silvio berlusconi antonio tajani lara comi alessandra mussolini

FUGA DA BRUXELLES – TREDICI EURODEPUTATI ITALIANI SONO PRONTI A MOLLARE LA POLTRONA PER TORNARE A ROMA, DOPO LE ELEZIONI: IL NUMERO DEI PARLAMENTARI EUROPEI CANDIDATI È PARI UN SESTO DELL’INTERA DELEGAZIONE – IL PARTITO PIÙ COINVOLTO È FORZA ITALIA, SE NON ALTRO PERCHÉ SCHIERA BERLUSCONI E TAJANI, CHE LASCERÀ L’EUROPA DOPO 28 ANNI. AL LORO POSTO POTREBBERO RIENTRARE DALLA FINESTRA LARA COMI E LA “DUCIONA” ALESSANDRA MUSSOLINI

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

berlusconi tajani 12

È vero, a Bruxelles il clima non è affatto dei migliori. E il trasloco forzato a Strasburgo per una settimana al mese (che poi in realtà sono quattro giorni scarsi) è decisamente scomodo. Ma la quantità di eurodeputati italiani in cerca di una via di fuga dal Parlamento europeo è impressionante: tra un mese, tredici di loro potrebbero dire addio all'esperienza da eurodeputato.

 

Caterina Chinnici

Tredici su 73, il che equivale a oltre un sesto della delegazione: un ricambio senza precedenti che spalancherà le porte dell'emiciclo ad altrettanti politici (o in qualche caso ex) già in attesa di prendere l'aereo per la capitale europea.

 

Nel "collegio di Strasburgo", in lista per le Politiche ci sono alcuni big dal posto assicurato, pezzi grossi con candidature piuttosto blindate e altri con una strada più in salita, ma tutti se la giocano. E in ogni caso nessuno lascerà il seggio prima di avere la certezza dell'elezione.

 

Andrea Caroppo

In totale sono 12, più la siciliana Caterina Chinnici (eletta con il Pd) che correrà per la presidenza della Regione. La delegazione destinata ad avere maggiori ripercussioni, in percentuale, è quella di Forza Italia che schiera Silvio Berlusconi e Antonio Tajani, quest' ultimo in procinto di lasciare dopo 28 anni Bruxelles, dove è stato commissario e presidente del Parlamento Ue.

 

Ma c'è anche Andrea Caroppo: eletto con la Lega, dallo scorso anno è tornato in Forza Italia. «Il partito - spiega - mi ha chiesto di correre alla luce del mio rapporto con il territorio, che nel 2019 mi ha permesso di essere eletto con più di 50 mila preferenze. Ho fatto il consigliere comunale, regionale e l'eurodeputato: ora mi candido per affrontare questa nuova sfida». Se eletto, al suo posto verrà ripescata Elisabetta De Blasis: candidata con la Lega, anche lei ora è passata a Forza Italia, che così non perderà il seggio.

silvio berlusconi lara comi

 

Al posto di Berlusconi e Tajani dovrebbero ritornare a Bruxelles Lara Comi e Alessandra Mussolini. La prima era rimasta esclusa nel 2019 proprio in seguito alla scelta del Cavaliere di optare per il seggio nel Nord-Ovest, anche a causa delle inchieste giudiziarie che avevano travolto Comi durante la campagna elettorale.

 

La Mussolini ha invece annunciato poco più di un anno fa il suo addio alla politica per dedicarsi alla carriera di ballerina in tv, ma la nuova occasione potrebbe farle cambiare idea.

 

Anche la Lega, che a Bruxelles vanta la delegazione più numerosa tra i partiti italiani, candiderà tre eurodeputati. La veneta Mara Bizzotto si presenterà nel collegio uninominale di Vicenza e la sua elezione al Senato è data per certa («Ma non vedo l'ora di andare casa per casa, paese per paese, fabbrica per fabbrica per affondare Letta»): al suo posto entrerà Paola Ghidoni.

ALESSANDRA MUSSOLINI A FAVORE DEL DDL ZAN

 

Punta a Palazzo Madama anche il friulano Marco Dreosto, che libererebbe uno scranno per l'altoatesino Matteo Gazzini. Più complicato il destino del seggio di Alessandra Tardino, eletta con la Lega nella circoscrizione Isole. Teoricamente toccherebbe a Igor Gelarda, ex capogruppo leghista al consiglio comunale di Palermo, che però è appena uscito dal Carroccio e ora è candidato con Cateno De Luca.

 

Le elezioni in Sicilia potrebbero chiudere la carriera da europarlamentare di Caterina Chinnici, eletta con il Pd e ora candidata alla presidenza. Incerto il nome del suo sostituto: toccherebbe ad Andrea Soddu, che però è sindaco di Nuoro e dovrebbe lasciare il ruolo per incompatibilità. In caso di rinuncia, tornerebbe a Bruxelles la giornalista Michela Giuffrida, oggi portavoce del governatore Nello Musumeci.

 

lara comi prende in braccio alessandra mussolini a madrid

La delegazione Pd si riprenderà invece il seggio perso dopo l'addio di Carlo Calenda: il leader di Azione aprirà un posto per l'ex sindaco di Vicenza, Achille Variati. Tra i dem ha deciso di correre Simona Bonafè, attuale vicecapogruppo dei socialisti-democratici. «Dopo più di otto anni al Parlamento Ue in cui ho imparato molto e ho seguito da relatore alcuni fra i dossier più importanti del Green Deal - spiega - posso avere l'opportunità di portare le mie competenze e la conoscenza dei processi legislativi Ue nella politica italiana».

 

Si prepara a tornare a Roma anche Raffaele Fitto, che a Bruxelles - da co-presidente del gruppo - ha tessuto la rete di relazioni internazionali all'interno dei Conservatori per Fratelli d'Italia. Per sostituirlo si sta già scaldando Denis Nesci, commissario del partito in Calabria. «La nostra delegazione è l'unica senza candidati» rivendicano dai 5S, che accusano la modalità «prendi i voti e scappa» dei loro colleghi.

raffaele fitto ursula von der leyen

 

Tra i quali ci sono anche tre ex grilline: Eleonora Evi (in corsa con Europa Verde), Daniela Rondinelli e Chiara Gemma (passate con Impegno Civico di Di Maio). Al loro posto potrebbero subentrare la dirigente pubblica Maria Angela Danzì, l'ex sindaco di Livorno, Filippo Nogarin e Gianluca Ranieri.

mara bizzotto foto di baccosilvio berlusconi e lara comimarco zanni raffaele fittoantonio tajani silvio berlusconi convention di forza italia alessandra mussolini in versione drag queen 4silvio berlusconi e lara comi vicini vicini

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…