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TUTTE LE BUCHE PRESE DA BRIATORE: FLAVIO VUOLE I CAMPI DA GOLF IN TOSCANA, MA SI OPPONGONO TUTTI (TRANNE RENZI)
Sara Frangini per "Lettera 43.it"
Altro che passione: il golf, per Flavio Briatore, è diventato una sorta di mantra. à l'aspirazione di un business diverso, che il patron del Billionaire è pronto a concretizzare un po' ovunque. Anche in Toscana. Ma l'imprenditore, che ha messo gli occhi sulla Versilia per far nascere la sua nuova creatura, deve fare i conti con il presidente della Regione Enrico Rossi.
IL GOVERNATORE HA DETTO NO. Il governatore, al maxi campo erboso che rappresenta anche la personale ricetta anti-crisi di Briatore per rilanciare il turismo, ha risposto un secco «no». E senza appelli. Dello stesso avviso, ambientalisti e amministratori - salvo rare eccezioni - che da tempo contrastano l'idea di una struttura ludico-sportiva del genere.
La contrarietà più netta è arrivata comunque da Rossi che, senza mezzi termini, ha chiuso la porta in faccia all'imprenditore. «Briatore propone campi da golf da tutte le parti, ma l'ultima struttura discussa in Toscana era da 77 ettari, non si può fare così».
MIRE SU BIBBONA. Il riferimento è al discusso progetto a Bibbona: in termini di suolo occupato vorrebbe dire «qualcosa come 140 campi sportivi», ha aggiunto Rossi, «e richiede tantissima acqua per essere mantenuto», producendo tra l'altro «un livello di occupazione non particolarmente alto».
Il piano di Renzi per il parco delle Cascine
Che Briatore molli facilmente la presa è poco probabile visto che ha l'appoggio dell'amministrazione locale, con il sindaco di Bibbona, Fiorella Marini, pronta a difendere la bontà del progetto nel suo territorio.
Un piano «inserito nel piano strutturale», ha spiegato il primo cittadino, «da ben 15 anni e a cui la Regione ha dato risposte positive». E Marini non è la sola.
IL PRANZO A FIRENZE. Tra gli amministratori che credono nel golf come attrazione per i turisti c'è anche Matteo Renzi. L'ex rottamatore, che guarda caso alcuni giorni fa era a pranzo a Firenze con Briatore, ha inserito nel suo piano di rilancio del Parco delle Cascine proprio un campo.
L'idea è parte di un masterplan che dovrebbe essere concretizzato giusto quest'anno e, alla luce dell'interesse di Briatore nel settore del golf, le esigenze dell'imprenditore e del primo cittadino potrebbero coincidere.
Non è un'ipotesi così remota visto che Briatore si è scoperto fan del rottamatore e, come ha detto, «se si candidasse premier lo voterei al 100%».
Dopo Kenya e Sardegna, Flavio punta alla Toscana
Finito l'amore incondizionato per la Sardegna dove «mancano i servizi per i turisti: ci vogliono campi da golf e riserve di caccia» (aveva affermato Briatore a L'Unione Sarda il 18 luglio 2010), la Toscana potrebbe diventare a tutti gli effetti la sua nuova terra di conquista. Naturalmente dopo gli investimenti a Malindi, in Kenya, dove l'ex manager di Formula 1 sta costruendo un nuovo Billionaire Resort da 8 milioni di euro, che si andrà ad aggiungere all'hotel Lion in the Sun.
Davanti al niet di Rossi, Firenze sarebbe un'alternativa percorribile alla costa per Briatore. Che però non avrebbe vita facile vista la forte opposizione al progetto cittadino a firma Renzi.
L'OPPOSIZIONE AL PROGETTO. In prima fila la capogruppo in Consiglio comunale di perUnaltracittà , Ornella De Zordo. «Il campo da golf», ha detto, «necessita di una notevole mole d'acqua irrigua per mantenere un'adeguata crescita della vegetazione nelle aree di gioco. E un campo da golf, di tipo medio, a 18 buche, consumerebbe in media 2 mila metri cubi di acqua al giorno. La stessa quantità d'acqua consumata da un paese da 8 mila abitanti».
CONTRO LO SPRECO D'ACQUA. Con l'estate alle porte, e il consumo d'acqua che deve essere necessariamente moderato «per una siccità che sembra un fenomeno non tanto eccezionale quanto ricorrente», ha aggiunto De Zordo, «come si può chiedere ai cittadini di far seccare le piante nei propri orti e giardini e poi prevedere un tale consumo per un campo da golf?».
Questo non per bloccare lo sviluppo del parco delle Cascine, ma per evitare che, invece di riqualificarlo, «venga snaturato attraverso una serie di attività a pagamento date in gestione ai privati». Golf compreso.
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