1. SU E GIU’ PER IL SENATO SI PARLA APERTAMENTE DELLE TELEFONATE CHE RE GIORGIO AVREBBE FATTO AD ALCUNI SENATORI PER INVITARLI A VOTARE LE RIFORME BOSCORENZIANE 2. TELEFONATE CON QUESTO MONITO INCORPORATO: "NON POSSO TENERE IN PIEDI UN GOVERNO CHE NON HA LA FIDUCIA SULLE RIFORME COSTITUZIONALI". QUINDI, O VOTARE COMPATTI, O SCIOLGO LE CAMERE. DI FATTO METTEREBBE LA FIDUCIA PER CONTO DEL GOVERNO 3. UN TETTO AGLI STIPENDI AI DIPENDETI DEL PARLAMENTO? PERFETTO! MA GLI ALTRI TETTI, QUELLI SOPRA LA TESTA, DEI CONSIGLIERI DEL CAPO DELLO STATO RESTERANNO INVARIATI? 4. PROPRIO IN VIA DELLA DATARIA, GIUSTO DI FRONTE AL QUIRINALE, CI SONO I DISCRETISSIMI APPARTAMENTI “A DISPOSIZIONE” DEL SEGRETARIO GENERALE DONATO MARRA 5. AIUTO! I 5 STELLE STANNO PENSANDO A UNA NUOVA RICHIESTA DI IMPEACHMENT PER IL PRESIDENTE MONARCA SCARTABELLANDO TUTTE LE LETTERE PERCHÉ SOSPETTANO INTERFERENZE QUIRINALIZIE INDEBITE ANCHE SUI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI IN CORSO
1. DAGOREPORT
Nel mini Transatlantico del Senato (ah, i guasti del bicameralismo...) si parla apertamente delle telefonate che il Capo dello Stato, al secolo Re Giorgio II, avrebbe fatto ad alcuni senatori per invitarli a votare le riforme boscorenziane.
Telefonate con questo monito incorporato: "Non posso tenere in piedi un governo che non ha la fiducia sulle riforme costituzionali". Quindi, o votare compatti, o sciolgo le Camere. Di fatto dunque, poiché sulle norme costituzionali il governo non può chiedere il voto di fiducia, se le cose sono andate effettivamente in questo modo sul filo del telefono, sarebbe il Capo dello Stato a porre indirettamente la questione di fiducia per conto del governo.
Ingerenza, comportamento legittimo da parte del Colle, posizionamento entro o oltre la Costituzione? Una volta si diceva: "quando il Parlamento lavora, il Quirinale tace". Oggi invece userebbe il telefono.
2. I TETTI CALDI DEL QUIRINALE
Taglia e ritaglia, anche re Giorgio alla fine c'è arrivato. Ed ecco a noi la nota virtuosa del Colle: Napolitano I ha deciso «l'applicazione del tetto di 240 mila euro annui previsto dall'articolo 13, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 ai compensi dei Consiglieri del Presidente della Repubblica a contratto», nonchè l'«applicazione del medesimo tetto alle retribuzioni del personale».
boldrini campionessa di facce schifate con napolitano
In altre parole: anche al Colle non si scherza, e d'ora in poi, in fatto di stipendi, ci sarà un tetto per tutti. Complimentissimi! Però c'è un piccolo dettaglio che nessuno qui chiarisce: resteranno invariati gli altri tetti di cui i consiglieri presidenziali godono alla grande o gli leveranno pure quelli sopra la testa? I tetti del casotto al mare nella tenuta di Castelporziano, per intenderci, o magari quelli della casetta a Roma?
Già, già, già... Proprio in via della Dataria, giusto di fronte al palazzo del Quirinale, ci sono i discretissimi appartamenti «a disposizione» dei consiglieri del presidente. Alloggio ovviamente di servizio, ammobiliato di tutto punto, con bollette ovviamente a carico del Quirinale e sorveglianza gratuita h 24.
montalcini al quirinale napolitano e marra - Copyright Pizzi
Non parliamo di Tasi e Tari che qui, per gli inquilini, manco si sa cosa siano, come non esiste la romanissima nevrosi da parcheggio introvabile: a via della Dataria i consiglieri ci possono tranquillamente parcheggiare l'automobile (di servizio). Anzi, manco la parcheggiano loro, perchè ci pensano le scorte.
Ma dai? Massì! A goderne da sempre sono il segretario generale del Quirinale, al presente impersonato da Donato Marra, e il capo della segreteria del presidente, Carlo Guelfi, ma non ci siamo fatti mancare i portavoce (ci ha abitato lo storico Pasquale Cascella) e i consiglieri diplomatici e militari, come il mitologico generale (in pensione, ma pur sempre splendido nella sua divisa) Rolando Mosca Moschini.
cap30 giac marramao napolitano mieli
Ovvio che l'appartamento più bello di tutti, quello con terrazzo sotto le stelle e vista su tutta Roma, spetti al segretario generale Marra. Poveretto, Napolitano gli ha appena dato una sforbiciata all'indennità di funzione, riducendola “all'importo dell'indennità di comando prevista per i Consiglieri del Presidente della Repubblica, pari a 141mila euro annui lordi”.
Donato Marra e moglie con Lucia e Paolo Cirino Pomicino
Ma di sicuro, tra la lussuosa pensione della Camera e l'ottimo stipendio da segretario generale (prima dei tagli prendeva mezzo milione di euro l'anno, più del doppio di re Giorgio) non ha molto da lamentarsi. Aggiungeteci lo chef pagato dal Quirinale, il cameriere, l'auto di servizio, l'autista e la scorta, a disposizione pure della signora Marra, che non guida, e che da otto anni viene scarrozzata dagli uomini del Quirinale. Ovviamente aggratis. Che avete detto? Bisogna metterci un tetto?
3. CHE I 5 STELLE STANNO PENSANDO A UNA NUOVA RICHIESTA DI IMPEACHMENT PER IL PRESIDENTE
IMPEACHMENT NAPOLITANO DAL BLOG DI BEPPE GRILLO
Che cos'ha appena gridato Grillo? Al colpo di Stato? Con la regia di Napolitano? Tanto che «Il M5S non terrà d’ora in poi alcun contatto con un uomo che ha abdicato al suo ruolo di garante della Costituzione», sperando che «anche altre forze politiche si associno e lo isolino prima che sia troppo tardi, prima del buio a mezzogiorno»?
Beh, da giorni i muri dei palazzi raccontano questa storia: che i 5 stelle stanno pensando a una nuova richiesta di impeachment per il presidente. Stanno anzi cercando, ventre a terra, tutte le lettere - ufficiali, ufficiose o riservate - partite dal Colle negli ultimi tempi, sospettando interferenze quirinalizie indebite anche sui provvedimenti legislativi in corso.
Dicono anche, i muri, che alcune lettere destinate a presidenti di commissione siano abbastanza esplicite. E che qualche presidente non rieletto, forse forse, avrebbe tanto piacere di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Dicono.