STRINGETE IL CULATELLO! - BERSANI HA BEN RAGIONE A PREOCCUPARSI: SE FINORA È STATA SEMPRE DATA PER SCONTATA LA SUA VITTORIA NELLE PRIMARIE, NONOSTANTE IL FASTIDIOSO ROTTAMATORE RENZI, ALCUNI SONDAGGI PREVEDONO L’INCREDIBILE - SECONDO LE ANALISI COMMISSIONATE DAL SINDACO DI FIRENZE, SE L’AFFLUENZA ALLE PRIMARIE FOSSE ALTA, IL ROTTAMATORE STACCHEREBBE CULATELLO DI OTTO PUNTI...

Claudio Cerasa per "Il Foglio"

Che cosa dicono esattamente i sondaggi riservati che ogni lunedì pomeriggio Matteo Renzi riceve da Fabrizio Masia? Cerazade ha intercettato le rilevazioni delle ultime tre settimane offerte al sindaco di Firenze dal sondaggisti dell'Emg e il risultato di queste rilevazioni è interessante e in controtendenza rispetto a molti sondaggi diffusi in queste ore da altri istituti di ricerca. I sondaggi in questione sono stati realizzati su un campione di mille persone tra il 18 e il 19 ottobre, il 25 e il 26 ottobre e tra il 31 ottobre e il primo novembre (cinque giorni prima cioè di essere consegnati al sindaco di Firenze) e offrono un quadro diverso rispetto a quello descritto da altre rilevazioni.

In sostanza, dicono i sondaggi Emg, prendendo in considerazione uno scenario di alta affluenza alle primarie (circa 4 milioni di persone) e mettendo insieme gli elettori certi e quelli probabili viene fuori che Matteo Renzi è sempre in vantaggio rispetto al segretario del Pd. Nel sondaggio consegnato al sindaco di Firenze lunedì 22 ottobre Renzi è al 38,2 e Bersani al 36,9 (con Vendola al 20 per cento). Nel sondaggio consegnato lunedì 29 ottobre Renzi guadagna un punto e arriva a 39,2, mentre Bersani guadagna lo 0,7 per cento e arriva al 37,6 (con Vendola al 19,5). Nel sondaggio consegnato invece ieri pomeriggio i risultati sono ancora più significativi e, secondo Masia, Renzi, ha guadagnato 3,9 punti rispetto alla settimana precedente arrivando a quota 43,1, con Bersani a quota 34,9 staccato rispetto a Renzi di 8,2 punti (con Vendola al 17,9).

Dunque, per quanto riguarda questo scenario, il sindaco di Firenze risulta sempre in testa, ed è comprensibile quindi che Renzi punti molto sull'alta affluenza per avere possibilità di imporsi rispetto al segretario del Pd. Nel secondo scenario preso in considerazione da Masia, invece, scenario che prende in considerazione solo gli elettori certi e un contesto di bassa affluenza, le cose cambiano. Il cinque ottobre Bersani è al 41 per cento, Renzi al 32, Vendola al 19,7. Una settimana dopo Bersani sale al 41,5, Renzi sale al 35,7 e Vendola scende al 19,5.

Lunedì scorso invece Masia ha registrato un progresso di Renzi anche in questo contesto e secondo il sondaggista il risultato, mettendo insieme bassa affluenza (dunque circa 2 milioni di elettori) ed elettori certi, è questo: Bersani 41,8; Renzi 39,8; Vendola 13,1. Dunque, secondo questi sondaggi, la partita è aperta. E se è vero che il successo di Renzi dipenderà molto da quanti elettori andranno a votare, leggendo i dati di lunedì non è detto che il sindaco di Firenze sia destinato a perdere al primo turno anche in caso di bassa affluenza. I dati sono interessanti, i dettagli li trovate tra poco qui.

 

MATTEO RENZI A PORTA A PORTA - SULLO SFONDO BERSANIRENZI E BERSANI sagomejpeg jpegPIERLUIGI BERSANI E MATTEO RENZIRENZI-BERSANI

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