STRATEGIA DELL’EMULAZIONE: ALFANO CHIEDE AI MINISTRI DI USARE SCORTE E AUTO BLU

F.Sar. per il "Corriere della Sera"

È il rischio più temuto dagli esperti della sicurezza, perché è il gesto che non si può prevedere. L'azione isolata di chi decide di sparare all'impazzata oppure di farsi esplodere di fronte a un luogo simbolo. Il culmine di una tensione che adesso convince i vertici degli apparati a rimodulare i dispositivi di protezione, rivedere il livello di tutela personale.

Saranno i componenti del nuovo governo guidato da Enrico Letta i primi a finire sotto osservazione e forse non è un caso che il neoministro dell'Interno, durante la relazione al Consiglio dei ministri abbia raccomandato i colleghi a «non avere remore a utilizzare le macchine di servizio e farsi proteggere dalla scorta». Poi si passerà a una revisione generale che ogni comando provinciale dovrà compiere in sintonia con il ministero dell'Interno.

C'è paura e tensione tra chi deve garantire l'ordine pubblico e l'incolumità di personalità e cittadini, c'è grande preoccupazione per un clima che si fomenta giorno dopo giorno. Nessuna segnalazione specifica è giunta nelle ultime settimane su un pericolo di ritorno all'eversione, ma più volte - soprattutto quando sono stati pianificati i servizi di ordine pubblico - è stato specificato come il disagio sociale possa diventare un detonatore micidiale ed è su questo che adesso bisogna intervenire.

Non a caso il titolare del Viminale Alfano, dopo aver specificato che «ad un primo esame la vicenda può essere ricondotta a un gesto isolato sul quale comunque sono in corso ulteriori accertamenti», chiarisce come «la situazione generale non desta preoccupazioni, ma i servizi sono stati comunque intensificati».

E il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro in serata specifica: «Siamo pronti ad affrontare ogni situazione». Il timore più alto riguarda eventuali atti di emulazione. E di fronte a questo si può cercare di ridurre il danno con un forte dispositivo di prevenzione, ma gli analisti sono concordi nel ritenere che sia impossibile assicurare il livello zero di pericolo.

Anche per questo viene escluso che ci siano state falle nel sistema di protezione delle sedi istituzionali e in particolare di Palazzo Chigi. Quando l'attentatore Luigi Preiti è arrivato in piazza Colonna, a pochi metri dalla sede del governo, i carabinieri stavano transennando l'area, proprio per prepararsi all'arrivo dei ministri dopo il giuramento al Quirinale.

Ma, questo viene specificato al Viminale, «è impensabile che si possa blindare e chiudere il centro di Roma, militarizzare la capitale d'Italia, così come ogni altra città. Anche perché questo avrebbe come unico effetto quello di ampliare la zona di rischio senza garantire maggiore protezione».

Il problema, questa è la convinzione degli analisti, è invece stroncare qualsiasi iniziativa che possa fomentare la piazza ed eccitare gli animi. Non a caso si ricorda come lo stesso Beppe Grillo la scorsa settimana, nel giorno della votazione del capo dello Stato che ha confermato al Quirinale Giorgio Napolitano, aveva prima annunciato «la marcia su Roma» e poi deciso addirittura di non partecipare ad alcuna manifestazione proprio per evitare il pericolo che qualcuno potesse decidere di andare oltre le proteste verbali risuonate per tutto il pomeriggio davanti a Montecitorio.

Non è affatto casuale che proprio ai politici, ai rappresentanti delle istituzioni, si rivolgano adesso i sindacati di polizia. Enzo Letizia, segretario dell'Associazione funzionari, evidenzia come «i luoghi della rappresentanza democratica sono diventati i bersagli simbolici ed ideali per gesti di disperati, che pensano di non avere nulla da perdere» e chiede «alla politica di non lasciare da soli gli uomini e le donne delle forze di polizia ad affrontare i disperati di questo Paese».

Grande preoccupazione viene espressa anche dal segretario del Sap Nicola Tanzi secondo il quale «al momento le motivazioni esulano dalla politica in senso stretto, però bisogna stare attenti che l'onda del disagio sociale non venga cavalcata da chi non aspetta altro che strumentalizzarla».

 

 

Angelino Alfano AUTOBLU AUTOBLU LUIGI PREITI L ATTENTATORE DI PALAZZO CHIGICARABINIERE FERITO DALLA SPARATORIA A PALAZZO CHIGI DOPO LA SPARATORIA A PALAZZO CHIGIPalazzo Chigi

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…