fedez claudio borghi

HANNO TALMENTE PAURA DI FEDEZ DA BOICOTTARE LA FIRMA DIGITALE - NON È PASSATO IN COMMISSIONE BILANCIO L'EMENDAMENTO CHE VOLEVA INTRODURRE, COME PER IL REFERENDUM, PROCEDURE ONLINE PER LA SOTTOSCRIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI - IL LEGHISTA BORGHI SPIEGA QUAL È IL TERRORE DELLA POLITICA: "QUESTA NORMA POTREBBE PERMETTERE A UN INFLUENCER COME FEDEZ DI PRESENTARE UN PARTITO..."

Laura Cesaretti per “il Giornale

 

le foto promo di fedez sul nuovo disco 1

Lo hanno chiamato «emendamento Fedez», anche se Fedez (assai più interessato al marketing del suo brand che alla politica attiva) non c'entra nulla. Ma sul suo nome, nella notte di mercoledì, si è spaccata la maggioranza: centrodestra da una parte, Pd e M5s dall'altra, Italia viva astenuta, alcuni grillini «consapevolmente» assenti.

 

Voto finito in parità, 19 a 19, e conseguente vittoria dei contrari all'emendamento, ossia Lega e Fi (con Fdi). Oggetto del contendere, nella Commissione Bilancio che esaminava il decreto Recovery, la proposta del radicale Riccardo Magi di introdurre la firma digitale, già in vigore per i referendum, anche per la sottoscrizione delle liste elettorali, cui sono tenuti i partiti che non siano già presenti in Parlamento.

 

Una innovazione, spiegano i sostenitori, che avrebbe reso più trasparente e sicura la procedura, dopo anni e anni di denunce di irregolarità, scandali per firme false, persino condanne.

 

riccardo magi foto di bacco

Le regole attuali, infatti, obbligano a raccogliere un numero assai alto di firme in tutti i collegi, a sostegno delle candidature. Il centrodestra si è opposto, obiettando che la materia era estranea al dl Recovery (che però si occupa ampiamente di digitalizzazione) e perché «in astratto questa norma potrebbe permettere a un influencer come Fedez di presentare una lista», ha sostenuto il leghista Borghi, mentre «la politica dovrebbe significare militanza attiva sul territorio».

 

fedez 3

Alla fine della discussione si dividono anche i relatori di maggioranza: il dem Gianni Dal Moro a favore, l'azzurro Roberto Pella contro. Dal governo arriva il parere negativo («È stata la burocrazia del Viminale, istintivamente contraria alle innovazioni, a spingere in questa direzione», spiegano i proponenti), quindi i rappresentanti di Italia viva spiegano di non voler votare in dissenso dall'esecutivo, e annunciano l'astensione.

 

La votazione finisce pari e le regole parlamentari attribuiscono la vittoria ai contrari, che escono soddisfatti dalla tenzone. «Nel rapporto tra cittadini e Stato si va sempre più verso la digitalizzazione, ormai con l'identità Spid si accede a atti, documentazioni, servizi - dice il relatore (favorevole alla proposta) Gianni Dal Moro - è una procedura estremamente sicura e sperimentata, che eviterebbe i pasticci e i brogli cui assistiamo da anni».

 

claudio borghi

Senza contare, aggiunge, che «equiparare la firma digitale, che ha una procedura rigorosa, trasparente e controllata, al "mi piace" messo su Facebook all'influencer di turno è insensato».

 

Al voto dell'altra sera non hanno partecipato l'esponente di Leu e 4 grillini, e Magi attacca: «Non è stato un caso: l'esito del voto è frutto del peggior consociativismo: è evidente che la bocciatura dell'emendamento sia stata scambiata, tra centrodestra e M5s, con il via libera alla proroga dei navigator che stava a cuore ai pentastellati, le cui assenze la hanno determinata».

 

fedezfedez

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO