
TRUMP SÌ CHE SA COME AFFOSSARE IL DOLLARO – SE C’È UNA COSA CHE SPAVENTA GLI AMERICANI PIÙ DEI DAZI È LA SVALUTAZIONE DEL BIGLIETTO VERDE, CHE POTERÀ CONSEGUENZE PESANTI DENTRO E FUORI GLI STATI UNITI: PER GLI ESPERTI IL CROLLO DEL 9% DA METÀ GENNAIO FINO A OGGI È IL SIMBOLO CHE SI STA PERDENDO FIDUCIA NEGLI STATI UNITI – SE IL PRESIDENTE AMERICANO SI ASPETTAVA CHE L’INTRODUZIONE DEI DAZI AVREBBE RAFFORZATO IL DOLLARO GRAZIE AL CALO DI PRODOTTI DALL’ESTERO, SI È DOVUTO RICREDERE: UNA MONETA MENO FORTE PER GLI AMERICANI SI TRADUCE IN…
the trump slump il calo dello us dollar index
Tra le minacce che i dazi rappresentano per l’economia statunitense, nessuna potrebbe essere tanto singolare quanto la svalutazione del dollaro.
Le valute si alzano e si abbassano continuamente a causa di timori d’inflazione, mosse delle banche centrali e altri fattori. Ma gli economisti temono che il recente calo del dollaro sia così drammatico da riflettere qualcosa di più inquietante, mentre il presidente Donald Trump cerca di rimodellare il commercio globale: una perdita di fiducia negli Stati Uniti.
MEME SUL CROLLO DEL VALORE DEL DOLLARO BY TRUMP
Il dominio del dollaro nel commercio transfrontaliero e come valuta rifugio è stato coltivato per decenni da amministrazioni di entrambi i partiti, perché aiuta a mantenere bassi i costi di finanziamento per gli Stati Uniti e consente a Washington di proiettare potere all’estero — vantaggi enormi che potrebbero scomparire se venisse danneggiata la fiducia negli USA.
«La fiducia e la dipendenza globale dal dollaro si sono costruite in oltre mezzo secolo», afferma Barry Eichengreen, economista dell’Università della California, Berkeley. «Ma possono andare perse in un batter d’occhio.»
Donald Trump holding a Million Dollars - Harry Benson
Dalla metà di gennaio, il dollaro è sceso del 9% rispetto a un paniere di valute, un calo raro e brusco, al livello più basso da tre anni. Molti investitori spaventati da Trump non credono che il dollaro perderà rapidamente il suo ruolo di valuta di riserva mondiale, prevedendo piuttosto un declino lento. Ma anche questo è abbastanza spaventoso, considerati i benefici che verrebbero persi.
Poiché gran parte delle merci mondiali sono scambiate in dollari, la domanda per la valuta è rimasta forte, anche se gli Stati Uniti hanno raddoppiato il debito federale in una dozzina d’anni e compiuto altre azioni che normalmente farebbero fuggire gli investitori. Ciò ha permesso al governo, ai consumatori e alle imprese americane di indebitarsi a tassi insolitamente bassi, il che ha favorito la crescita economica e migliorato gli standard di vita.
Il dominio del dollaro consente anche agli Stati Uniti di esercitare pressioni su altri paesi come Venezuela, Iran e Russia, escludendoli da una valuta necessaria per commerciare con il resto del mondo.
Ora quel “privilegio esorbitante”, come lo chiamano gli economisti, è improvvisamente a rischio.
«Le proprietà di bene rifugio del dollaro si stanno erodendo», ha scritto Deutsche Bank in una nota ai clienti all’inizio del mese, avvertendo di una “crisi di fiducia”. Un rapporto più cauto di Capital Economics ha aggiunto: «Non è più un’esagerazione dire che lo status di riserva e il ruolo dominante del dollaro sono almeno in parte in discussione».
Tradizionalmente, il dollaro si rafforzerebbe man mano che i dazi riducono la domanda dei prodotti esteri.
Ma stavolta il dollaro non solo non si è rafforzato, è calato, lasciando perplessi gli economisti e danneggiando i consumatori. Il dollaro ha perso più del 5% rispetto all’euro e alla sterlina, e il 6% rispetto allo yen dall’inizio di aprile.
Come sa bene ogni americano che viaggia all’estero, con un dollaro forte si può comprare di più, con uno debole di meno. Ora il prezzo del vino francese, dell’elettronica sudcoreana e di una miriade di altri beni importati potrebbe salire non solo a causa dei dazi, ma anche per via della valuta più debole.
E qualsiasi perdita dello status di bene rifugio potrebbe colpire i consumatori americani in un altro modo: tassi più alti per mutui e finanziamenti auto, dato che i creditori chiederebbero più interessi per compensare il rischio aggiuntivo.
Più preoccupante ancora è la prospettiva di tassi d’interesse più alti sul crescente debito federale degli Stati Uniti, che è già a un livello rischioso pari al 120% del PIL annuo del paese.
[…]
Un’altra possibile alternativa futura agli Stati Uniti, se il mercato crescerà: le criptovalute.
Il presidente di BlackRock, Larry Fink, ha scritto nella sua lettera annuale agli azionisti riguardo il dominio del dollaro: «Se i deficit continueranno a gonfiarsi, l’America rischia di perdere quella posizione a favore di asset digitali come Bitcoin».
Non tutti sono però convinti che uno dei motivi principali del calo del dollaro sia la perdita di fiducia negli Stati Uniti.
GIORGIA MELONI E DONALD TRUMP - MEME
Steve Ricchiuto, economista di Mizuho Financial, afferma che la debolezza del dollaro riflette l’anticipazione di un’inflazione più alta a causa dei dazi. Ma anche se gli investitori sono meno a loro agio nel detenere dollari, secondo lui non hanno molte alternative. Nessun’altra valuta o asset, come yuan, bitcoin o oro, ha la portata necessaria per assorbire tutta la domanda.
«Gli Stati Uniti perderanno lo status di valuta di riserva solo quando ci sarà qualcuno disposto a prenderselo», dice Ricchiuto. «Al momento non esiste un’alternativa.»
Forse è così, ma Trump sta mettendo alla prova i limiti.
donald trump con un livido sulla mano a ottobre 2024
Non si tratta solo dei dazi, ma anche del modo caotico con cui li ha introdotti. L’imprevedibilità fa sembrare gli Stati Uniti meno stabili, meno affidabili e un posto meno sicuro dove tenere il proprio denaro. […]
donald trump
INSIDER TRADING DI TRUMP - VIGNETTA BY ELLEKAPPA