renzi boschi di maio grillo

ECCO PERCHÉ RENZI HA APERTO A POSSIBILI MODIFICHE DELLA LEGGE ELETTORALE: STANDO AI SONDAGGI IL MOVIMENTO 5 STELLE SORPASSA IL PD E CON L'ITALICUM VA AL GOVERNO - SI VOTASSE OGGI I CINQUESTELLE PRENDEREBBERO IL 32% DEI VOTI, IL PARTITO DEMOCRATICO SI FERMEREBBE AL 30

ITALICUMITALICUM

Ilvo Diamanti per “la Repubblica”

 

Le recenti elezioni amministrative hanno lasciato il segno, anche sul piano politico nazionale. Il recente sondaggio condotto da Demos per l' Atlante Politico di Repubblica lo conferma. Infatti, secondo gli italiani (intervistati) alle amministrative di giugno c' è un solo vincitore. Il M5S. L' unico partito a essersi rafforzato in ambito nazionale (lo pensa circa l' 80 per cento). Mentre gli altri si sono indeboliti. Più di tutti, il Pd di Renzi. Le stime elettorali riflettono queste valutazioni.

BOSCHI ITALICUMBOSCHI ITALICUM

 

In caso di elezioni politiche, infatti, Demos attribuisce al M5S oltre il 32% dei voti validi. Circa 5 in più, rispetto alla precedente rilevazione, condotta in aprile. Mentre il Pd si attesta poco oltre il 30%. Stabile, rispetto ai mesi scorsi. Dietro queste due forze politiche c' è quasi il vuoto. Lega e Forza Italia non raggiungono il 12%. Anche se si coalizzassero, "costretti" dalle regole dell' Italicum, avrebbero poche possibilità (ad essere prudenti) di arrivare al ballottaggio. Gli altri partiti, tutti, arrivano a fatica al 5%.

a montecitorio per il voto sull italicuma montecitorio per il voto sull italicum

 

Su queste basi, si rafforzerebbe ulteriormente il M5S, ma, soprattutto, si ridisegnerebbe il sistema dei rapporti di forza fra soggetti politici. Il tripolarismo imperfetto, emerso nel voto amministrativo, in ambito nazionale si ridurrebbe a un bipartitismo. Infatti, il Pd di Renzi e il M5S, insieme, intercetterebbero quasi i due terzi dei voti. Mentre il rimanente terzo degli elettori appare diviso e frammentato.

 

ILLUSTRAZIONE DI DOMENICO DE ROSA RENZI ITALICUM ILLUSTRAZIONE DI DOMENICO DE ROSA RENZI ITALICUM

Il M5S, peraltro, in caso di ballottaggio vincerebbe largamente. Come, d' altronde, è avvenuto, alle amministrative, nei comuni maggiori dove il M5S, è riuscito ad arrivare al secondo turno, riuscendo ad affermarsi praticamente dovunque. In 19 comuni maggiori su 20. Tra i quali, anzitutto, Roma e Torino. Il M5S, infatti, oggi appare il principale canale per raccogliere il dissenso contro i partiti "tradizionali". Ma, soprattutto, di intercettare il voto "anti-renziano" dall' intero arco politico. In particolare al centro e a destra. Infatti, secondo il sondaggio, il M5S, in caso di ballottaggio, prevarrebbe di quasi 10 punti sul Pd (54,7 a 45,3).

RENZI BOSCHIRENZI BOSCHI

 

Mentre nel confronto con i Forza-leghisti non ci sarebbe storia. Quasi 20 punti di distacco.

Si spiegano anche - soprattutto - così le crescenti perplessità, nella maggioranza, verso l' Italicum, la legge elettorale approvata da questo governo. Che entra in vigore proprio oggi. Riproduce, per molti versi, il dispositivo adottato per l'elezione dei sindaci. Con effetti sicuramente poco gradevoli e graditi per il PdR. E il suo leader.

