BRUTI NON LIBERATI - ROBLEDO RIPARTE ALL’ATTACCO DEL SUO PALLIDO CAPO CON UN SECONDO ESPOSTO AL CSM – ALTRO FASCICOLO: SAREBBE STATO ESCLUSO DA INCHIESTA EXPO

Patricia Tagliaferri per "il Giornale"

 

Si riaccende lo scontro, in realtà mai spento, alla Procura di Milano tra il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e il suo capo ufficio, Edmondo Bruti Liberati. Il Consiglio Superiore della magistratura ha infatti aperto una nuova pratica sui veleni tra i due magistrati dopo la presentazione da parte di Robledo di un altro esposto in cui lamenta di essere stato escluso da alcuni interrogatori di un filone dell'inchiesta Expo.

robledo e bruti liberati 1robledo e bruti liberati 1

 

a sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberatia sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberati

Questo dopo che soltanto dieci giorni fa il Csm aveva archiviato la prima denuncia dell'aggiunto sullo stesso argomento, inviando però gli atti al Pg della Cassazione, titolare dell'azione disciplinare, affinché sia lui a valutare la correttezza dei comportamenti delle due toghe, sulle vicende Sea ed Expo. Nessun ulteriore approfondimento sul caso Ruby, invece, che a detta di Robledo non sarebbe mai dovuto finire sulla scrivania di Ilda Bocassini.

 

Della vicenda tornerà ad occuparsi la Settima commissione, che insieme alla Prima aveva lavorato sull'esposto principale, la cui archiviazione ha scatenato polemiche soprattutto in seguito alla lettera inviata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al vicepresidente del Csm Michele Vietti in cui il Capo dello Stato auspicava che le tensioni venissero superate anche attraverso il riconoscimento delle funzioni coordinatrici che spettano al capo dell'ufficio.

 

Palazzo di Giustizia a MilanoPalazzo di Giustizia a Milano

La missiva «non ostensibile», alla fine resa pubblica dal Quirinale per evitare strumentalizzazioni, avrebbe «pesato» sul voto dei consiglieri di Palazzo dei Marescialli che ora si trovano nuovamente tra le mani la questione del conflitto in atto ai vertici degli uffici giudiziari milanesi. Robledo torna dunque ad accusare il suo capo di irregolarità nella gestione dell'ufficio.

 

In particolare nell'esposto-bis sottolinea la sua esclusione da alcuni interrogatori di una delle inchieste sull'Expo, quella sul maxi-appalto Piastra, aperta più di un anno e mezzo fa, di cui Robledo è coassegnatario, e riassegnata ai pm Roberto Pellicano, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi. Il procuratore aggiunto accusa Bruti Liberati di avergli vietato, con una circolare, di partecipare agli interrogatori dell'ex manager di Expo 2015 Angelo Paris e del direttore generale di Infrastrutture lombarde Antonio Rognoni. Lo scopo, a suo dire, non era affatto quello di delegare gli atti ai tre sostituti ma quello di «escludere» lui.

MICHELE VIETTI E GIORGIO NAPOLITANO AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURAMICHELE VIETTI E GIORGIO NAPOLITANO AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA

 

«Non c'è invero - scrive Robledo - nessuna ragione per cui io non possa partecipare a quegli atti, rispetto ai quali sono, anzi, in grado di garantire l'essenziale patrimonio conoscitIvo che consenta la migliore comprensione della vicenda processuale, essendo stato titolare fin dalla sua origine». Per questo l'iniziativa del procuratore capo sarebbe «viziata da una palese illegittimità». Anche il togato di Magistratura Indipendente Antonello Racanelli aveva chiesto al comitato di presidenza del Csm di avviare un nuovo fascicolo sul caso.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...) 

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"