vauro tav toninelli

TELT A TELT – OGGI IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE DI “TELT”, LA SOCIETÀ CHE DEVE REALIZZARE I LAVORI PER LA TAV, AVVIERÀ I BANDI PER TERMINARE L’OPERA – SECONDO “IL FATTO” C’È IL RISCHIO CHE UNA VOLTA ASSEGNATI I LAVORI GLI APPALTI NON POSSANO PIÙ ESSERE BLOCCATI – TONINELLI, CHE CIANCIA LA SUA CONTRARIETÀ ALL’OPERA, FA DECIDERE DIRETTAMENTE I COSTRUTTORI SE SI POTRÀ TORNARE INDIETRO: ECCO LA RISPOSTA DI “TELT”

Estratto dell’articolo di Gianni Barbacetto per “il Fatto Quotidiano”

 

toninelli tav

Febbrili (e surreali) scambi di comunicazioni, di richieste e di carte, tra Roma, Torino e Parigi. Il ministero delle Infrastrutture di Danilo Toninelli, dopo l' articolo del Fatto di domenica che annunciava il lancio delle gare d' appalto per il Tav Torino-Lione, infrange il riposo domenicale e chiede di corsa un parere legale sulla possibilità di bloccare i lavori anche dopo che siano state avviate le gare.

 

MAPPA TAV EUROPA

Il Fatto aveva scritto che una riforma del codice degli appalti francese aveva abrogato l' articolo 98, che permetteva di stoppare gli appalti anche dopo l' assegnazione dei lavori. Curioso: l' abrogazione è avvenuta il 3 dicembre 2018, lo stesso giorno in cui i due ministri, Toninelli per l' Italia ed Elisabeth Borne per la Francia, firmavano insieme una lettera in cui chiedevano a Telt (la società che dovrebbe realizzare il Tav) di sospendere le gare fino alla pubblicazione dell' analisi costi-benefici chiesta dal governo italiano, ma si impegnavano comunque a fornire, "se necessario, un nuovo calendario che permetta il mantenimento dei finanziamenti europei previsti".

TAV TORINO LIONE

 

È vero che - chiede il ministero di Toninelli - se martedì 19 febbraio (oggi, per chi legge) il consiglio d' amministrazione di Telt, convocato per le 11 a Parigi, vara le gare, le procedure non potranno più essere fermate? Il primo elemento surreale è che la domanda viene rivolta non a un esperto giuridico terzo, italiano o francese, ma a Telt, la società che vuole bandire al più presto le gare e realizzare l' opera.

 

La "direzione giuridica" di Telt risponde più veloce della luce con una paginetta di parere legale: è vero - ammette - che "l' articolo 14 del decreto del 3 dicembre 2018, n. 1075, ha abrogato l' articolo 98 del decreto 360/2016". Ma non importa, perché "tuttavia l' articolo figura ora nella medesima forma, nei riferimenti forniti qui di seguito".

 

toninelli tav

E giù numeri e norme. Dunque, conclude Telt, "la legge rimane invariata e la Stazione appaltante può sempre dichiarare una procedura 'senza seguito'. Il decreto 3 dicembre 2018 citato dal Fatto ha il solo scopo di 'codificare' (inserire in un unico testo tutte le disposizioni legislative e regolamentari relative a un dato oggetto)". Non è cambiato nulla, dice Telt.

 

la manifestazione 'si' tav' in piazza castello a torino 8

Possiamo bandire subito le gare per i primi due lotti del tunnel di base, cioè l' intero tratto francese, i tre quarti dell' opera, 45 chilometri dei 57,5 totali, per il valore di 2,3 miliardi di euro. Poi, secondo il codice francese degli appalti a cui Telt deve obbedire, si può comunque non far partire i lavori, "per motivi di interesse generale" e del redivivo articolo 98, abrogato ma ancora pimpante nelle pieghe del codice degli appalti d' oltralpe.

 

TAV TONINELLI BY VAURO

(…) Appendino chiede lumi ai professori della "Commissione tecnica Torino-Lione", che in questi anni ha sempre fatto da contraltare critico ai dati di Telt e del suo direttore generale, Mario Virano. La Commissione ha risposto ieri alla sindaca con un documento di quattro pagine che cita la "Relazione tecnico-giuridica" dell' 11 febbraio 2019 chiesta dal ministero delle Infrastrutture all' Avvocato dello Stato: "I motivi che farebbero venir meno i contratti nei confronti dei terzi, in caso di stop unilaterale, potrebbero non integrare il contenuto di un nuovo motivo di interesse generale (ai sensi del diritto francese) bensì un fatto illecito idoneo a dar luogo a pretese risarcitorie nei confronti del Promotore e, in via di rivalsa, nei confronti dello Stato italiano".

CHIARA APPENDINO

 

Insomma: con o senza l' articolo 98, ci si incamminerebbe in un contenzioso senza fine.

Dunque, secondo la Commissione tecnica, "un lancio delle procedure d' appalto in queste condizioni avvierebbe un processo che porterebbe, di fatto, irreversibilmente all' aggiudicazione e all' avvio dei lavori di scavo del tunnel di base, senza alcuna reale possibilità di retrocedere da tale decisione".

salvini visita il cantiere tav di chiomonte 14

 

Conclusione: "L' avvio delle procedure d' appalto per i lavori di realizzazione della sezione transfrontaliera (tunnel di base) risulta estremamente imprudente e potenzialmente lesivo del bilancio dello Stato italiano. Si consiglia di dare precise indicazioni ai componenti di nomina italiana nel cda di Telt affinché si proceda a un rinvio inequivocabile di tali procedure". Oggi alle 11, a Parigi, il momento della verità.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…