sarti gomez travaglio

GIÙ LE MANI DALLA SARTI! – TRAVAGLIO: "GIULIA VA DIFESA E PROTETTA IN OGNI MODO DA TUTTO IL MOVIMENTO - CIASCUNO HA DIRITTO DI FARE SESSO COME, QUANTO E CON CHI GLI PARE, SE NON VIOLA LA LEGGE. IL RESTO LO DECIDERANNO I PROBIVIRI M5S" - “IL CASO È SOLTANTO UNA VOMITEVOLE SCHIFEZZA NELLA FORMA PIÙ INFAME: QUELLA DEL REVENGE PORN” – “QUALUNQUE COSA EMERGA SULLE FAMOSE ‘RESTITUZIONI’ OGGI L’ESPULSIONE NON SAREBBE UN ATTO DI EQUITÀ, MA DI VILTÀ…”

Marco Travaglio per “il Fatto Quotidiano”

 

Giulia Sarti Peter Gomez e Marco Travaglio

Questa è la prima e spero l' ultima volta che scrivo del "caso" di Giulia Sarti, che dopo le sue dimissioni dalla commissione Giustizia non è più né politico, né giudiziario, né morale: è soltanto una vomitevole schifezza che nasce dalla diffusione in rete di video e immagini intime senza il consenso dell' interessata nella forma più infame: quella del revenge porn, cioè della porno-vendetta che ha già portato al suicidio Tiziana Cantone e altre povere ragazze, e che contro la Sarti assume dimensioni ancor più mostruose per la notorietà del personaggio, la sua appartenenza alla forza politica più invisa al sistema e il conseguente surplus di morbosità dei media.

giulia sarti

 

Nel Paese in cui i garanti della Privacy evocavano la riservatezza anche quando un presidente del Consiglio pagava prostitute minorenni dopo aver comprato o fatto comprare finanzieri, giudici, sentenze, testimoni e senatori, accade che le sue tv diventino il megafono di possibili o probabili ricatti contro la Sarti, nella beata impotenza del cosiddetto Garante della Privacy (fervorini a parte).

giulia sarti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel Paese in cui bastava un attacco social al presidente della Repubblica ("dimettiti": terribile) per mobilitare le Procure e l' Antiterrorismo, o un insulto via web alla presidenta della Camera per proclamare lo stato d' emergenza e scomodare la Polizia postale, da giorni e giorni migliaia di giornalisti, politici e altri addetti ai lavori e ai livori ricevono da gruppi social foto e filmati sui momenti più intimi della vita della deputata. E non accade nulla, perché nulla si può fare: neppure dopo un eventuale processo con eventuali condanne.

GIULIA SARTI

 

Intanto, in tv capita pure di sentir dire che, certo, è roba brutta, ma in fondo questi grillini se la sono cercata, perché chi di web ferisce di web perisce (come se l' email e WhatsApp li avesse inventati Casaleggio e la piattaforma Rousseau servisse a raccogliere filmini hard sugli amplessi degli avversari).

 

marco travaglio al suo arrivo al teatro brancaccio

Così si continua a parlarne, aumentando il danno e il prezzo del ricatto, con la scusa di ragioni politiche, giudiziarie e morali che non esistono più da un mese: la Sarti s' è dimessa dalla commissione Giustizia (atto doveroso, essendo ricattata o ricattabile) ed è stata deferita ai probiviri M5S che dovranno decidere sull' eventuale espulsione per un paio di bonifici ritirati (non si sa se da lei o dall' ex fidanzato che aveva accesso ai suoi conti).

 

GIULIA SARTI

Ovviamente la deputata ha sbagliato a fidarsi di chi non lo meritava e ora lancia oscuri messaggi dagli studi moralizzatori delle Iene (a proposito: a quando una bella puntatona sugli amori trentennali fra B. e i boss di Cosa Nostra, magari con qualche video hard di fonte interna?).

Ha sbagliato a non effettuare o almeno verificare i versamenti al fondo per il microcredito che i parlamentari M5S sono tenuti a finanziare con una parte dei loro stipendi.

 

MARCO TRAVAGLIO CON CARTA IGIENICA GRIFFATA RENZI

Ma non ha commesso alcun reato (i giudici, oltre all' appropriazione indebita dell' ex compagno, hanno escluso anche la calunnia di lei a lui): quei soldi erano suoi; se fosse eletta in qualunque altro partito nessuno ne avrebbe mai parlato; e ciascuno ha diritto di fare sesso come, quanto e con chi gli pare, se non viola la legge. Il resto lo decideranno i probiviri M5S : se verrà fuori che ha trattenuto consapevolmente per un paio di volte ciò che avrebbe dovuto versare, la sanzioneranno.

 

Come han fatto con altri 5Stelle presi a violare una regola magari bizzarra, ma liberamente sottoscritta, e poi espulsi. Ora però la Sarti ha già pagato, per gli effetti collaterali di quelle eventuali irregolarità (ripeto: perfettamente legali, se non ai fini dello Statuto interno), un prezzo terrificante.

 

quotazione del fatto quotidiano marco lillo antonio padellaro peter gomez cinzia monteverdi marco travaglio

I giudici romagnoli hanno archiviato le sue denunce al fidanzato senza neppure sentirla, né fare nulla per privare il tizio di possibili armi di ricatto. I media la stanno massacrando peggio che se avesse rapinato una banca o stuprato un bambino. E da settimane circolano sue vecchie foto intime rubate nel 2013 dalla sua mail da appositi hacker (mai individuati e mai neutralizzati col loro materiale venefico), con l' aggiunta dei filmati sessuali trasmessi ieri ai guardoni delle redazioni e del Parlamento: una sequenza e un dosaggio che fanno pensare a una campagna studiata a tavolino da menti malate e pericolose, ansiose di rovinarle la vita per sempre.

le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 1

 

Qualunque cosa emerga sulle famose "restituzioni", oggi l' espulsione non sarebbe un atto di equità, ma di viltà: in un momento così drammatico, per lei e la sua famiglia, Giulia Sarti va difesa e protetta in ogni modo da tutto il Movimento e dalle altre forze politiche, almeno quelle che conservano un pizzico di umanità (e ieri finalmente alcune voci han cominciato a levarsi anche da partiti avversari, da Mara Carfagna in giù).

 

GIULIA SARTI

Le appioppino una bella multa, anche pari al quintuplo della somma eventualmente sottratta. Ma evitino di isolarla ancor di più. Anzi, i 5Stelle dovrebbero fare di lei, come delle altre vittime superstiti del revenge porn (Selvaggia Lucarelli ha appena raccontato il caso di Sabrina), le testimonial di una legge che punisca duramente questo orribile delitto e fornisca alle forze dell' ordine e ai magistrati gli strumenti per scoprirne gli autori, ma soprattutto per fermarli in tempo reale e poi imporre l' oblio perpetuo a quella macchina schizza-merda che è ormai il web.

giulia sarti 4

 

Oggi tutto questo è impossibile, tant' è che dopo Tiziana non è cambiato nulla: nemmeno quando la vittima muore suicida, nemmeno quando è una parlamentare della Repubblica. C' è un progetto di legge della pentastellata Elvira Evangelista, ad altri stanno lavorando FI e la Boldrini: si potrebbe subito unirli in un decreto del governo con l' approvazione dell' intero Parlamento. I requisiti di necessità e urgenza sono evidenti. O vogliamo aspettare il prossimo 8 marzo?

giulia sarti5le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 5bogdan tibusche su giulia sarti alle iene giulia sarti 2giulia sarti andrea de girolamoGIULIA SARTI LE IENEbogdan tibusche su giulia sarti alle ieneROBERTO FICO - GIULIA SARTI - LUIGI DI MAIOgiulia sarti 3GIULIA SARTII POST DI GIULIA SARTIGIULIA SARTIGIULIA SARTI LE IENEgiulia sarti 1giulia sarti

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…