TAOR-MINA: “RENZI? HA QUALCOSA DA NASCONDERE. DA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA HA DILAPIDATO 600MILA EURO IN SUSHI, ARAGOSTE E VINI - L’ATTICO PAGATO DA CARRAI? IPOTESI CORRUZIONE” – COME MAI L’AVVOCATO-MASTINO HA MESSO NEL MIRINO RENZI? AH SAPERLO….
Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano”
A marzo Libero aveva svelato la vicenda dell’attico fiorentino di via degli Alfani 8 pagato per 34 mesi dall’imprenditore Marco Carrai per dare un ricovero all’allora sindaco Matteo Renzi. Dopo i primi articoli, il dipendente comunale Alessandro Maiorano, nemico giurato dell’ex primo cittadino, aveva presentato un esposto in procura allegando i nostri servizi.
Dopo pochi giorni venne aperto un fascicolo modello 45 senza ipotesi di reato né indagati. Da allora non è cambiato nulla, se non che il fascicolo ha trovato un titolare, il pm Luca Turco. Nel 2013 Renzi aveva denunciato Maiorano per diffamazione e il 7 giugno scorso c’è stata la prima udienza. L’impiegato si è presentato con un nuovo legale, Carlo Taormina e con lui sta preparando una controdenuncia.
Avvocato, Maiorano è un cliente un po’ naif, con un’avversione a Renzi ai limiti dello stalking. La vostra non rischia di essere una battaglia persa?
«Sono un tecnico del diritto. Io e il mio assistito chiediamo all’autorità giudiziaria di verificare quale sia la realtà delle cose senza pregiudizi nei confronti di nessuno tanto meno di Renzi».
(dopo questa prima frase ci sembra di incontrare l’avatar del professor Taormina, ma basta poco per capire che davanti a noi non c’è una copia, ma l’originale)
«Di fronte ai 33 milioni di spese ai tempi in cui era presidente della Provincia ho capito che non siamo noi a doverci difendere dall’accusa di diffamazione, ma lui a dover spiegare come abbia speso tutti quei soldi».
Il 7 giugno in aula c’era anche Renzi?
«No e nemmeno il suo avvocato. E pensare che era l’ultima occasione in cui avrebbe potuto costituirsi parte civile. Quasi una revoca tacita della denuncia o poco ci manca. In quel momento ho capito che l’uomo preferisce non affrontare il tema delle sue spese e pèr me è stata la spia che Renzi ha qualcosa da nascondere e ho deciso di battagliare».
giacomo lucibello e marco carrai
In che modo?
«Ho chiesto e ottenuto di poter presentare la lista testimoniale per Maiorano quasi fuori tempo massimo. E domanderò anche l’anticipazione della prossima udienza, prevista per il giugno 2015. Convocheremo decine di persone in aula: innanzitutto Renzi, i suoi vecchi assessori , i dirigenti della Provincia e Marco Carrai, l’imprenditore che gli pagava l’affitto di casa. Ci sarà da divertirsi».
Renzi interrogato da Taormina: sarebbe uno show imperdibile. Il premier opporrà il legittimo impedimento…
«Io gli vorrei solo domandare in quale modo abbia individuato da presidente della Provincia i destinatari delle erogazioni a pioggia per milioni di euro e chiedere conto dei quasi 600mila euro spesi in sushi, aragoste, vini pregiati e altre prelibatezze, come risulta dalle note spese. Per non parlare delle determine emanate per un bicchiere di vino da 9 euro o per una colazione a base di brioche e cappuccino. Neanche per quei pochi euro sembra aver attinto alle sue tasche».
Maiorano contesta a Renzi il peculato continuato, ma non esiste a vantaggio di terzi. Renzi che c’entra?
«Dopo il caso di Franco Fiorito (il Batman della Regione Lazio ndr), la Corte di cassazione ritiene che il peculato si configuri anche nel caso di distrazione a favore di terzi, come una forma di appropriazione».
Imputate altri reati al premier?
«Chiederemo di accertare l’eventuale esistenza dell’associazione per delinquere in riferimento a quello che noi abbiamo chiamato il sistema Renzi. Infatti ci domandiamo perché nessuno, tra assessori e dirigenti provinciali abbia mai sollevato obiezioni su delibere e spese tanto eccentriche rispetto alle finalità istituzionali».
Maiorano le avrà certamente parlato di un suo vecchio pallino, la Florence multimedia…
«Ce ne siamo occupati approfonditamente poiché si è trattato di una vera e propria struttura mangiasoldi della provincia utilizzata per iniziative ad essa assolutamente estranee. Consideri che venne costituita persino una web tv. Mi dica lei quale ente in Italia può contare su un canale televisivo istituzionale. Ebbene pare che Florence sia servita essenzialmente a promuovere Renzi e il suo bel faccione. Un’operazione di marketing personale che sarebbe costata ai contribuenti oltre nove milioni di euro».
Nessuno sino a oggi aveva trovato nulla da ridire.
«Non è così. Il ministero dell’Economia e delle finanze all’epoca individuò quindici punti di illegittimità nella gestione Renzi, soffermandosi su Florence multimedia per censurare la mancanza di una delibera del consiglio provinciale e l’affidamento di servizi per 9 milioni di euro. Il Mef scrisse in una relazione che non era stata “prodotta alcuna evidenza documentale a supporto di quanto asserito”. Mi risulta che questo documento non abbia portato a nulla ed è per questo che abbiamo chiesto alla procura di verificarne il motivo».
A marzo il suo assistito ha presentato un esposto sull’attico di via degli Alfani 8 , allegando alcuni articoli di Libero.
«Dobbiamo ringraziare il suo giornale per l’apertura di quella finestra che ha consentito di scoprire un mondo. Per il pagamento di quell’affitto è configurabile una contropartita. In quest’ottica vanno considerati i ruoli ricoperti da Carrai in alcune partecipate e l’affidamento a una sua società del servizio di guide multimediali in molti musei fiorentini. Laddove fosse dimostrato questo do ut des saremmo in presenza di corruzione».
Mi scusi, ma lei che ha difeso Fiorito, il famigerato Batman delle spese pazze del Lazio, come riesce a non sorridere muovendo certe accuse a Renzi?
«Alt. Comparando i recenti processi dei quali mi sono interessato, a partire da quello contro Fiorito, le posso dire che quei casi impallidiscono di fronte alle spese spesso incomprensibili alle quali Renzi si è abbandonato».
Questo processo potrebbe essere un’altra impresa impossibile dopo il caso Cogne?
«Grazie alla mia linea difensiva per molti, me compreso, Anna Maria Franzoni resta innocente e comunque è stata condannata a una pena esigua considerata l’accusa di omicidio. Nella vicenda di Renzi, un caso certamente più semplice, mi auguro solo di trovare giudici non politicizzati».