travaglio mieli

SENTI CHI PARLA! LE “SUPERCAZZOLE” DELLO SMEMORATO PAOLINO MIELI SUI MAGISTRATI CATTIVI CHE POTREBBERO INGUAIARE Il GOVERNO DRAGHI VIA “IL FATTO QUOTIDIANO”-5STELLE - DIMENTICO, IL TAPINO, DI AVER DIRETTO IL ''CORRIERE'' MANETTARO NEGLI ANNI DI TANGENTOPOLI (1992-1997) CON TANTO DI “SCOOP” (PILOTATO DA SCALFARO E BORRELLI) SULL’AVVISO DI GARANZIA PER CORRUZIONE AL PREMIER IN CARICA BERLUSCONI (22 NOVEMBRE 1994) E IMMEMORE DELLE MIGLIAIA DI POLITICI ARRESTATI IN ATTESA DI GIUDIZIO E MESSI ALLA GOGNA DAI SUOI CRONISTI ANTI-CASTA, IN NOME DELLA FIAT (AGNELLI & ROMITI), PRIMA AZIENDA PER DAZIONI MILIARDARIE AI PARTITI, NONCHE' PROPRIETARIA DEL QUOTIDIANO DI VIA SOLFERINO

paolo mieli corriere della sera

     DAGONOTA

Senti chi parla! Dopo aver attraversato con il suo faccione a forma di salvadanaio l’intero pianeta del talk nel corso dell’ultima crisi di governo, profettizzando a cazzo di cane un Conte Ter o la via del voto, l’altro giorno l’erede del tuttologo catodico, la mitica macchietta napoletana Alessandro Cutolo, l’ex Buddino di via Solferino, Paolo Mieli, si è offerto pure ai microfoni di Radio24.

 

DI PIETRO - COLOMBO - FRANCESCO SAVERIO BORRELLI

E stavolta indossati i panni del cuoco (smemorato) ha regalato agli uditori una ribollita (acidula) sui danni giudiziari “che negli ultimi trent’anni hanno avuto chi aveva soprattutto una immagine forte”.

sede del corriere della sera in via solferino a milano 2

 

Dimentico, il tapino, di aver diretto il Corriere della Sera “manettaro” negli anni di Tangentopoli (1992-1997) con tanto di “scoop” (pilotato da Scalfaro e Borrelli) sull’avviso di garanzia per corruzione al premier in carica Berlusconi (22 novembre 1994)

 

e immemore delle migliaia di politici arrestati in attesa di giudizio e messi alla gogna dai suoi cronisti anti-casta, oggi Mieli è preoccupato (sic!) per le sorti di Mario Draghi che potrebbe essere la prossima vittima indiretta della magistratura (cattiva).  

 

OSCAR LUIGI SCALFARO

«Guardo cosa bolle in pentola, e vedo che un giornale come il Fatto Quotidiano è schierato dalla parte degli scissionisti dei 5 Stelle”, osserva il Paolino falso garantista. E aggiunge mielesco: “Sarebbe una forma di libera espressione giornalistica se non sapessimo che il Fatto è un giornale molto caro alla magistratura più militante. Aspettiamo e vediamo (…)”.

 

Per concludere: “A volte non c'è stato neppure bisogno di prendere di mira il presidente del Consiglio. Nel 2008 il meccanismo che portò alla caduta di Prodi fu innescato dall'inchiesta contro Clemente Mastella, ministro della Giustizia, e sua moglie».

 

Ovviamente i suoi ragionamenti si basano sulle vicende del passato da emendare come peccati veniali fatti in nome della Fiat di Agnelli & Romiti prima azienda per dazioni miliardarie ai partiti.

DAVIGO TRAVAGLIO

 

Di prove, ovviamente, neppure l’ombra oltre a quella canagliata riservata a il Fatto diretto da Travaglio. Che liquida come “supercazzole” le parole sul circuito mediatico-giudiziario inaugurato proprio dall’ex direttore del Corriere della Sera ai tempi di Mani pulite.

 

FRANCESCO SAVERIO BORRELLI E ANTONIO DI PIETRO

Del resto osservava Michel de Montaigne “Il primo segno della corruzione è il mettere al bando la verità. La nostra verità di oggigiorno non è ciò che si fa credere agli altri”.

gianni agnelli cesare romiti giuliano amato gianni agnelli cesare romiti LUCA PALAMARA PUBBLICA SU TWITTER LA FOTO CON MARCO TRAVAGLIO AL CONVEGNO DI UNICOST IN PUGLIA Agnelli Ghidella RomitiRomiti Agnelli

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO