IL SULTANO ERDOGAN, COME PREVISTO, HA VINTO AL PRIMO TURNO LE PRESIDENZIALI TURCHE - NONOSTANTE LE PESANTI ACCUSE DI CORRUZIONE E AUTORITARISMO, A TRAINARE IL NUOVO TRIONFO HA CONTRIBUITO IL SUCCESSO ECONOMICO DEGLI ULTIMI DIECI ANNI
Tayyip Erdogan, come previsto, ha vinto al primo turno le presidenziali turche. Le prime elezioni dirette del capo dello Stato hanno incoronato il neo sultano del XXI secolo al potere dal 2002, leader del partito «islamico-moderato» Akp, per 5 anni (rinnovabili per un’altra volta) al palazzo di Cankaya, il Quirinale turco.
supporter turchi di erdogan a berlino
Subito dopo l’annuncio della vittoria, prima di recarsi ad Ankara, Erdogan si è recato a pregare a Istanbul nella moschea Eyup Sultan di Istanbul subito. Un gesto dal forte valore simbolico: la moschea è stata edificata per volere di Maometto II il conquistatore di Costantinopoli e qui si recavano i nuovi sultani a pregare prima di assumere il potere.
Il premier islamico Erdogan, 60 anni, ha così messo a segno l’ottavo successo elettorale consecutivo in 12 anni contro l’opposizione laica, forse il più importante, diventando il nuovo capo dello stato turco trionfando fin dal primo turno alle presidenziali. Il successo suscita però l’allarme dell’opposizione, che teme una ulteriore deriva islamica e autoritaria per il Paese.
TURCHIA - PROTESTE CONTRO IL GOVERNO ERDOGAN.
Erdogan ha già chiarito che, forte dell’investitura popolare legata alla vittoria al primo turno, intende mantenere il controllo del paese anche nelle sue nuove funzioni. Con il 98% delle schede scrutinate, Erdogan ottiene il 52%, contro il 39% al principale candidato dell’opposizione, il conservatore Ekmeleddin Ihsanoglu, appoggiato da sinistra e destra laiche di Chp e Mhp, una mossa non capita da molti elettori socialisti che non lo hanno votato. Il leader curdo Selahattin Demirtas è al 9%.
PROTESTE ANTI ERDOGAN A BERLINO
Ma la vittoria annunciata dai sondaggi di Erdogan, dopo il trionfo a sorpresa di marzo nonostante le pesanti accuse di corruzione e autoritarismo mosse al premier (la tangentopoli turca) sembra avere demoralizzato molti elettori dell’opposizione. Erdogan ha saputo invece galvanizzare il proprio elettorato - religioso e conservatore - granitico nell’appoggio al «Grande Uomo». Il nuovo presidente turco sostituirà, a fine mese e per cinque anni, il compagno di partito Abdullah Gul a Palazzo Cankaya, residenza dei capi dello stato della Mezzaluna dai tempi del fondatore della repubblica Mustafa Kemal Ataturk.
PROTESTE ANTI ERDOGAN A BERLINO
Il neo presidente ha già chiarito di volere restare almeno fino al 2023, l’anno fatidico del centenario della fondazione della repubblica da parte di Ataturk sulle rovine dell’impero ottomano: ha promesso ai suoi elettori la nascita, da oggi, di una«Nuova Turchia» e di fare del paese entro il 2023 la decima potenza economica mondiale. In effetti Erdogan arriva alla poltrona più alta dello stato turco con una concentrazione di poteri senza precedenti dai tempi dei sultani: controlla parlamento, potere giudiziario, mass media, polizia, esercito e servizi segreti, domina l’economia.
PROTESTE ANTI ERDOGAN A BERLINO
A trainare il nuovo trionfo ha contribuito il successo economico degli ultimi dieci anni, il reddito pro capite triplicato, la scalata al 17° posto nell’economia mondiale. Sarà «il presidente del popolo», ha annunciato, e sposterà verso palazzo Cankaya poteri presidenziali alla francese, scegliendo un premier che non gli faccia ombra. Per questo sembra escluso che la guida del partito islamico e del governo possa andare a Gul, che negli ultimi anni si è più volte scontrato con lui.
Il nuovo trionfo di Erdogan interviene in una fase di grandi incertezze per il paese, con i jihadisti dello Stato islamico (Isis) che dilagano lungo le frontiere meridionali in Siria e Iraq, e minacciano di «liberare» Istanbul. Un boomerang per il sultano di Ankara, che l’opposizione ha più volte accusato di giocare con il fuoco aiutando in Siria i gruppi armati jihadisti contro Bashar al Assad e contro i curdi-siriani.