NON MORIREMO DI AUSTERITY - ALLA BIENNALE DELL’ECONOMIA COOPERATIVA DI BOLOGNA, STIGLITZ E PRODI SI UNISCONO CONTRO IL RIGORISMO DI MERKEL E SCHAEUBLE: “NEI TEMPI DI MAGRA DEVI SPENDERE DI PIÙ E IN QUELLI DI GRASSA RISPARMIARE. IL DEFICIT AL 3%? CIFRA PESCATA IN ARIA”
Nicola Lillo per “la Stampa”
Se c' è una cosa su cui Romano Prodi e Joseph Stiglitz si trovano d' accordo è la critica alla Germania e alla sua politica di austerità che fa male all' Europa. Di questo passo, per il Nobel dell' economia e per l' ex presidente dell' Ue, l' euro rischia grosso, ed è quindi tempo di pensare all' interesse generale e non a quello dei singoli Paesi. Secondo i due, i decimali di Pil e di deficit non possono ingabbiare la crescita di cui l' Europa ha bisogno.
Stiglitz, tra gli economisti più noti del pianeta, si scaglia contro «un sistema di austerità imposto dall' arrivo della crisi, quando si è pensato di poter tenere basso il deficit al 3%, il debito sotto al 60% e bassa l' inflazione». Ma il Nobel si chiede da dove arrivino queste percentuali, «non c' è nessuno studio, il 3% è stato pescato in aria e il 60% dal cielo». Mentre fra Roma e Bruxelles si continua a parlare di punti percentuali, in una sala gremita di Bologna, in occasione della Biennale dell' economia cooperativa, tre economisti come Stiglitz, Prodi e il francese Jean-Paul Fitoussi fanno il processo all' Europa, in vista di un 2017 che per le elezioni in Germania e in Francia si prospetta difficile.
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Per Prodi, la traduzione delle parole del Nobel americano non dovrebbe essere in italiano, ma in tedesco - scherza ricevendo l' applauso della sala. Oggi per il professore si lavora sul breve periodo in economia e in politica, ed è questo il punto debole della società: «Nei tempi di magra - spiega - devi spendere di più e in quelli di grassa risparmiare, ma oggi la dottrina va in senso opposto». Stiglitz ribadisce che si può stare in Europa senza essere nell' euro, come fa la Svezia, e come potrebbe anche fare l' Italia in futuro.
Per lui quello che sarà l' euro è un punto interrogativo, ma per Prodi non è così.
Tutto dipende da come la cancelliera Merkel deciderà di proseguire nelle sue politiche, perché essere leader vuol dire «tenere conto degli interessi di tutti. Se si continua così l' euro è a rischio, perché non c' è chi pensa all' interesse generale».
Ma uscire dall' euro vorrebbe dire «fare come l'Italia dopo il Rinascimento e scomparire per quattro secoli», spiega l'ex premier. Già da commissario dell' Ue, Prodi attaccò le politiche di austerità e il patto di stabilità, definendolo «stupido». Definizione ricordata da Fitoussi, che chiede maliziosamente perché poi da premier Prodi abbia applicato tutti i termini del patto. L'ex presidente del Consiglio spiega che «bisogna dimostrare di essere all' altezza degli altri Paesi e seguire le regole».
Stiglitz, in un momento fondamentale per la storia degli Stati Uniti, ha poi voluto parlare del Ttip, il trattato di libero scambio tra Europa e Usa, che secondo lui porterà a un beneficio pari a zero: «Questi non sono accordi commerciali, ma aiutano solo le grandi aziende. Probabilmente non sarà ratificato dal Congresso, e entrambi i candidati alla presidenza degli Stati Uniti sembrano essere contrari».