanno vedere . Alla vigilia di venerdì, nell' ultima riunione preparatoria, Nera aveva esaminato ogni singolo politico presente per inquadrare gli eventuali pericoli. E il principale pericolo era Giovanni Bernardini.
Dell' imprenditore aveva memorizzato il viso nelle fotografie tratte anche dal profilo Facebook. Ha fissato il pubblico e l' ha trovato. L' ha avvicinato e preso sottobraccio. Fuori c' era una «volante» pronta. L' imprenditore stalker è salito con destinazione, in rapido ordine, la Questura e il carcere. Il processo dirà quanti anni dovrà farsi. Per intanto solo la vittima può descrivere l' agonia.
lara comi prende in braccio alessandra mussolini a madrid
Ha detto Comi: «L' incubo è finito. La polizia, che ringrazio e continuerò a ringraziare, ha provveduto a fermare la persona che minacciava la mia serenità e la mia libertà. Le cronache di questi giorni raccontano storie terribili, raccontano tragedie. A maggior ragione, il mio impegno per una nuova cultura del rispetto delle donne e per la piena applicazione delle norme contro la violenza sarà sempre più assiduo».
Venerdì, e non unicamente per le minacce ricevute da Bernardini (Comi abita a Saronno, in provincia di Varese, luogo «fertile» per i movimenti e le intimidazioni anarchiche), l' onorevole era scortata. Una difesa particolarmente elevata proprio nel timore che, se presente, lo stalker potesse decidere di «chiudere i conti».
Alle elezioni comunali di Jesolo nel 2012, va da sé, Bernardini, originario di San Donà di Piave, aveva messo insieme un nulla, duecento voti in una cittadina di 26mila abitanti. Appassionato fin da ragazzino di politica, con esperienze per sua stessa ammissione «non significative», aveva deciso di accettare la sfida di Sel e Italia dei valori forte di un programma contrario ad «affarismi e consociativismo», e a «interessi particolaristici e speculativi».
Parole in libertà che nascondevano le vere parole: giuramenti di fedeltà eterna a Comi, garanzia di un'«unione» piena di momenti magici e irripetibili, l' invito-ordine a capitolare e rassegnarsi. Era imbufalito, mentre piegato con la testa in giù lo caricavano sulla «volante». Non ce l' aveva con se stesso, l' imprenditore. E nemmeno con gli «sbirri». Ce l' aveva con l' onorevole, «che si ostina a non voler capire».