 

luigi di maio  foto  ilaria magliocchetti lombiluigi di maio foto ilaria magliocchetti lombi

Peraltro, echeggiando la nota definizione di Giorgio Galli, emerge un bipartitismo "meno" imperfetto di qualche tempo fa. Quando il M5S si proponeva come un' opposizione, ma non come un' alternativa. Appariva, cioè, un collettore e un contenitore del risentimento. Ma senza speranza. Senza possibilità di governare. Perché non veniva votato per questa ragione. Dopo le elezioni amministrative di giugno, però, le opinioni degli elettori, al proposito, sembrano cambiate. Oggi, infatti, quasi due elettori su tre considerano il M5S in grado di governare le città dove si è affermato. Mentre la maggioranza non lo ritiene ancora una forza di governo a livello nazionale.

 

RENZI BOSCHIRENZI BOSCHI

Tuttavia gli orientamenti stanno cambiando, anche sotto questo profilo. Visto che oltre 4 elettori su 10 pensano che il M5S sarebbe in grado di governare il Paese. Ancora una minoranza. Ma larga. Cresciuta di oltre 10 punti negli ultimi mesi.

 

La polarizzazione politica, che emerge a livello elettorale, si riflette anche sul piano della "fiducia" personale. Beppe Grillo, infatti, raggiunge - quasi - Renzi. Mentre Di Maio lo supera. E De Magistris, rieletto sindaco di Napoli senza problemi, lo affianca. Segno che anche a sinistra esiste un' area di dissenso nei confronti del premier. Tuttavia, nonostante i deludenti risultati delle amministrative, la fiducia personale verso Renzi, negli ultimi mesi, resta stabile.

luigi di maio con beppe grillo e roberto ficoluigi di maio con beppe grillo e roberto fico

 

Intorno al 40%. E il consenso nei confronti del suo governo cresce di qualche punto. Fino al 42%, Probabilmente, per due ordini di ragioni. La prima, di natura politica interna, riflette la tensione bipolare, alimentata dalla sfida antipolitica del M5s. Che polarizza i consensi e i dissensi intorno ai due protagonisti: il M5s e Renzi. D' altra parte, vi sono altri fattori, che attraggono l' opinione pubblica intorno al governo.

 

Di natura prevalentemente esterna. La domanda di sicurezza, in primo luogo. Alimentata dall' immigrazione, che continua a generare preoccupazione. Poi, la questione europea, drammatizzata dalla Brexit. Gran parte degli italiani ne teme gli effetti. E per questo si assiste a una crescita di consensi verso la UE. E a un aumento del sostegno all' euro.

luigi  di  maio foto  ilaria magliocchetti lombiluigi di maio foto ilaria magliocchetti lombi

 

Si tratta del riflesso di tendenze note. Fra gli italiani, infatti, anche in passato il timore dei possibili effetti dell' uscita dalla UE e dall' euro prevaleva largamente sull' insoddisfazione nei confronti di entrambe le istituzioni. Oggi che questa prospettiva non è più così ipotetica e che la costruzione europea scricchiola in modo preoccupante, il sentimento europeista si rafforza. Per reazione. Se venisse proposto anche in Italia un referendum Ita-exit, sull' uscita del nostro Paese dall' Unione europea, secondo il sondaggio di Demos, i due terzi degli elettori italiani voterebbero contro. Cioè, per rimanere nella Ue.

 

Solo fra gli elettori della Lega la maggioranza voterebbe per uscire. Tutti gli altri, compresi quelli del M5S, sceglierebbero di rimanere "uniti". Per prudenza, perché non si sa mai… Il clima di tensione internazionale, l' instabilità europea, l' insicurezza interna, dunque, sembrano rafforzare, in qualche misura, anche il sostegno al governo nazionale. A chi lo guida. Nonostante tutto.

salvinisalvini

 

BERLUSCONI E SALVINIBERLUSCONI E SALVINI

Magari per reazione alle "minacce" che provengono dall' esterno. Ma anche perché, di fronte al bipolarismo tra politica e anti- politica, in questa fase il richiamo della "politica" diventa più forte. Più credibile. D' altronde, in tempi tanto incerti, aggiungere altri motivi di incertezza: suscita ulteriore incertezza. E il richiamo del "nuovo ad ogni costo", almeno quando si tratta del governo nazionale, diventa meno attraente. Sul mercato politico, molti preferiscono, per prudenza, affidarsi al semi-nuovo. Almeno per adesso. Domani è un altro giorno. Si vedrà.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…