big renzi a catania

ONOREVOLE, VADA VIA! - NEMMENO I DEPUTATI DEL PD HANNO POTUTO AVVICINARE RENZI ALLA FESTA DEL PARTITO A CATANIA: CACCIATO IN MALO MODO IL PARLAMENTARE GIOVANNI BURTONE (VIDEO) - MILITANTI, CONSIGLIERI REGIONALI, ONOREVOLI: TUTTI RESPINTI. TENSIONE AL VARCO (VIDEO)

 

RENZI A CATANIA 4RENZI A CATANIA 4RENZI A CATANIARENZI A CATANIARENZI A CATANIA 4RENZI A CATANIA 4RENZI A CATANIA 3RENZI A CATANIA 3GIOVANNI BURTONE ALLONTANATO GIOVANNI BURTONE ALLONTANATO RENZI A CATANIARENZI A CATANIAMIMMO BANNO'MIMMO BANNO'RENZI A CATANIA 2RENZI A CATANIA 2

Alessandro Sofia per “newsicilia.it

 

Giovanni Burtone non ne può più. Completo carta da zucchero impeccabile, capelli e baffi brizzolati perfettamente in ordine, ci prova. E sfonda la barriera che lo divide dalla meta agognata, la zona ipersupermegaextrariservata dove si trova Matteo Renzi, quella dove due giovani dello staff organizzativo hanno da poco fatto penetrare due guantiere gonfie-gonfie di dolci.

 

Siamo all’interno della Villa Bellini, dove ha appena terminato di parlare il presidente del Consiglio che tiene in mano anche le sfilacciate redini del Pd. Esattamente ci troviamo sotto il palco dove ha parlato Renzi, nella zona riservata che precede quella ipersupermegaextrariservata. Non si passa. Nemmeno se sei del Pd parte integrante, rappresentante coi galloni, sacca di voti deambulante. Oltre le transenne restano appiccicati come insetti alla ragnatela deputati nazionali, deputati regionali, dirigenti di partito, sindaci, assessori, consiglieri.

 

Renzi è inavvicinabile. Renzi, che sul palco ha parlato di coesione e rispetto per chi fa parte del Pd, snobba chi del Pd in Sicilia fa parte in missione permanente. Così ecco Burtone lo sfondatore. In silenzio, come se nulla fosse, senza protestare, si apre un varco che manco Jonah Lomu, il compianto mito degli All Blacks. Ma viene intercettato ad un passo dal successo, così come documenta il video che possiamo mostrarvi in esclusiva.

 

Fra lo stupore di volontari ed addetti al varco, il responsabile si catapulta per intercettarlo. Ovvi “Ma guardi che io sono l’onorevole Giovanni Burtone”, “Sono un deputato nazionale del Pd”. Niente. Nulla da fare. Il responsabile con gentilezza spiega che esegue direttive precise. Quindi, per Renzi gli insetti devono restare appiccicati alla ragnatela. Quindi, Burtone viene buttato fuori. Anzi, si butta fuori, evitando la mortificazione ulteriore di essere scortato al varco. Senza riuscire a camuffare del tutto l’evidente imbarazzo che lo confonde, il deputato catanese non si raccapezza e dopo un paio di tentativi esce da dove era entrato senza permesso.

 

È accaduto poco dopo quel che vi mostriamo ancora con un video in esclusiva. Godetevelo. L’uomo con le vene del collo al limite dell’implosione mentre sbotta contro il malcapitato responsabile del varco che sta mietendo più vittime di quello delle Termopili è Mimmo Bannò. Quando lo avviciniamo prima ci dice: “Va tutto bene. Ma no, non mi sono arrabbiato. Non è successo alcunché di rilevante”. E per rendere credibile l’interpretazione abbraccia una persona a caso, a lui sconosciuta, che ha assistito alla scena e sorridendo spara “Visto? Siamo serenissimi. Noi del Pd discutiamo, non litighiamo”.

 

Gli diamo il tempo di riprendere fiato e gli riveliamo che abbiamo visto tutto e pure registrato. Così, Mimmo Bannò trova pace con se stesso. E confessa… “Sono un membro della Commissione regionale di Garanzia del Pd – ci spiega – sono un dirigente del partito ed uno dei più attivi, fedeli. Volevo condurre con me una delegazione giunta dall’ennese per chiedere a Renzi un impegno per un incontro, un incontro vero, nel quale parlare dei problemi veri della Sicilia, al contrario di quello che si è fatto oggi. Non si fa così. Noi siciliani meritiamo rispetto”.

 

Bannò è stato bannato. Ci concediamo la battuta. Che, considerato lo scenario grottesco in cui ha chiuso il battenti la prima festa nazionale del Pd in Sicilia, ci sta, eccome. Il Pd è tutto in quel recinto dove per entrare e puntare al recinto ipersupermegaextrariservato bisognava essere raccomandati. Davvero. L’addetto al passaggio non aveva una lista o un rappresentante dello staff accanto che lo aiutasse a comprendere se chi gli si parava davanti avesse l’autorizzazione per accedere.

 

Così anche lo staff di Enzo Bianco è rimasto fuori. Proprio così. Giovanni Iozzia e Giuseppe Lazzaro Donzuso sono stati bloccati. “Io non vi conosco”, ha detto sincero un volontario dell’Aeop, l’Associazione Europea Operatori di Polizia, che fa parte della Protezione Civile e non si capisce per quale oscuro motivo sia stato messo di guardia ad una zona riservata non si sa a chi.

 

Sì, non si sa a chi. Perché si entrava per fischio, schioccare delle dita, pacca sulla spalla, strattonamento della giacca, artigliamento dell’avambraccio, abbraccio, cozzata, stretta di mano. Tutto visto coi nostri occhi. E nel momento in cui si sono presentati i due membri dello staff di Bianco nessuno ha fatto un cenno, manco una strizzata d’occhio provocata da un granello di polvere sospinta da un refolo di vento.

 

Nel frattempo chi, dopo avere implorato che il messaggio su Whatsapp fosse letto o dopo avere urlato al telefono per farsi sentire nella canea, riusciva a beccare l’amico giusto, che giungeva in soccorso rassicurando il volontario. Ci riusciranno soltanto più tardi, i due dello staff del sindaco di Catania a passare. Dopo avere fatto la telefonata riscattatrice. Perché si fa così. Perché così insegna la Festa dell’Unità: bisogna avere l’amico buono, quello che mette la giusta parola, che ha le conoscenze giuste. Soltanto così si ottiene di passare. Soltanto così si ottiene.

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…