COME TANGENTOPOLI! - L’OFFENSIVA GIUDIZIARIA METTE IL PDL SPALLE AL MURO - FORMIGONI, FITTO, ORSI: IL PATONZA VEDE UNA “MANONA” DIETRO L’ESCALATION DI ARRESTI E INCHIESTE PRE-VOTO - LA “MAGISTRATURA GIACOBINA STA MANDANDO IN MALORA L’ITALIA”: BERLUSCONI SU FINMECCANICA SPOSA LA TESI DEL “COSI’ FAN TUTTI” - IN LOMBARDIA/OHIO SILVIO TEME CHE L’EFFETTO-TOGHE “CONSEGNI” IL PREMIO DI MAGGIORANZA A BERSANI…
Amedeo La Mattina per "la Stampa"
Da tempo non si sentiva parlare di una manina anzi di una manona che trama per condizionare il destino dell'Italia. Berlusconi rispolvera il complotto e teme gli effetti elettorali delle inchieste che colpiscono il Pdl, dalla condanna all'ex ministro Fitto all'accusa di corruzione e associazione a delinquere per Formigoni fino alla vicenda Finmeccanica con l'arresto di Orsi considerato vicino a Maroni.
A proposito di questa vicenda l'ex premier l'ha sparata grossa, giustificando in qualche modo la tangente. «Tutte le imprese come Finmeccanica che lavorano con Stati che non sono proprio delle democrazie sanno che ci sono alcuni comportamenti necessari altrimenti non si vende niente. Finmeccanica non sarà più chiamata a partecipare ad altri bandi».
A fare danni è la «manona» dei magistrati «giacobini», a dieci giorni dal voto: una tempesta giudiziaria che si abbatte sull'ultimo miglio di una delicatissima campagna elettorale e può condizionare pesantemente gli elettori della Lombardia. In questa Regione il Cavaliere si gioca quasi tutto, non solo l'elezione del governatore della Lega alleata, ma soprattutto quel premio di maggioranza per il Senato fondamentale per i futuri equilibri di governo. Nel Pdl si sparge ottimismo, sottolineando un vantaggio nei sondaggi incolmabile per Bersani e Ambrosoli.
C'è però un particolare che non torna: lunedì prossimo Berlusconi sarà a Milano, ma non si farà vedere con Maroni. Non ci sarà quindi la foto degli alleati del centrodestra (come aveva sollecitato Bersani con sarcasmo) perchè, viene spiegato, l'ex premier deve tirare la volata per le politiche al suo partito e non al Carroccio. Così come ci proverà sabato a Palermo: in Sicilia a far paura sono il prevedibile exploit di Grillo e della lista il Megafono del presidente Crocetta con il quale sono transitati molti esponenti del Grande Sud di Miccichè e dell'Mpa dell'ex governatore Lombardo.
Nei prossimi giorni si capirà quanto influirà quella parte della magistratura che l'ex premier ha definito il «cancro della nostra democrazia». Lo ha detto ieri a Bari. Al suo fianco c'era Fitto sulla cui innocenza il Cavaliere mette la mano sul fuoco: ha letto le carte del processo e non ci sarebbero prove.
Questa offensiva della magistratura giacobina «sta mandando in malora l'Italia», rischia di distruggere aziende come la Finmeccanica il cui vertice è stato decapitato «con conseguenze gravissime sulla nostra economia e un danno per gli intessi del Paese». Il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli reagisce alle parole del Cavaliere e lo accusa di minare la fiducia tra giudici e cittadini.
Fiducia che per Berlusconi è più che minata. A suo parere lo dimostra anche la condanna di Pollari. Una «condanna allarmante che sancisce che l'Italia non possa avere un servizio segreto che difenda i nostri interessi nazionali perché la sua azione è soggetta alla interpretazione arbitraria di alcuni magistrati. Se andiamo avanti in questa maniera sarà la rovina dell'Italia».
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